Uno sguardo ai luoghi in cui l’ospitalità diffusa consente di entrare in contatto con un’Italia nascosta, che accoglie viaggiatori che dimenticano la connessione Wi-Fi. Anche questo è Ficarra.
Un nuovo Umanesimo che metta al centro la persona e la sua legittima ricerca della felicità.
La Freccia, il magazine patinato distribuito da Ferrovie dello Stato sui suoi treni, con una media di 5 milioni di lettori a copia. Nel suo primo numero del 2021 guarda al futuro mostrando in cover un corpo femminile che prende forma e vita nel mezzo di un bosco, opera dell’artista Cédric Le Borgne. Un futuro capace di includere le diversità, valorizzare capacità e ricchezze del nostro Paese, trovare un equilibrio tra uomo e ambiente.
Tra articoli, spunti di lettura e rubriche, La Freccia in questo numero si ispira a un nuovo Umanesimo per mettere al centro la persona e la sua legittima ricerca della felicità, capace di includere le diversità, valorizzare capacità e ricchezze del Paese in equilibrio con l’ambiente.
“Seme d’autore” è il titolo – non a caso – del servizio che premia giustamente Ficarra ed il suo museo diffuso urbano, frutto di sapienti collaborazioni, nel tempo, con musei e fondazioni d’arte divenuti poi esempi concreti come il concept de la stanza della seta e delle altre installazioni che hanno arricchito il paese non solo strutturalmente ma anche con i recuperi di antichi palazzi, case private, fortezze carcerarie, chiede e conventi e soprattutto di nuove sensibilità e idee.
Nell’artico anche le essenze di Dozza a sud di Bologna, Borgo Valsugana, Rebandegno, e Ulassai in Sardegna.
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Mezzi che amplificano la forza della notizia tramutandola in evento.