CARO LIBRI – Un peso per i bilanci familiari
Cronaca Regionale

CARO LIBRI – Un peso per i bilanci familiari

 

In questi giorni tutte le famiglie si sono riversate in libreria per acquistare i libri di testo per i propri figli.

In tutte le scuole di ogni “ordine e grado” esistenti a Patti (ma credo che lo stesso valga per qualsiasi scuola in tutta Italia) ogni anno si assiste impotenti e senza protestare a questo vero e proprio ladrocinio, che visto i tempi che corrono, diventa sempre più intollerabile.

Non è assolutamente possibile che ogni anno vengano cambiati quasi tutti i libri di testo adottati dai vari insegnanti delle varie scuole: è davvero impossibile pensare che un testo adottato uno o due anni prima (fatto giustificato e ritenuto importantissimo dai docenti in quanto quel testo “rappresentava un nuovo ed aggiornato strumento che andava a rimpiazzare il vecchio testo -peraltro adottato appena uno o due anni prima- che veniva quindi ritenuto sorpassato e non più adeguato alle allora attuali esigenze didattiche della classe”.

La cosa assurda è che quel nuovo testo subirà la stessa fine l’anno successivo o, se va bene, dopo due anni. Ci sarà infatti un nuovo docente o, peggio ancora, sarà lo stesso docente che dopo un’attenta visione dei nuovi libri consiglierà (e quindi imporrà) l’adozione di un nuovo ed aggiornato strumento didattico.

Stiamo parlando dei libri di Letteratura, Divina Commedia, Promessi Sposi, Latino, Greco, Storia, Geografia, Matematica, Scienze, Fisica, Lingue, Religione, Storia dell’Arte, etc….e non dei nuovi testi di lettura, di Tecnologia, di Informatica, etc per i quali il discorso sopra fatto potrebbe (solo in parte) essere accettato.

Capisco, e lo capiscono tutti, che ci sono sempre delle novità, dei nuovi modi di interpretare i classici, di vedere e spiegare la Storia, nuove critiche, etc..ma a mio avviso dovrebbe essere SEVERAMENTE VIETATO cambiare libri di testo prima di 8-10 anni, se non in casi eccezzionali e valutati dal consiglio di istituto; se necessario potrebbero essere stampate e distribuite delle appendici o delle integrazioni, ove qualche argomento subisse delle nuove ed interessanti modifiche.

Le famiglie italiane risparmierebbero una notevole quantità di denaro e si potrebbero utilizzare gli stessi libri nelle famiglie con più figli, scambiarli tra parenti, amici o anche vendere l’usato.

Invece vengono conservati per poi essere distrutti una quantità enorme di libri con una spesa folle che serve solo a far aricchire le case editrici, chi scrive quei testi scopiazzandoli da quelli precedenti, i rappresentanti di libri, le librerie, etc.

I dirigenti scolastici dovrebbero per primi attenzionare questo problema (che come al solito raggiunge queste dimensioni solo in Italia) impedendo che d’ora in avanti si continui ad agire impunemente su questa falsa riga.

Un’ultima riflessione: si dice sempre che la classe docente, come tutta la classe che ritiene di detenere la cultura in Italia, sia di sinistra: ma di quale sinistra parliamo?

Cerchiamo di difendere le famiglie e siamo seri.

enzo_russo

15 Settembre 2011

Autore:

admin


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