La zona industriale di Siracusa si trova a un punto di svolta cruciale
La strada verso la rigenerazione è stata finalmente aperta, ma questa transizione deve necessariamente includere la tutela della salute pubblica, la qualità dell’aria e dell’acqua, insieme ai diritti sacrosanti dei lavoratori. Non possono esistere compromessi su questi temi, né rassicurazioni di facciata.
Salutiamo con fiducia il piano di riconversione dell’intero polo industriale in chiave ecosostenibile – ha detto Fabio Granata – ma non ci accontentiamo di promesse sul Depuratore e sulla fase di transizione. La salvaguardia ambientale e sanitaria deve essere garantita con atti concreti e trasparenza totale.
Il ruolo della Procura e la necessità di un cambio di rotta
Il punto di vista di “Oltre: L’azione della Procura della Repubblica di Siracusa è stata determinante, portando a provvedimenti drastici ma necessari per la tutela della salute pubblica. Ogni tentativo di minimizzare o ostacolare questa azione sarebbe inaccettabile. Il Depuratore potrà tornare in funzione solo se verrà gestito in maniera differente rispetto al passato, con processi trasparenti e senza ulteriori danni alla vita dei cittadini. Lo stesso rigore deve essere applicato alla fase finale delle attività di raffinazione, che richiede un monitoraggio costante e senza alcuna retorica di comodo. Il diritto al lavoro è sacrosanto, ma altrettanto sacrosanto è il diritto alla salute per ogni cittadino di Siracusa, Priolo, Melilli e Augusta. Su questo non sono ammesse mediazioni né sanatorie.
L’Impegno di “Oltre. Movimento per la Rigenerazione”
In questi anni, il movimento ha combattuto battaglie radicali per la salvaguardia ambientale e la salute pubblica, raccogliendo migliaia di firme a sostegno di un esposto alla Procura che ha contribuito a far luce sulle emissioni nocive e sugli sversamenti illegali nel Depuratore. È essenziale che la transizione industriale non sia solo un cambio di nome, ma un cambio di paradigma.
Transizione e Innovazione
Le dichiarazioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aprono uno scenario di trasformazione per il polo industriale di Siracusa. L’ambizione è quella di farne un modello europeo di transizione ambientale, con un monitoraggio attento del Ministero e una visione orientata verso settori sostenibili e competitivi.
L’Italia punta a diventare protagonista nelle nuove tecnologie energetiche, investendo su energie rinnovabili e nucleare di nuova generazione. Tuttavia, mentre il governo definisce le strategie per la transizione energetica, è fondamentale che questa non avvenga a discapito delle comunità locali. Qualsiasi piano industriale deve garantire che il territorio non sia più vittima di inquinamento e speculazione.
L’industria deve cambiare radicalmente per essere compatibile con il benessere collettivo. La rigenerazione dell’area industriale di Siracusa rappresenta un’opportunità, ma non può essere accolta acriticamente. Continueremo a vigilare affinché questa transizione sia reale, trasparente e rispettosa di tutti i cittadini.