Essere liberi dalle suggestioni e da quelle atmosfere da Mocambo che rendono la sua avventura così originale da diventare prevedibile.
Ma non è facile visto che la sua musica trasversale illumina la scena da mezzo secolo.
Allora, meglio comunque tenersi alla larga e girare intorno come un satellite per tentare, dalla giusta distanza, di comprendere non una ma tutte le diverse anime di Paolo Conte.
Deve averlo pensato Enrico de Angelis, giornalista e storico della canzone, che ha scelto la strada del collage: un diario di bordo lungo una carriera intera che accoglie fotografie e disegni, citazioni e memorie, filastrocche, ritratti.
Perché Paolo Conte non è soltanto un’ombra piegata su un pianoforte a coda sul palcoscenico dell’Opéra di Parigi.
È lo schizzo ombroso di Hugo Pratt, le beffe di Roberto Benigni, l’ammirazione di Mario Soldati, le parodie di Stefano Bollani.
Tutto un complesso di cose che raccontano la parabola di un poeta pigro amante del jazz e del Barbera che, come un Fats Waller smilzo, saprebbe musicare tutto: anche l’elenco del telefono.
GIANLUCA MONASTRA
TUTTO UN COMPLESSO DI COSE – IL LIBRO DI PAOLO CONTE
di Enrico de Angelis Giunti, pp. 192, euro 19,00 (2011)
sempre su Paolo Conte:
PAOLO CONTE – “Prima la musica”
forse il libro più completo scritto finora su Paolo Conte. (2011)
“Prima la musica” il nuovo libro su Paolo Conte, scritto a quattro mani con Manuela Furnari, per il Saggiatore, è forse il libro più completo scritto finora su Paolo Conte, una leggenda vivente della nostra musica italiana e uno dei più apprezzati artisti italiani anche all’estero.
Dall’Olympia di Parigi alla Symphony Hall di Chicago, dal Konzerthaus di Vienna alla Philarmonie di Berlino, la voce roca e profonda dell’avvocato astigiano, classe 1937, ha riempito di spettatori i teatri di tutto il mondo.
Un poeta, un cantastorie colto e raffinato, compositore per sé e per i nostri migliori dei nostri interpreti: Celentano, Patty Pravo, Enzo Jannacci, Bruno Lauzi, Gabriella Ferri, Avion Travel ecc.
Un artista capace di giostrare con vari generi musicali e continuamente pronto per nuove sfide.
Nel libro scopriamo come Paolo Conte compone le sue canzoni: prima la musica (ecco da dove viene il titolo del libro!), da solo, al pianoforte.
In un secondo momento viene il testo con un’operazione certosina di frazionamento della canzone, smontaggio e montaggio di ogni sua parte, un faticoso “lavoro di rinuncia e di forbici” sul testo, per giungere alla perfezione.
Un lavoro di grande passione, come quella espressa magnificamente in questo suo grande classico in italiano e spagnolo, Cuanta Pasion, che vi invitiamo a riascoltare.
fonte: http://www.solospettacolo.it