Quando si vince una Wordl Cup all’ultimo respiro, con dieci vittorie e una sola sconfitta, non possiamo che associarci alle parole del commissario tecnico Massimo Barbolini, che parlava della prestazione delle sue ragazze definendola da “dieci e lode”, mentre si stava per materializzare la clamorosa debacle della formazione statunitense contro le padrone di casa del Giappone.
Il dream – team azzurro nelle undici partite della World Cup, è apparsa trasformata rispetto alle esitazioni di inizio stagione con il Grand Prix e con i Campionati Europei, una squadra che ha avuto l’abilità e la bravura di cogliere al meglio ciò che la sorte offriva.
Con estrema sincerità, però, bisogna anche dire che Simona Gioli e compagne non avrebbero dovute essere in Giappone dove sono state ammesse solo grazie ad una wild card e che la vittoria finale è arrivata anche grazie ad una eccezionale prestazione del Giappone, ormai demotivato, nella partita decisiva.
Carolina Costagrande, voto 9,5
La fuoriclasse natia di El Trebol Santa Fè, in questa World Cup è stata riportata al suo ruolo naturale è stata decisiva: il suo ingresso ha trasformato la squadra e lei ha ripagato la fiducia di Massimo Barbolini essendo la più continua in tutta la stagione. E’ stata premiata e non poteva essere altrimenti, MVP del Torneo. Semplicemente –Caterpillar.
Eleonora Lo Bianco, voto 9
Festeggia le cinquecento partite in Nazionale alimentando al meglio le bocche da fuoco a disposizione. Se non ci fosse bisognerebbe inventarla. – Immensa.
Simona Gioli, voto 9
Devastante a muro e nella esecuzione perfetta della Fast: la sua presenza sotto rete si è fatta sentire soprattutto in fase difensiva. – Indispensabile!
Valentina Arrighetti, voto 8: deve ancora crescere un pochino in fatto di continuità, ma nella sua prima stagione da titolare fa spesso la differenza. Eccezionale la rabbia e la voglia di vincere che emerge da ogni suo movimento. – Esplosiva
Lucia Bosetti, voto 8
L’assenza di Francesca Piccinini unito all’infortunio alla vigilia di Serena Ortolani, le ha consentito di giocare in pianta stabile nello starting –six in una competizione di vertice. Si è sacrificata nel ruolo inedito di opposta e nel ruolo di opposto con compiti di ricezione: è stata fondamentale nel dare quell’equilibrio che era mancato agli Europei. –Emergente
Antonella Del Core, voto 8
Undici partite in quattordici giorni sono tante, soprattutto per chi è bersagliato dai missili al servizio delle avversarie. Paga un pochino alla distanza soprattutto in ricezione.
Paola Croce, voto 8
Esemplare nel fondamentale di difesa e ricezione: non ha fatto assolutamente rimpiangere il miglior libero del mondo Paola Cardullo. Sicurezza
Sara Anzanello, voto 6,5
Ritorna in Nazionale e quando è chiamata in causa compie fino in fondo quanto le viene chiesto. –Certezza
Caterina Bosetti, Raphaela Sofie, Noemi Signorile (sv)
Sono le nuove leve e quando sono state chiamate in causa, se la sono cavata egregiamente. Buon sangue non mente.
Massimo Barbolini, voto 9
In una situazione di grande emergenza (leggi infortuni e defezioni) è stato abile e fortunato per sistemare la squadra e per lasciarsi, si auspica, dietro le spalle due stagioni con troppi esperimenti e tanta confusione. In vista delle Olimpiadi di Londra dovrebbe chiedersi perchè le azzurre erano più in palla a novembre dopo un mese di lavoro nelle squadre di appartenenza che in estate dopo i collegiali della Nazionale.
Saverio Albanese