VISIONI PER DOMANI 4 – Nino Damiano: A Brolo patto generazionale e rigenerazione urbana
Verso una nuova visione per Brolo
Parlandoci… guardando avanti
Il concetto
Il giornalismo non è solo cronaca.
Il contributo di Nino Damiano è prezioso. Lui è un “sempre giovane” osservatore della politica e della società brolese, ama far politica, l’ha fatta ed è stato tra gli animatori del dibattito brolese quando questo era fluente e animato e ricco di soggetti attivi. Oggi non smette di osservare e dire la sua.
Buongiorno Scomunicando,
volevo innanzitutto ringraziarti per il servizio che svolgi all’interno della Comunità e per le opportunità di confronto che riesci a proporre e riproporre nel tempo, incarnando la figura del giornalista moderno: non ti limiti a riportare la notizia, ma la racconti, la analizzi, la fai tua e, con responsabilità, la esponi, facendola diventare un luogo di dibattito e crescita collettiva.
La figura del giornalista è cambiata nel tempo, adattandosi a un mondo in continua evoluzione.
Ed è proprio questo uno dei punti fondamentali con cui dobbiamo confrontarci: il mondo cambia, e con esso le esigenze e i bisogni di chi lo vive. La vision – per quanto utopica possa sembrare – deve tendere alla capacità di prevedere, di orientare, di tracciare linee guida che indirizzino una Comunità o un territorio verso uno sviluppo consapevole.
La res publica è, da sempre, il luogo di confronto per eccellenza.
Gli strumenti territoriali e urbanistici devono discendere dalle reali esigenze dei cittadini, e la pianificazione dal basso rappresenta la base per l’accettazione e la riuscita delle previsioni di sviluppo sociale, economico e ambientale (intesi in senso ampio e complesso).
Oggi più che mai avvertiamo il bisogno – che considero un’opportunità – di un patto tra generazioni, nella consapevolezza che il mondo in cui viviamo dovrà appartenere soprattutto ai nostri figli e ai nostri nipoti.
Questa riflessione riguarda anche e soprattutto Brolo: è dal locale che deve nascere la consapevolezza globale.
La vision deve proiettare il passato nel futuro, rispettando la vocazione del territorio, valorizzandone il patrimonio culturale e mantenendo saldi i connotati identitari che rafforzano il senso di appartenenza.
I giovani oggi hanno esigenze diverse, nate dall’evoluzione che noi stessi abbiamo innescato: modalità di lavoro telematiche, gestione del tempo libero come parte integrante della qualità della vita, organizzazione familiare più elastica e vitale.
Tutto questo deve essere considerato all’interno della dinamicità di un piano urbanistico: decidiamo oggi e vincoliamo il futuro.
Brolo presenta un territorio compresso nella zona di sviluppo urbanistico, ormai quasi completamente edificato, con pochi spazi liberi. Ecco che il futuro – che in questo caso diventa opportunità – deve orientarsi verso il recupero e la rivitalizzazione del patrimonio edilizio esistente, anche in un’ottica di ampliamento dell’offerta ricettiva.
Immagino un centro direzionale centrale, un patrimonio edilizio diffuso che superi il concetto di “paese albergo” o “albergo diffuso”, estendendosi a un vero e proprio territorio diffuso: case in campagna, in riva al mare, nel borgo, ciascuna valorizzata secondo la propria peculiarità.
Certo, le criticità organizzative ed economiche non mancheranno, ma l’Amministrazione Comunale può assumere un ruolo manageriale e propulsivo, accompagnando e coordinando il processo.
La vision trasforma le criticità in punti di forza: il recupero del patrimonio edilizio potrebbe rappresentare una vera e propria boccata d’ossigeno per l’economia locale, sia per le proprietà interessate sia per l’indotto lavorativo che ne deriverebbe.
Penso a un sistema di trasporto dinamico e funzionale, a un sistema di ristorazione flessibile e accogliente, tutto coordinato da un centro direzionale unico.
In prospettiva, grazie anche alle potenzialità dell’Istituto Alberghiero, potremmo sviluppare una soluzione in house per la gestione della ricettività.
Immagino un Brolo che abbia definitivamente affrontato e risolto le complesse problematiche legate al waterfront, al suo indotto e alla fruizione del mare, migliorando la qualità dei servizi per turisti e residenti.
Le criticità si intrecciano ai punti di forza, delineando le potenzialità della nostra cittadina: una vocazione turistica da riscoprire e da destagionalizzare. Abbiamo bisogno di una diversificazione dell’offerta turistica, basata sull’accoglienza e sull’inclusione: l’economia locale deve puntare su una base solida, non su modelli di turismo mordi e fuggi.
In futuro, Brolo avrà una nuova Chiesa e, forse, una piazza antistante che risponda davvero a tale definizione; potrebbe esserci un “Brolium”, un giardino fiorito che richiami l’origine del nome di Brolo, magari nella zona sottostante l’antica Voab; un molo turistico, un’isola pedonale con un centro commerciale naturale, luoghi di incontro e spazi ricreativi per i giovani, dove poter rivivere iniziative come la caccia al tesoro, le Brolimpiadi, le edizioni di “Mai dire Brolo”.
Tutte soluzioni non facili, ma che meritano riflessione.
Probabilmente dovremmo iniziare a parlare seriamente di decostruzione, come modalità di rigenerazione urbana e sociale.
da leggere
Con Visioni, scomunicando.it apre uno spazio dedicato non solo al racconto dei fatti, ma alla coltivazione di domande, alla proposta di nuove visioni, alla ricerca di percorsi condivisi. Uno spazio che vuole “far sentire un’altra campana”, dare voce ai cittadini, alle associazioni, agli imprenditori, agli studenti, a chiunque desideri contribuire a immaginare la Brolo di domani. Uno scrigno di idee, a disposizione di tutti, di una comunità tese a costruire insieme un progetto collettivo, dove cultura, ambiente, innovazione e partecipazione siano le fondamenta di una rinascita sostenibile.
VISIONI PER DOMANI 3 – Brolo: Marisa Briguglio “abbattiamo ogni forma di barriera”
VISIONI PER DOMANI 2 – Brolo: Roberto Speziale “architetture di un paese inclusivo”
VISIONI PER DOMANI 1 – Brolo: Carlos Vinci e l’idea di turismo