Alcuni commenti dopo la decisione del consiglio comunale milazzese.
Loredana Catalfamo, segretaria circolo PRC “Tindaro La Rosa” Milazzo
Apprendiamo con amarezza che il Consiglio Comunale di Milazzo ha bocciato la proposta del registro delle unioni civili.
Quello che più ci addolora è notare come questo civico consesso si sia dimostrato arretrato nella tutela dei diritti della persona, sia come individuo, prima, sia come Cittadino, poi.
Negare questo registro significa negare ad una coppia, vivente sotto lo stesso tetto ed unita solo dal più nobile dei sentimenti (l’Amore) e non da un certificato emesso da un’autorità civile o religiosa, il principale diritto di ogni essere umano: l’aiuto ed il sostegno (legalmente garantito) verso il partner.
Bene, a Milazzo invece di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscano il pieno sviluppo della persona umana” (art. 2 Cost.) si elevano muri che separano, ancor di più, i Cittadini rendendoli ‘meno uguali’ gli uni dagli altri.
Il commento di di Elisabetta Raffa su http://messina.sicilians.it
Il PD di Milazzo blocca il Registro delle Unioni Civili
Salta il Registo delle Unioni Civili di Milazzo.
L’assenza in aula della maggior parte dei consiglieri del centro sinistra ha infatti permesso all’opposizione di affondare il provvedimento approvato dalla Giunta a ottobre dell’anno scorso con 14 no, 4 voti a favore e un astenuto. A determinare il risultato, ritenuto fino ad allora quasi scontato vista la disponibilità data e confermata più volte dall’amministrazione guidata da Carmelo Pino, i problemi tra il sindaco e i consiglieri del PD.
Dopo Bagheria, che ha riconosciuto le coppie di fatto già da 20 anni, il centro mamertino sarebbe stato il secondo Comune siciliano a dare una prova di civiltà e rispetto. Dura ed immediata la reazione del presidente dell’ArciGay di Messina Rosario Duca, che in linea con il suo predecessore Peppe Franco continua la battaglia per l’attivazione del Registro delle Unioni Civili in tutti i Comuni della provincia.
“Hanno votato a favore solo i consiglieri Scicolone, Saraò, Gitto e Napoli -spiega Duca.
Ovviamente valuteremo le azioni da intraprendere, visto che a bocciare l’iniziativa sono stati anche alcuni consiglieri della coalizione che ha vinto le elezioni. Questa non è una bocciatura politica, ma il risultato di interessi di bottega e meschine ripicche da parte di chi non ha preso in considerazione il bene della collettività. A breve convocherò un tavolo del centro sinistra di Milazzo per capire perché le motivazioni politiche ed i dissidi tra consiglieri e sindaco siano ricadute su questo atto di civiltà.
Un paio di giorni fa un ragazzo mi ha chiesto se non ho paura che qualcuno (omofobo) possa fare delle ritorsioni o attaccarmi anche per farti del male. Ho riflettuto su questa domanda e sono giunto alla conclusione che c’è qualcosa peggiore di peggiore della paura che mi spaventa molto di più: il rimorso di avere lasciato qualcosa d’intentato.
La settimana prossima chiederò ufficialmente che il provvedimento sia ripresentato e quando tornerà in aula noi dell’Arcigay saremo presenti in massa. Bene o male a Milazzo ci conosciamo tutti e chi ha affermato determinate cose in privato dovrà avere il coraggio di smentirsi o assumersi la responsabilità di quanto affermato”.
A supportare l’indignazione della comunità LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e trans) che nella sola Messina conta oltre 20 persone, 3 mila delle quali hanno ufficialmente fatto outing, i giovani dell’MPA di Milazzo. “Esprimiamo disapprovazione ma non sorpresa per la bocciatura in Consiglio Comunale del Registro delle Unioni Civili – commenta Gianpaolo Piccolo.
Come giovani autonomisti non ci riconosciamo nel comportamento dell’intero Consiglio Comunale di Milazzo e in particolare del consigliere autonomista Capone, dal cui comportamento non ci sentiamo rappresentati.
Nel pieno rispetto di tutte le posizioni su un tale tema sociale, crediamo che l’intera città abbia perso una buona occasione di riscossa e di progresso civile non inserendo il proprio nome in quel breve elenco di comuni che ad oggi riconoscono quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all’istituto giuridico del matrimonio o che sono impossibilitate a contrarlo. Milazzo ha dato di sé un’immagine di città retrograda ed intollerante.
