che subisce la beffarda delle sconfitte con Russia, col punteggio finale di 45–44: una sorta di “vendetta” quella della formazione russa dopo la sconfitta subita agli Europei di Sheffield. Nella finale per la medaglia di bronzo la Corea ha superato al fotofinish la Polonia col punteggio finale di 27 a 26.
Dopo il successo iridato nelle ultime due edizioni dobbiamo accontentarci della medaglia d’argento a causa di una prestazione disastrosa del giudice di gara che per un incredibile black out di della campionessa più grande di sempre, della fuoriclasse assoluta Valentina Vezzali, con la terza sconfitta in ventuno gare con la Russia, nella striscia iniziata con la finale per la medaglia di Bronzo delle Olimpiadi di Pechino. Le due sconfitte precedenti erano state però in gare di Coppa del Mondo mentre oggi, per la prima volta nel quadriennio olimpica l’Italia scende dal gradino più alto del podio tra Campionati Europei e Mondiali.
In uno sport che si gioca sui nervi e sui dettagli quasi impercettibili queste situazioni “anomale” si possono anche verificare: se non fosse così la nostra nazionale capitanata da Valentina Vezzali non avrebbe più dovuto perdere una gara da almeno quattro lustri, invece è capitato che Nazioni individualmente più “flosce” beffassero le azzurre che, purtroppo, hanno mancato il gradino più alto del podio nelle Olimpiadi del 2004 e 2008, lasciando per strada, altresì, qualche titolo Mondiale pur avendo sempre le migliori specialiste in senso assoluto. Non era mai successo, però, che un “flop “si personificasse tanto strettamente in Valentina Vezzali: la 37enne fuoriclasse jesina era partita discretamente contro le russe recuperando in parte lo svantaggio iniziale di Elisa Di Francisca. Gli altri due assalti, invece, sono stati disastrosi: contro la Shanaeva, la campionessa del mondo ha subito un parziale di 9–3 che ha portato sotto l’Italia dopo che Arianna Errigo aveva consegnato il testimone con quattro punti di vantaggio. Ma il peggio è venuto nel confronto finale con Larissa Korobeynikova, una brava ragazza, non certamente un fenomeno. In vantaggio per 39–35 grazie al gran recupero di Arianna Errigo e di una sontuosa Elisa Di Francisca, la Vezzali è franata in un 10 a 5 incomprensibile, che condannato le azzurre ad una amara sconfitta.
Nei turni precedenti il magnifico quartetto azzurro Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo ed Ilaria Salvatori, dopo aver vinto il primo match di giornata contro il Messico, per 45–14, avevano superato i quarti vincendo contro l’Ungheria per 45–30. In semifinale le azzurre del commissario tecnico Stefano Cerioni avevano sconfitto la Polonia, finalista dello scorso anno a Parigi2010, per 45–31.
Ha il morale sotto la suola della scarpe Valentina Vezzali, subito dopo la sconfitta: “Ero un pochino scarica, facevo difficoltà a trovare la concentrazione, nonostante questo ci ho provato fino all’ultima stoccata”. L’olimpionica anche nella sconfitta riesca a contraddistinguersi, non contestando la direzione della gara, apparsa non troppo convincente.
“Non do mai la colpa agli arbitri– ha proseguito la fiorettista jesina– bisogna essere più forti di tutti, anche di loro. Sicuramente c’è stata qualche decisione arbitrale a nostro sfavore, ma non possiamo di certo recriminare più di tanto, anche se mi auguro che a Londra ci saranno gli stessi arbitri, perchè a quel punto faremo in modo che si accenda una sola luce. Ad ogni modo, è una sconfitta che bisogna accettare perché lo sport è anche questo: –la chiosa finale di Valentina Vezzali, della più forte fiorettista del globo di sempre– si vince e si perde”.
Per l’altra fiorettista marchigiana Elisa Di Francisca un argento davvero indigesto e lo confida subito dopo la premiazione sul podio: “Il mio unico rammarico è non aver fatto bene dall’inizio. Contro la Russia abbiamo vinto tutte le battaglie e perso la guerra. Questo è il mio secondo argento qui a Catania ed è dura da mandare giù, forse l’anno scorso ho ottenuto troppo. Sono contenta per l’individuale –ha proseguito la vice– campionessa del mondo– mi spiace per la squadra anche perché gli arbitri ci hanno messo del loro. Non sono stati lucidi, forse abbiamo un po’ stancato perché vinciamo sempre. La Russia? La batteremo a Londra, loro fisicamente sono fortissime –ha concluso Elisa Di Francisca– ma tecnicamente siamo decisamente meglio noi”.
Sorriso agrodolce anche per Arianna Errigo: “Stavo molto bene, avevo tanta voglia di rifarmi dopo la delusione dell’individuale –ci confida la fiorettista lombarda residente a Muggiò– e ci sono riuscita. Sono soddisfatta della mia reazione, meno per il risultato. Ci danno sempre del filo da torcere E dovremo essere più convinte alle Olimpiadi. In altri tempi mi sarei abbattuta, invece ho dimostrato che da una sconfitta si può ricominciare. A Londra arriverò con un’altra testa. Valentina? E’ un fenomeno, non può certo essere messa in discussione per un incontro. Dovevamo difendere l’oro e abbiamo avuto la possibilità di farlo”.
Il commissario tecnico delle azzurre Roberto Cerioni è come suo costume molto schietto: “Non do la colpa all’arbitraggio, le russe sono avversarie fortissime. Certo, ci sono dubbi su certe stoccate… Bisogna stabilire come si vuole arbitrare per chiarire agli atleti certe situazioni. Ci sono state diverse interpretazioni da una pedana all’altra e questo crea insicurezza. In questi ultimi tre anni avevamo sempre vinto con la Russia– ha proseguito il nostro CT– forse però le nostre tante vittorie danno fastidio a qualcuno. Non dico che ci sia un complotto o che lo fanno apposta, ma non ci sono state date stoccate lineari, la moviola è stata usata in maniere discutibile, non c’era sicurezza. Probabilmente tutti gli ori conquistati ci rendono antipatici. Io come Mourinho? Il paragone non ha portato fortuna… Questa sconfitta deve comunque fortificarci per l’anno prossimo, alle Olimpiadi dovremo essere più cattivi anche a causa di quanto capitato stasera. E’ chiaro che quando Valentina sale in pedana ci si aspetta sempre che vinca –ha concluso Stefano Cerioni– sia che stia a più che a meno cinque. Purtroppo sono cose che capitano”.
Il presidente Giorgio Scarso si traveste da pompiere e a getto continuo spegne sul nascere qualsiasi tipo di polemica: “Un atleta ha il diritto di perdere. Nelle ultime stoccate non era la vera Valentina Vezzali, ma non ne farei un dramma. Peccato per la medaglia d’oro che era a portata di mano, l’atleta, però, non è una macchina. E l’importante è essere sempre competitivi –ha proseguito serenamente il presidente della federscherma– essere lì a giocarsi il successo. Gli arbitri? Non posso dire che abbiano avuto una grande personalità. Il video deve essere un ausilio, non se ne può far sempre uso. E’ il segnale, appunto, di una personalità degli arbitri non adeguata”.
FIORETTO FEMMINILE – Prova a squadre
Finale
Russia b. ITALIA 45–44
Finale 3°-4° posto
Corea b. Polonia 27–26
Semifinali
ITALIA b. Polonia 45–31
Russia b. Corea 45–25
Quarti
ITALIA b. Ungheria 45–30
Polonia b. Canada 38-25
Corea b. Usa 44–34
Russia b. Francia 45–42
Tabellone dei 16
ITALIA b. Messico 45-14
Classifica (22): 1. Russia, 2. ITALIA, 3. Corea, 4. Polonia, 5. Ungheria, 6. Francia, 7. Usa, 8. Canada.
Saverio Albanese