GIANNA NANNINI ad Acireale
Musicando

GIANNA NANNINI ad Acireale

gianna-nannini-itunes-primaIn concerto “io e te”, il nuovo album di inediti,lunedi 9 maggio al Palasport di Acireale

Scopriamo il disco-concerto in alcune note di Mariella Mola.

E’ certamente un disco italiano ‘importante’ e c’era molta attesa intorno a questa ‘creatura’ e – dichiamolo pure – curiosità per lei, La Gianna nazionale, dopo la maternità più chiacchierata degli ultimi lustri cui, a 54 anni, non ha voluto rinunciare.

Nel disco l’unica cover è la versione rock di Nel blu dipinto di blu (Volare). “Spero di mettere una canzone di Modugno in ogni disco – dice Gianna – questa è solo la prima. Volare, come l’ho fatta io, è nata nel 2009, con Wil Malone (co-produttore già al fianco di  Black Sabbath e Iron Maiden) che nascendo come batterista l’ha subito vista in maniera diversa. Sono andata a parlare con Franca, la moglie di Mimmo, e ho avuto il privilegio di ascoltare una vecchia registrazione del suo archivio, proprio del momento in cui la canzone stava nascendo, al pianoforte.

Modugno aveva utilizzato parole diverse, come ‘mondo piccino che scompare laggiù’. La parola, ‘piccino’, che è un toscanismo, mi ha colpito in particolare e ho chiesto a Franca e a Migliacci (co-autore del testo n.d.r.) il permesso di poterla usare così nella mia versione”.

Io e te ha un’anima fortemente rock su cui s’innesta la London Studio Orchestra, insieme a parte dell’amata banda live della Nannini.

Il disco è co-prodotto da Wil Malone che ha già lavorato con Gianna nel 2006: “Un incontro eccezionale: quello che sa fare lui non sa farlo nessuno. E’ un grande maestro”. Quanto ai testi, invece, la musicista toscana si è avvalsa ancora una volta della collaborazione di Isabella Santacroce e di Pacifico: “Un connubio totale. Con Gino (De Crescenzo, alias Pacifico n.d.r.) le canzoni nascono durante i nostri incontri. Con Isabella, invece, al telefono, dove stiamo ore anche a raccontarci i cazzi nostri”.

Ma in un disco in cui i testi sembrano così personali, non ha fatto fatica a farci mettere la mani anche da altri?

“In realtà l’unica canzone in cui c’entra Penelope è Ogni Tanto. Che poi è solo in un verso: quel Amor che bello darti al mondo, forse ispirata per assonanza da Amor ch’ha nullo amato amar perdona di Dante che è un po’ il concetto portante di questo album.

Nelle altre canzoni non c’è nessun riferimento alla nascita della mi’ figliola,  perché le ho fatte tutte prima. Poi gli altri ci leggano quello che vogliono”. “Nella parte interpretativa sì, c’è lo stimolo creativo di Penelope, perché le ho cantate che già l’aspettavo e le ho cantate con un altro spirito.

Con un’altra voce anche, ripulita da fumo, vino e stravizi… Ma quando le ho scritte lei non c’era”.

E visto che l’argomento è stato sdoganato… un altro collegamento fra disco e maternità è la copertina, del celebre fotografo Jean-Baptiste Mondino che la ritrae con un pancione in bella mostra: “Io faccio sempre le copertine quando sto cantando. Io so’ vera. in quel momento ero così, che cazzo devo fare?”.

A proposito di copertine, Gianna è comparsa di recente, incinta, sulla cover di Vanity Fair con una maglietta che portava scritto God is a Woman: Dio è donna. Avrebbe portato la stessa scritta anche se fosse stato un maschietto?

“Che Dio è madre non l’ho detto io. E comunque ho capito cos’era la creatività vera solo con la nascita di mia figlia, mica coi dischi”. “Circa due anni fa ho avuto un aborto. Il cuore del bambino si era fermato. Era un maschio. Quando ho saputo che questa volta era femmina sono stata entusiasta. Ho pensato di farle fare tutto quello che faccio io”.

Nelle note stampa del disco si legge che il titolo, il disco stesso, parla di rapporti. E’ un estremo desiderio di chiarificazione nei rapporti d’amore o fra genitori e figli, nei conflitti che si creano, nelle aspettative mai realizzate perché siamo fatti di paste diverse…

Quanto ha inciso in questo voler parlare di rapporti, il riavvicinamento con suo padre? “Mio padre è stato un contrasto, ma anche un incoraggiamento. Io ero bravissima nel suo lavoro di pasticceria, che ho iniziato a fare da ragazzina, ed è soprattutto per questo che gli è dispiaciuto che io lo abbandonassi per seguire la musica.

Ciscuno di noi vive i suoi conflitti nella famiglia. Ma il fatto che mio padre non credesse in me, come musicista, ha fatto sì che ci credessi di più io”.

tratto da http://musica.virgilio.it/news/rock/gianna-nannini-creativita-stato-fare-penelope-mica-i-dischi.html,page=2.html

Per info sul concerto di Acireale: Musicaeguai tel. 095-7222382

15 Aprile 2011

Autore:

admin


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist