Brolo saluta un pezzo della sua storia recente tra rinnovamento urbano, ricordi e un intervento che potrebbe diventare un precedente che fa riflettere
Il “Vecchio Bar Campo”, sotto un fabbricato ridotto in alcune delle sue parti un rudere pericolante, sta lasciando spazio a nuove possibilità.
Le ruspe sono già al lavoro all’angolo tra via Trento e via Mazzini, dove l’edificio, in parte abusivo e in stato di degrado avanzato, al punto che la strada che lo fiancheggiava era stata da anni transennata, viene demolito per motivi di sicurezza pubblica, anche se una parte dei legittimi proprietari non avevano nascosto la volontà di sanare quel che era sanabile.
La decisione, presa dall’amministrazione comunale dopo un sopralluogo tecnico, ed una serie di atti ammnistrativi, ha evidenziato gravi criticità strutturali e igienico-sanitarie, rendendo necessario lo sgombero e l’abbattimento.
L’intervento, finanziato con fondi del bilancio comunale per un importo di oltre 41.000 euro, non è passato inosservato.
Da un lato c’è chi ne riconosce la necessità per garantire la sicurezza dei cittadini, il decoro urbano e la vivibilità di quell’area urbana; dall’altro, emergono gli interrogati e le proposte dell’opposizione consiliare.
Maria Vittoria Cipriano, consigliera d’opposizione, esprime sentimenti contrastanti: “Comprendo le motivazioni legate alla sicurezza, ma sarebbe preferibile conservare almeno una parte dell’edificio, magari ristrutturandolo come fatto per l’ex Tabacchino in via Nazionale. Questi luoghi custodiscono ricordi che uniscono la comunità.”
Il dibattito non si ferma al passato. Giuseppe Miraglia, anch’egli consigliere d’opposizione, suggerisce di destinare l’area a parcheggio, con una riqualificazione degli spazi verdi adiacenti.
“La carenza di posti auto in via Trento è un problema annoso. Un parcheggio ben progettato potrebbe migliorare la vivibilità della zona, soprattutto considerando il futuro ritorno degli uffici e dei poli sanitari del vecchio ospedaletto, attualmente in ristrutturazione” e puntualizza a meglio definire il suo concetto ” suggerisco di destinare i parcheggi esclusivamente a chi usufruisce di servizi pubblici come l’ospedaletto, quando sarà ripristinato in quel luogo, e l’adiacente asilo nido definendo il parcheggio per fasce orarie ed a tempo”. Poi Miraglia allarga il tiro “Inoltre vorrei sottolineare soprattutto la grande preoccupazione sul tipo di azione, da leggere come il sequestro di un bene privato ancora recuperabile, quindi di valore. Questa acquisizione prima e la demolizione successiva crea un precedente pericoloso. che ovviamente condanno fermamente” e conclude: “suggerisco che l’uso di quest’area restituisca qualcosa alla comunità al servizio dei cittadini tutti”.
Maria Rosa Fasolo , altro consigliere d’opposizione, avrebbe pensato ad un uso sociale dello spazio: “Si sarebbe potuto valutare la realizzazione di alloggi popolari o da destinare ad un’eventuale casa famiglia, offrendo una risposta concreta ai bisogni della comunità.”
Oltre al valore affettivo e alle prospettive di riutilizzo, l’abbattimento del “Vecchio Bar Campo” – che recentemente aveva ospitato altre attività commerciali – solleva un’altra questione: la possibilità che questo intervento apra la strada a future demolizioni di edifici non solo pericolanti – vedi alcuni siti nel centro storico ma anche nello stesso quartiere Kennedy – ma anche abusivi.
“Occorre un criterio chiaro e uniforme,” sottolinea la Cipriano supportata dalla stessa Fasolo , “perché nel centro storico di Brolo ci sono molte altre strutture in condizioni critiche. L’obiettivo deve essere una bonifica urbanistica che metta al centro l’interesse collettivo, senza disparità di trattamento.”
L’addio al “Vecchio Bar Campo” non è solo la fine di un edificio fatiscente, ma l’inizio di una riflessione più ampia sul futuro urbanistico di Brolo a piano regolatore scaduto ampiamente: tra il rispetto della memoria storica, le esigenze della sicurezza e le opportunità di rigenerazione sociale.