OCCHIO DELL’ANIMA – Al Palacultura di Messina le opere di Giuseppe Indaimo
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OCCHIO DELL’ANIMA – Al Palacultura di Messina le opere di Giuseppe Indaimo

Inaugurazione, lunedì 19 agosto alle 18,30

 Inaugurazione, lunedì 19 agosto alle 18,30. “Occhio dell’Anima” di Giuseppe Indaimo, artista siciliano classe 1957, di formazione romana, sarà visitabile dal 20 al 25 agosto dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 20,30.  

L’evento, che si avvale del patrocinio del Comune di Messina, è organizzato con la collaborazione delle prof.sse Liliana Restuccia e Paola Radici Colace dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, Università di Messina.

Le note in catalogo sono della prof.ssa di Storia dell’Arte Linda Iapichino, della prof.ssa di Fisica Matematica Liliana Restuccia, della critica d’arte Ida Mitrano e della prof.ssa di Lettere Marinella Speziale.

Il Palacultura “Antonello”, a Messina, su Viale Boccetta, ospiterà dal prossimo 20 agosto, “Occhio dell’Anima”, mostra di Giuseppe Indaimo, artista siciliano, con esperienze di formazione vissute negli anni a Roma, a partire dall’Accademia delle Belle Arti della capitale, che hanno portato l’autore a condivisioni e frequentazioni di artisti di rilievo, come la docente Simonetta Gagliano e, soprattutto, il grande maestro, pittore espressionista Ennio Calabria, scomparso lo scorso 1° marzo. Con entrambi, Indaimo ha condiviso l’esperienza artistica nell’associazione culturale “In Tempo”, formata da pittori, scultori, poeti e altri artisti con i quali nel 2017 ha sottoscritto il “Manifesto per l’Arte – Pittura e Scultura”. A Roma, l’artista ha partecipato a diverse mostre personali e collettive organizzate dall’Accademia, e nel 2015 si è aggiudicato il concorso internazionale di pittura della FAO sulla “Fame nel mondo”. Sempre nella capitale, nel 2021 spicca la sua partecipazione alla collettiva “Arte, Processo creativo e Neuroscienze”. Quanto alla sua terra, nell’ambito della vasta area dei Nebrodi, Indaimo dal 2017 ad oggi ha realizzato varie mostre personali dai temi chiaramente evocativi della sua personalità artistica a sfondo etico. Per lui, si legge sul suo profilo, “l’arte rappresenta non solo un arricchimento umano, morale e spirituale, ma anche una valida alternativa educativa, avvalorata dallo smarrimento sociale, globale in cui oggi ci troviamo”. Per cui, “Percezioni tra Nostalgia e Intuizione” del 2017; “Apologia dell’Anima” del 2018; “Homo Homini Lupus – Homo Homini Deus” del 2022; “Conosci te stesso” del 2022; “Salvare l’Umano nell’Umano” del 2023, sono le personali con cui ha rappresentato il suo essere ricercatore profondo e attendo della condizione umana, espresso con il taglio figurativo rigoroso e la tecnica sopraffina che lo contraddistinguono. Quante alle collettive, si fa apprezzare “Convergenze” svoltasi lo scorso anno a Zagarolo dove Indaimo, tra 150 artisti, ha conseguito il “diplome avec mention special”, e “Io siamo Necessità di un’esperienza”, a Roma, promossa dall’associazione culturale “In Tempo”. Negli ultimi tempi è stato coinvolto in eventi dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, presso l’Università di Messina, dove ha partecipato a varie mostre – evento tra cui, nel 2023, “L’Arte come forma di conoscenza più vicina alla verità”. In tale ambito, quest’anno, su vari step, l’artista ha partecipato a mostre partendo dal connubio tra arte e scienza da cui è scaturito il rapporto di queste con la coscienza, l’identità e la filosofia.

E saranno proprio le prof.sse Liliana Restuccia e Paola Radici Colace dell’Accademia dei Pericolanti, che lunedì 19 agosto alle 18,30 contribuiranno all’apertura dei battenti di “Occhio dell’Anima” personale di Giuseppe Indaimo, patrocinata dal Comune di Messina, che sarà fruibile ai visitatori dal 20 al 25 agosto dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 20,30. La mostra sarà divisa in due sezioni: “Occhio dell’Anima” composta da 20 opere e “Percezioni tra Nostalgia e Intuizioni”, che comprende 6 opere, alcune delle quali riprendono i contenuti del 2017.

Le note in catalogo sono della prof.ssa di Storia dell’Arte Linda Iapichino, della prof.ssa di Fisica Matematica Liliana Restuccia, della critica d’arte Ida Mitrano e della prof.ssa di Lettere Marinella Speziale.

Dal comunicato di presentazione della mostra:

L’anima è l’humus dell’essere umano e Humus significa terra. Infatti, Dio prese la terra composta da tutti gli elementi essenziali di nutrimento, gli soffiò dentro e così creò l’uomo. L’anima viene dalla terra e per sua natura ritorna alla terra. Inoltre, da humus deriva anche la parola umiltà che risiede allo stesso livello della terra. E chi sta in basso non cerca il potere, il denaro o il successo, cerca semplicemente di essere utile.

“L’anima è la voce più vicina alla fonte di verità, più vicina a Dio – sostiene l’autore – e richiamando una vecchia frase di Papa Gregorio Magno del VI secolo: “La pittura può servire all’analfabeta quanto la scrittura a chi sa leggere”, dipinge l’anima (la sua ultima opera) con i colori della bellezza, dell’amore, della verità, della libertà, della giustizia, della gioia, della felicità e dell’estasi, inserendoli come elementi immortali in un corpo mortale, nella povertà dell’essere umano”.

Di Corrado Speziale

17 Agosto 2024

Autore:

redazione


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