LA NOSTRA PERLA TIRRENICA ABBANDONATA ALL’INCURI ED ALL’INCOMPETENZA DI CHI HA AMMINISTRATO NEGLI ULTIMI VENTI ANNI.
Sono stato invitato da un amico che ha casa nella zona di Mortelle, per scambiare quattro chiacchiere. Quel luogo mi ha trascinato in ricordi del passato, della gioventù, quando frequentavo con i miei amici quei lidi e l’estate sembrava più bella. Oggi, quelle zone hanno tanti problemi, non sono più quelli di una volta e non si può parlare più di utilizzo Turistico di quell’area, che va da Mortelle al Tono, passando da Casa Bianca. La Zona è meravigliosa, soprattutto adatta ad una balneazione di prestigio, ha una meravigliosa spiaggia dove i presupposti per realizzare produttività economica ed occupazionale ci sono tutti. Il mare è gradevole, la spiaggia è stupenda ed il luogo incanta. A monte della spiaggia la strada statale, che divide le rinomate ville e le abitazioni dei Vip anni 70/80. La zona ha una notevole predisposizione al Turismo ed in passato è stata inserita nel piano strategico per Messina 2020. Una zona che, lo dice lo stesso piano, andrebbe immediatamente riqualificata. La Mortelle – Tono, contigua alla Capo Peloro e Torre Faro, sono luoghi di estrema bellezza, possono essere determinanti, delle vere punte di diamante, per un progetto di sviluppo dell’industria turistica. Tuttavia finora la città è stata ingabbiata nei meandri di una ostinata ricerca di ritrovare la retta via.
Nulla è stato fatto in termine di strutture ed infrastrutture, soprattutto in tema di rete fognaria. Infatti, in estate, emergono i grossi problemi legati alla inadeguata condotta fognaria ed inefficiente depurazione dell’acque nere. Una inconcepibile mancanza strutturale, che penalizza tutto il comparto Turistico ed allontana sempre di più gli imprenditori a possibili investimenti sul territorio. Nella Zona Mortelle Tono, l’unica attività alla quale abbiamo assistito è quella di avere costruito palazzine, molte delle quali, hanno devastato il territorio. Nessuna strategia ricettiva o ristorativa. Nemmeno un’area di sosta, un camping, una struttura alberghiera o extra alberghiera. I pochi lidi che sono rimasti, con tutti i problemi annessi e connessi, soprattutto quelli legati alla riduzione di clienti, devono la propria esistenza nell’amore di chi li gestisce. Ma torniamo ai problemi. Lo scarico a mare delle acque nere, è il fiore all’occhiello di questo degrado. Non capita tutto l’anno, soltanto nei periodi estivi, che le acque da splendide e cristalline, per alcune ore del giorno, diventano improvvisamente torride ed inquinate. Sono i periodi in cui, gli abitanti di case con condotte abusive e strutture commerciali ultra piene, scaricano in mare i loro bisogni. Una schifezza che compromette molto la crescita e lo sviluppo naturale del luogo. All’inquinamento delle acque si aggiungono i problemi legati ai mancati investimenti riguardo le fatiscenti strutture, che avrebbero bisogno di un restyling completo ed un insediamento di ambienti giovanili e del terzio millennio, con alta tecnologia, ammodernamento degli alloggi turistici esistenti e realizzazione di altre strutture ricettive ecocompatibili, anche extra alberghiere (Bungalow, residence, aree sosta per caravan ecc…) E’ un bene, cari Assessori, Dafne Musolino e Enzo Caruso, chiedere la Bandiera Blu, ma è anche meglio, provvedere a risolvere i problemi reali che impediscono lo sviluppo del Turismo balneare e l’allontanano dei giovani dalla città. Comprendo che le controversie con i nobili Messinesi delle ville, che occupano quegli spazi, non siano della stessa portata di quelle esercitate per eliminare i tavolini su luogo pubblico o qualche ombrellone per coprirsi dal sole, ma se la legge è uguale per tutti, se la strada maestra è quella dell’utilizzo produttivo del territorio per il bene comune, rispetto a quello privato, è questa la battaglia da vincere e bisogna farlo subito, non ci sarà, altrimenti, tempo, per programmare il futuro. Questo è recupero e risanamento del territorio, è questo il migliore modo di fare TURISMO