KANDY – “Quando scrivo le mie canzoni mi sento come una foglia danzante, mi lascio trasportare dalla melodia”
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KANDY – “Quando scrivo le mie canzoni mi sento come una foglia danzante, mi lascio trasportare dalla melodia”

Intervista realizzata da Giulia Quaranta Provenzano

Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista al cantante. Classe 2001, il giovane è già noto al pubblico anche grazie alla sua partecipazione dello scorso anno alla scuola di Amici 21, dove era stato scelto da Anna Pettinelli…

Buongiorno e piacere! Andrea all’anagrafe, hai scelto come nome d’arte Kandy. Ebbene, ti domando subito qual è il cosiddetto motore interiore che ti ha portato a intraprendere questo tuo viaggio nella musica e ciò in relazione anche al tuo pseudonimo. “Ciao Giulia! Ho avuto un’infanzia travagliata, che mi ha portato a sviluppare una sensibilità maggiore rispetto agli altri bambini… ed è per questo motivo che guardavo le cose con occhi diversi e avevo il bisogno di descrivere – inizialmente con delle poesie – la mia visione del mondo. Kandy nasce con l’aggiunta della lettera -K al mio soprannome “Andy” dacché mi è sembrato lo pseudonimo adatto sia per non alterare troppo il mio nome reale, sia perché trasmette un immaginario pop e colorato”.

Da piccolo a cosa, forse, immaginavi di dedicarti una volta divenuto adulto e che bambino sei stato? “Da piccolissimo stavo in fissa con <<Bob aggiustatutto>> e volevo fare il muratore, mai avrei voluto divenire ad esempio un batterista o un pilota d’aerei. Ricordo che ero un bambino molto esuberante e irrequieto, il classico diavoletto incubo di tutte le maestre”. 

Nato a Ostia, ho letto che abiti a Roma. L’ambiente geografico e sociale (compreso quello familiare) e l’epoca in cui vivi, ma altresì i primi input ricevuti durante l’infanzia, quanto e in che modo sono stati e sono o no fonte d’ispirazione e determinanti per la tua creatività? “La mia infanzia è stata determinante per il tipo di musica che faccio, ho una profonda sensibilità e piano piano sta uscendo fuori sempre di più tramite il mio lavoro introspettivo di scrittura. Sicuramente anche mio padre è stato cruciale, in quanto mi ha avvicinato proprio alla musica grazie all’ascolto di vinili come quelli dei Beatles e di Lucio Battisti. La mia band preferita, però, restano i Queen che sono per me di grandissima ispirazione”.

Che cosa rappresenta per te la bellezza e cosa la musica e quale ritieni che sia il loro principale pregio e potere? “Penso che la bellezza sia un grande mistero, così come lo sono tante altre cose della vita… non saprei spiegare cos’è la beltà, posso solo dire ciò che per me è bello ed è appunto un qualcosa di soggettivo. Bello può essere un gattino per strada, così come un sushi con gli amici… l’importante è che mi faccia stare bene. Altro grande mistero è la musica, quale è un grande miracolo presente nell’esistenza di tutti noi. Grazie ad essa posso esprimermi e, da ascoltatore, posso beneficiarne. Per quello che mi riguarda, scrivere una canzone equivale a fare un incantesimo”. 

Quali sensazioni ed emozioni provi quando scrivi e canti e vi è un modus operandi che solitamente adotti, ovverosia in base a cosa e come procedi nella genesi delle tue tracce? “Quando scrivo, lo faccio grazie a una magica energia che è come se mi attraversasse e muovesse… in simili momenti mi sento come una foglia danzante e mi lascio trasportare dalla melodia. A volte accade che io mi forzi di scrivere qualcosa ma, quando ci provo, quasi sempre non sono soddisfatto in quanto – purtroppo o per fortuna – non riesco a fare arte a comando”.

A tuo dire in che rapporto stanno libertà, resilienza e coraggio? E in tutto ciò, benché io non voglia indurti ad alcuna preconfezionata categorizzazione riduttiva e ingabbiante, dal tuo punto di vista, cos’è l’Amore (sia esso amor proprio, per altre persone e animali, per idee e ideali, per situazioni, luoghi, attività e molto altro ancora)? “La libertà non esiste, il coraggio ce l’hanno in pochi e la resilienza è diventata solo un tatuaggio… piuttosto preferisco la resistenza alla resilienza, soprattutto in questo nostro attuale periodo storico in cui i cittadini sono oggetto di soprusi di ogni tipo da parte delle istituzioni. L’amore invece, anche se non è qualcosa di materiale, lo percepisco come l’unica cosa tangibile tant’è che è il tema principale delle mie canzoni. Penso, cioè, che esso sia una forte energia positiva e protettiva che travolge ciò a cui si tiene davvero e in modo incondizionato”.  

Quale ipotizzi che sia la tua peculiarità artistica e quale supponi che sia la caratteristica più apprezzata da coloro con i quali collabori, nonché dai tuoi ascoltatori? “Se dovessi far finta di non essere me stesso, ascoltando una (non) mia canzone, noterei subito la varietà e l’originalità delle melodie che rendono molto accattivanti i ritornelli”.

C’è qualche tuo collega che stimi particolarmente e con il quale saresti propenso a lavorare assieme? E cosa ne pensi, qualora tu lo abbia seguito, del Festival di Sanremo 2023? C’è stato qualcuno che ti ha favorevolmente colpito e, in caso affermativo, come mai? “Non sono molti gli artisti con cui collaborerei ma, se dovessi farlo, il mio sogno nel cassetto sarebbe un feat con MIKA – artista che amo fin da quando ero piccolo e che considero un grande maestro del Pop. Per quanto riguarda il Festival di Sanremo, temo che sia diventato un teatro del trash… andrebbe riportato un po’ alle modalità di un tempo, quando la sostanza era la musica e non lo show. Quest’anno ho apprezzato molto Tananai, che è riuscito a presentare un pezzo davvero sanremese ma al tempo stesso attuale e con melodie assai emotive”.  

Pensi che esista il destino e, se sì, secondo quali termini? Ti sei mai interrogato a proposito della sussistenza del male nel mondo in rapporto alla presunta bontà, onnipresenza, onniscienza e onnipotenza della divinità e del suo operato (cioè sulla questione della Teodicea)? “Ho passato molto tempo a interrogarmi circa i miei dubbi esistenziali ma, alla fine, sono arrivato alla conclusione che – in quanto essere umano – è inutile crucciarsi su tematiche troppo grandi e incomprensibili per noi esseri finiti. Alla luce di ciò, tanto vale godersi il viaggio senza farsi influenzare da pensieri negativi (come, ad esempio, la convinzione che tutto sia già scritto). L’unica cosa, per me, certa è che ci sia qualcuno o qualcosa dietro a ogni cosa che viviamo… se poi sia il Dio di Gesù, o quello di Maometto, oppure se sia opera di Gerry Scotti non lo sapremo mai”.   

Qual è il tuo parere inerentemente i social network e il loro utilizzo e parteciperesti, dopo aver già preso parte ad “Amici” di Maria De Filippi, a qualche altro talent show? “Uso i social solo per comunicare le mie uscite discografiche, evitando di diventare schiavo del cellulare. Per quanto riguarda i talent show, penso che sarebbero una bella vetrina e una grande opportunità se solo fossero al 100% meritocratici”.  

Infine, prima di salutarci, vuoi condividere con noi se hai qualche progetto in cantiere a stretto giro e talune eventuali novità in anteprima? “Certamente! È prevista l’uscita di un mio singolo, dal titolo “Nuvole”, per fine maggio e poi quest’estate sarò ospite all’apertura del tour estivo di un artista – nonché mio amico – molto noto… ovviamente comunicherò tutto a tempo debito sul mio profilo Instagram…”.  

25 Aprile 2023

Autore:

redazione


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