OMICIDIO COLPOSO – Si chiude la vicenda giudiziaria per la morte di Ignazio Natoli
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OMICIDIO COLPOSO – Si chiude la vicenda giudiziaria per la morte di Ignazio Natoli

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La condanna per il titolare della struttura alberghiera. Il Tribunale riconosce la sua responsabilità per il tragico incidente del 2012

La Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, per l’imprenditore Achille Ioppolo, legale rappresentante del villaggio turistico “Calanovella Mare” a Piraino. La sentenza conferma quanto già stabilito sia in primo grado, il 22 novembre 2022 dal Tribunale di Patti sia dalla Corte d’Appello di Messina il 26 gennaio scorso.

La vicenda giudiziaria ha avuto origine da un tragico incidente sul lavoro avvenuto il 22 giugno 2012, nel quale perse la vita Ignazio Natoli, 42 anni, a capo di una squadra di elettricisti impegnata in interventi all’interno del villaggio turistico. L’uomo, noto anche per il suo impegno come assessore comunale e prima come consigliere comunale di Piraino rimase fulminato all’interno di una cabina elettrica risultata inadeguata sotto il profilo della sicurezza.

La difesa dell’imprenditore, rappresentata dall’avvocatessa Alessandra Ioppolo e dall’avvocato Alessandro Pruiti Ciarello, aveva presentato ricorso in Cassazione, ma il Procuratore Generale ha chiesto il rigetto dell’appello difensivo, poi confermato dai giudici supremi.

I dettagli della tragedia

Secondo quanto emerso dalle lunghe e articolate indagini, coordinate dall’allora sostituta procuratrice Rosanna Casabona, la cabina elettrica dove avvenne l’incidente risultava priva dei requisiti di sicurezza previsti per legge. In particolare, mancavano adeguati sistemi di protezione. Le condizioni inadeguate della cabina sono state considerate un fattore determinante per il fatale epilogo dell’incidente nel quale venne coinvolto il tecnico manutentore.

Ignazio Natoli, oltre ad essere un professionista stimato, era una figura conosciuta nel territorio per il suo impegno sociale e politico. Ora la moglie, Lara Cusmano, i figli, oltre ai genitori e al fratello costituiti parte civile nel processo, rappresentati dagli avvocati Alberto Gullino e Francesco Ferrigno, potranno richiedere il risarcimento danni al Tribunale Civile di Patti.

 

23 Novembre 2024

Autore:

redazione


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