Ha partecipato con la Silloge “Giorni dei Nebrodi”.
La lettura volge al desio.
Giovanna ci ha preso per mano, guidato nel sogno del tempo, tracciato il percorso… Sfilano le stagioni. Da tergo mi guardo… camminano piano senza fare rumore… sono i greci, i romani, i bizantini gli arabi, i normanni… Sono tante le dominazioni, cangiante la fede. Cosa conta oramai? Che tutto si fonde in un “Album” che la pioggia filtrava.
SANT’AGATA MILITELLO
O “Cantami o diva del…” o meglio sarebbe dire “dei…” perché a fare la parte del leone, nella silloge “Giorni dei Nebrodi” della poliedrica poetessa santagatese Giovanna Manfredi Gigliotti, sono proprio loro o meglio sarebbe dire la loro maestosità che, nella Sicilia settentrionale vanno, parafrasando Carlo Incudine, da “cima ad imu” baciando il cielo per poi lambire il mare.
E la poetessa canta, anzi verga; abbraccia lo spazio inebriandosi in esso per poi “bucare” il tempo del mondo di ieri.
E ad apprezzare non è solo il lettore appassionato o casuale, ma anche la Commissione per le sezioni poesia inedita e silloge, presieduta dal Presidente del Circolo Pino Bova e composta da Benedetta Borrata, Maria Florinda Minniti Giovanna Monorchio ed Elio Stellitano, che ha classificato al terzo posto del prestigioso premio Nazionale “Rhegium Juli 2023” le liriche di Manfredi Gigliotti. “I Nebrodi come vita e come metafora della vita- scrive nella motivazione il Presidente. Una catena montuosa con le sue divinità, la sua vegetazione e la sua fauna… Una catena montuosa… che può essere il mondo intero… e il monte Scurzi diventa nostalgia del luogo più puro… dove piantare il verso più intenso”.
Ne potevano essere diversi gli effluvi che, quell’altura avvolta nel mito e ricca d’incanto, al confine tra Militello Rosmarino e Sant’Agata Militello, ha esercitato sull’autrice. Lo sottolinea nella prefazione anche lo scrittore avvocato Michele Manfredi Gigliotti che pone l’accento, tra l’altro, anche su Demenna e su Chydas l’odierna fiumara del Rosmarino un tempo navigabile al punto da offrire rifugio ad una triere cartaginese in fuga da Milazzo. “C’era una nonna di creta rossa”. Era viva. Offriva frutti, sogni…fantasie… sapeva di sicilianitudine e di sicilianità. L’isola però è anche Credo la cui quintessenza alberga nei Monasteri che pregnarono e pregnano le alture di fede:- “Dall’aereo accesso…” Gebel mi appare perché il sogno è “…soltanto per chi impara a sognare…” fosse anche “…Attorno al fuoco o li per terra…” in una notte prescelta color dell’estate dove il passato diventa parola “Nel dialogo di un sogno” e intanto “Rosalba cantava sorrisi di primavera”. “Tre amiche sulla battigia ridendo…”, tre desideri in quella notte di stelle cadenti. O Ducezio, mio Re, che la “vita” e il commercio “portasti”. Ora l’Ellade più vicina ci appare. La lettura volge al desio.
Giovanna ci ha preso per mano, guidato nel sogno del tempo, tracciato il percorso… Sfilano le stagioni. Da tergo mi guardo… camminano piano senza fare rumore… sono i greci, i romani, i bizantini gli arabi, i normanni. Sono tante le dominazioni, cangiante la fede. Cosa conta oramai? Che tutto si fonde in un “Album” che la pioggia filtrava. Enzo Caputo Giovanna Manfredi Gigliotti – (Palermo 1974) poeta, giornalista pubblicista, di professione docente di materie letterarie a Sant’Agata Militello, vive a Torrenova. Si occupa di pittura ed ha all’attivo diverse collettive.
Ha partecipato con il padre, Michele, avvocato e scrittore, dell’equipe di archeologi che, in due campagne di scavi, in anni differenti, hanno portato alla luce la necropoli etrusca delle “Scalette” nel territorio di Tuscania.
È presente in diverse antologie poetiche, tra cui si ricordano le più importanti: “Alcyone 2000”, a carattere internazionale; “Le più belle poesie del premio Margherite Yourcenar”; “Le più belle poesie del premio letterario Il club degli autori”; “Poesie in cornice”; “Quaderni taorminesi”; “Noialtn”; “Poeti e poesia”; “Le pagine del poeta”; “Alcyone 2000, percorsi letterari del 2000”; “Quaderni di poesia e di studi letterari”; “La voce dei poeti di Sicilia tra memoria e profezia”, dodici volumi per Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per la Sicilia, progetto LIReS, coordinatrice Rosalba Anzalone.
Pubblicazioni:
Notte puerpera di stelle (silloge di liriche, 1995); L’ulivo corifeo (poesia, 1995); Come un canto di pesci (poesia, 1996); Fiori di pietra (poesie, 1999); I canti di Badetta (poesie, 2004); Neanche per un serto d’alloro che comprende Libello di passi perduti e Calliope e sentieri di pioggia (poesia, 2008); I galli di Scafa, ovvero il canto dell’iniziato ai misteri della bellezza (poesia, 2013), Sui banchi di scuola (poesia, 2014).