Credenziali che da cittadini riteniamo di non meritare”.
Le dichiarazioni di Rosario Duca
N.Q di Presidente di Arcigay Makwan Messina, prendo atto del grave episodio accaduto in Consiglio Comunale a Milazzo prov Messina.
Cosa è successo?
Ad Ottobre 2010 il sindaco Carmelo Pino con la giunta Comunale ha approvato un registro delle unioni civili ampliamente allargato come si legge nel regolamento a tutte le coppie di fatto in genere. quindi non solo rivolto alle coppie LGBT.
Come di norma ogni delibera di Giunta deve passare per la ratifica del Consiglio Comunale.
Durante tutto questo tempo circa 13 mesi, non avendo il Sindaco la maggioranza in C.Comunale, si aspettava il momento opportuno per presentare ottenendo una larga condivisione. Ieri 09/11/011 Mi è giunto un sms dove mi si comunicava che la sera in consiglio comunale si sarebbe discusso l’approvazione del registro delle unioni civili.
Ho pensato che sicuramente l’assessore che proponeva il regolamento aveva raccolto attorno ad esso una maggioranza valida. Stamattina leggendo i giornali on line la prima notizia che risaltava era la bocciatura. e fin qui ci poteva stare se si pensa la posizione maggioritaria del C.DX in consiglio.
Ma i fatti sono diversi: negli ultimi mesi l’amministrazione Pino ha perso, causa dissapori molto sostegno, se non in tutto ma nelle cose più eclatanti. Infatti alla discussione dell’ODG registro unioni civili pur essendoci in aula un numero non totale del c.c. se il c.sx fosse stata compatta in aula il provvedimento passava. cosa che non è stata visto che in aula al momento del voto risultavano solo 4 sostenitori della proposta.
Ora ci giunge la giustificazione di Sel e il comunicato stampa che fanno in merito. Ora ci giounge un comunicato stampa dei giovani del’ MPA che si dissociano dal consigliere Capone. al proponente nella persona dell’assessore Massimo D’Amore che con grande impegno ha lavorato al progetto e conseguente regolamento del registro delle unioni civili a cui va il nostro apprezzamento e stima per ciò che ha fatto.
A questo punto è chiaro che il problema non è sul registro in se stesso ma un contrasto interno alle forze politiche che sostengono il Sindaco e che questo contrasto ha causato un grave danno d’immagine alla città. Comunico a tutto il polo LGBT della provincia di Messina che questa presidenza (anche per rispetto ad un iniziale successo delal presidenza precedente) continuerà a lottare e chiederà di riproporre il regolamento, questo non prima di aver chiesto un tavolo di confronto con tutte le forze di C.sx di Milazzo.
Colgo l’occasione per ringraziare il gruppo Dem in consiglio nelle persone e amici Saraò e Scicolone. Ringrazio inoltre i due consiglieri Salvatore Gitto e Antonio Napoli che hanno votato a favore. Prendo atto e ringrazio la coerenza del C.dx ma condanno fermamente il comportamento del gruppo cosìdetto di c.sx che utilizzando la pelle dei cittadini ha sacrificato sull’altare dei propri interessi i diritti di molti cittadini/e. Il confronto sarà serrato e ci porterà a trarre le giuste conclusioni.
Pertanto al Momento makwan Arcigay Messina alla luce di quanto è successo a livello locale e aggiungiamo anche la porcata di Di Pietro a porta a porta, decide di sospendere ogni decisione in itinere in merito a collaborazioni o altro in campo politico e non. Riamanendo in attesa di vedere riscontri positivi a favore della comunità LGBT Messinese.
Sulla pelle di questa comunità quale Presidente Provinciale del comitato facente capo alla più grande associazione LGBT Nazionale, non permetterò giochi di alcun genere.
Al momento opportuno decideremo il da farsi e come muoverci in occasione di elezioni comunali provinciali e nazionali. A tutta la comunità il pieno sostegno e continueremo insieme a lottare per i nostri diritti e useremo tutte le forme di protesta che la legge ci permette, nel rispetto della stessa legge.
Rosario Duca
Presidente Provinciale
Arcigay Makwan Messina.