È ufficialmente partita la fase operativa per riportare alla luce il teatro ellenistico-romano dell’antica città di Halaesa Arconidea, nel territorio di Tusa.
un investimento complessivo di oltre 760 mila euro e si svilupperà nell’arco di due anni
La consegna dei lavori è avvenuta nei giorni scorsi alla presenza del direttore del Parco archeologico di Tindari, Giuseppe Natoli, dei vertici della Soprintendenza ai Beni culturali di Messina, del sindaco di Tusa Angelo Tudisca e di altri rappresentanti istituzionali.
L’opera di scavo – affidata all’impresa “Cavarra Vincenzo srl” di Noto – prevede un investimento complessivo di oltre 760 mila euro e si svilupperà nell’arco di due anni, con il coordinamento tecnico e scientifico del Parco archeologico e della Soprintendenza.
«Un evento straordinario nella storia delle scoperte archeologiche siciliane», ha dichiarato l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato, sottolineando come l’intervento offrirà l’opportunità di studiare e valorizzare un edificio monumentale di epoca greco-romana di eccezionale valore storico e architettonico.
Il teatro – individuato grazie a saggi e trincee eseguiti tra il 2017 e il 2021 dalla missione archeologica dell’Università di Amiens, guidata dalla professoressa Michela Costanzi – presenta un diametro di 77 metri e una profondità di 37,5 metri, e poteva ospitare fino a 10.000 spettatori. Utilizzato per spettacoli e assemblee pubbliche, era anche un nodo urbano strategico che collegava la zona nord e sud della città antica.
Il progetto è stato redatto dagli architetti Giuseppe Natoli, Pietro Coppolino, Pietro Lipari e dal geometra Giovanni Manera, ed è stato finanziato dall’assessorato regionale ai Beni culturali.
«Lo scavo del teatro di Alesa, ancora sepolto sotto oltre 12.600 metri cubi di terra, rappresenta una scoperta di rilievo internazionale», ha aggiunto il direttore del Parco Natoli. «Si tratta del quarto teatro per dimensioni in Sicilia, dopo Siracusa, Taormina e Agrigento, e potrebbe trasformare Alesa in una tappa fondamentale del circuito turistico archeologico dell’isola».
L’intervento sarà costantemente monitorato dal Parco archeologico di Tindari, in sinergia con la Soprintendenza di Messina e la missione francese dell’Università Picardie Jules Verne di Amiens, rafforzando così il legame tra ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale siciliano.
nella foto la consegna dei lavori; presenti, fra gli altri, il direttore del Parco Giuseppe Natoli, il rup Domenico Targia e il sindaco di Tusa Angelo Tudisca, alcuni rappresentanti dell’impresa e funzionari del Parco e della Soprintendenza.