Oggi all’Istituto Alberghiero di Brolo, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulla donna
Interessanti le opere grafiche realizzate dagli studenti.
Si è fatto opera di sensibilizzazione degli alunni con un convegno i cui relatori, prof. Giuseppe Gembillo, già ordinario di storia della filosofia presso Unime, l’ avv. Carmen Currò, presidente emerita CEDAV Messina e la dott.ssa Giovanna Re past president Soroptimist Club Nebrodi.
Ha moderato l’incontro la dott.ssa Rosetta Casella.
I lavori si sono aperti con i saluti del sindaco di Brolo, l’onorevole Giuseppe Laccoto.
L’evento è stato organizzato e curato dalla prof.Marinella Speziale, presidente del club Nebrodi, che ha porto i saluti della dirigente Prof. Maria Ricciardello e ha sottolineato l l’importanza della sensibilizzazione degli alunni che sono sempre i protagonisti.
Infatti loro hanno realizzato cartelloni e fatto profonde riflessioni.
La relazione della professoressa Speziale
Da dove possiamo cominciare?
Non mi dilungherò troppo sulla storia della violenza di genere, sui femminicidi che per secoli sono stati giustificati o nascosti. Basta tornare indietro di qualche secolo, al Medioevo, quando una donna non poteva litigare con il marito che subito veniva condannata all’immersione in acqua con lo sgabello.
E pensiamo alle donne che venivano accusate di stregoneria solo perché osavano dire ciò che pensavano o non seguivano le regole imposte dall’alto. Non dimentichiamo poi la sottomissione e la violenza subita da migliaia di mogli e figlie, condannate al silenzio per mantenere il buon nome della famiglia.
Si tratta di un bagaglio pesante, che solo ora viene aperto e reso pubblico risvegliando la sensibilità di molti che erano all’oscuro o che semplicemente non volevano né vedere e né sentire. Perché tutto ciò? Potremmo dare diverse spiegazioni: la prima è il fatto che per millenni l’uomo è stato sempre considerato superiore alla donna, e di fatto è stato in qualche modo giustificato riguardo a certi comportamenti, spesso anche dal mondo cattolico. In secondo luogo una donna fisicamente è più debole rispetto al compagno, dunque è molto facile incutere timore, alzare le mani e sottomettere. Tornando però ai giorni nostri, ad emancipazione femminile realizzata quasi in pieno, sembra ancora assurdo che nel mondo ci siano donne sottommesse ai propri compagni, le quali ogni giorno subiscono violenze non solo fisiche, ma soprattutto verbali… spesso peggiori di uno schiaffo.
Eppure ci sono, e sono loro stesse donne a non denunciare, a sperare che un giorno la situazione possa cambiare in meglio e che l’uomo di cui sono innamorate si penta e la smetta di rendere la loro vita un inferno.
Ma nella maggior parte dei casi questo non succede, e l’attesa di un miglioramento si trasforma nell’attesa della morte. Nessuna di queste donne pensa che il proprio fidanzato o marito possa arrivare a tanto: purtroppo però accade, e da un insulto, da uno schiaffo, da una percossa il passo verso l’omicidio è breve. Cosa bisogna fare per evitare tutto ciò? La prima cosa è rendersi conto che chi alza le mani, chi insulta, chi offende non ama, anche se successivamente si mostra pentito, pronuncia parole dolci, si presenta con un mazzo di fiori o un regalo.
Poi bisogna avere il coraggio di parlare, di farsi aiutare e denunciare: la vita è troppo preziosa per trascorrerla accanto a qualcuno che non apprezza, che lede la dignità umana e schiaccia la personalità altrui.
La soluzione dunque sta proprio nelle donne che ogni giorno subiscono violenza: capire l’importanza della denuncia è il primo passo verso la libertà, la riconquista della propria dignità e soprattutto è il primo passo verso la salvezza: cosa c’è di meglio che alzarsi la mattina, guardare il sole e domandarsi “Cosa faccio oggi? Dove vado?” senza la paura di essere insultate, maltrattate, senza sentirsi in colpa per non aver fatto nulla.
I contenuti esposti dalla 4AC
Forse si può pensare che la violenza contro le donne sia soltanto lo stupro consumato, ma non è così. Quello è un reato, anche molto grave, ma non è l’unica forma di violenza contro le donne. “La violenza di genere non è solo l’aggressione fisica di un uomo contro una donna, ma include anche vessazioni psicologiche, ricatti economici, minacce, violenze sessuali, persecuzioni, Compiute da un uomo contro una donna in quanto donna. A volte sfocia nella sua forma più
estrema, il femminicidio”.
Purtroppo questo termine “femminicidio” è entrato nel nostro linguaggio quotidiano come se fosse una cosa normale, ma in realtà non lo è. Cosa c’è di normale nel fatto che donne e ragazze della nostra età vengano umiliate, minacciate, stuprate e uccise da un marito da un fidanzato e da un padre che invece avrebbero dovuto solo amarle rispettarle e proteggerle?
COSA POSSIAMO FARE NOI PER NON ARRIVARE A CIO’?
Probabilmente dobbiamo partire da noi stessi, in modo tale da dare un esempio positivo alle generazioni future, un esempio che le generazioni passate non sono riuscite trasmettere. Dobbiamo partire dalla base di ogni rapporto umano che è il “RISPETTO”, un valore per cui le donne nel corso della storia hanno duramente lottato per affermare che tra uomini e donne non esiste nessuna differenza. Ma evidentemente non tutti lo hanno ancora capito. E questo è un nostro compito.
I contenuti esposti dalla 3BP
25 NOVEMBRE
Oggi è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Quasi giornalmente assistiamo a importanti episodi di violenza. Ci sono degli strumenti che la società può utilizzare per contrastare questo terribile fenomeno ?
È importante da parte di tutti non sottovalutare nessun episodio di violenza, che possa essere fisico o verbale, nei confronti delle donne a noi vicine. Si dice sempre che i bambini vanno educati, perciò è importante soprattutto per i bambini maschi essere educati al rispetto verso le proprie compagnette, perché un bambino rispettoso di una compagnetta diventerà probabilmente un adulto rispettoso della sua donna. I genitori hanno quindi l’importante compito di essere un esempio di coppia rispettosa e
amorevole.
È fondamentale sensibilizzare al valore della donna e far capire che le donne non sono un oggetto o una proprietà, ma sono persone con pari diritti e doveri degli uomini. Gli uomini hanno il dovere di rispettare le donne e le donne hanno il diritto di essere rispettate dagli uomini.
I cartelloni
Le foto dell’evento