POST REVOCA GARA CAPO D’ORLANDO\EOLIE – Le prime posizioni dei politici e degli operatori
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POST REVOCA GARA CAPO D’ORLANDO\EOLIE – Le prime posizioni dei politici e degli operatori

Laccoto, Grasso, Federalberghi Eolie, Carlo Vinci, il Movimento 5stelle e Alessandro Aricò (Assessorato Infrastrutture)

La Regione Siciliana ha ufficialmente revocato la procedura competitiva per l’affidamento del servizio di collegamento marittimo veloce tra Capo d’Orlando e le Isole Eolie. Il motivo? Le poche offerte presentate — solo tre — risultate prive dei requisiti tecnico-economici necessari . La decisione ha acceso una forte discussione pubblica e politico-istituzionale.

 Giuseppe Marici (giornalista)

“Il silenzio no, non è accettabile. L’ennesimo scippo a un territorio meraviglioso, troppo spesso considerato di serie B. Ma la soluzione potrebbe esserci. Bisogna battere i pugni e chiedere rispetto.”

Marici denuncia una negligenza sistemica verso la fascia tirrenica, auspicando un’azione più decisa per garantire i diritti e la dignità di un territorio spesso marginalizzato.

L’onorevole Giuseppe Laccoto (Lega – sindaco di Brolo)

L’accusa di “scippo” viene respinta come fuorviante:
La gara è fallita per motivi tecnici, non per volontà politica. Le tre offerte pervenute non soddisfacevano i requisiti.
L’accelerazione è già in atto: l’Assessorato Infrastrutture sta predisponendo un nuovo avviso per garantire al più presto il servizio, ritenuto “strategico per turisti e operatori locali”

L’onorevole Bernardette Grasso (Forza Italia – ARS)

Profondamente dispiaciuta per l’esito negativo, sottolinea di aver promosso atti e audizioni parlamentari per sollecitare il servizio, con stanziamenti già previsti.
La revoca non è politica, ma tecnica: nessuna delle tre compagnie aveva i requisiti formali.
Promette impegno costante: il Governo “ha assicurato la piena volontà ad andare avanti”, con una nuova procedura “risolutiva” che valorizzi mobilità e turismo 

 Movimento 5 Stelle

Cristina Ciminnisi (deputata ARS) definisce la revoca una “figuraccia istituzionale” e un “fallimento politico” che colpisce direttamente territorio e cittadini. Denuncia carenze nei bandi — assenza di atti programmatici e basi giuridiche — e preannuncia l’esito negativo già anticipato in interrogazioni parlamentari . Antonio De Luca (capogruppo M5S ARS) parla di “fallimento annunciato”. Accusa il governo Schifani di incompetenza impositiva: “Cittadini già gravati dall’insostenibile costo di questa iniziativa improvvisata”, invitando il presidente a scuse pubbliche ai residenti e operatori, chiedendosi se vi sia un rilancio serio o solo propaganda .

 Federalberghi Isole Eolie

Paradossalmente, accoglie favorevolmente la revoca.

Il presidente Christian del Bono evidenzia come Liberty Lines, attuale operatore, non si sia neppure presentato, ritenendo la rotta insostenibile. Denuncia rischi di eccessivo afflusso turistico non supportato da infrastrutture e concorrenza sleale rispetto ai vettori tradizionali. Richiede un tavolo permanente regionalmente condiviso per pianificare collegamenti con trasparenza e coinvolgimento di sindaci e stakeholder locali messina.gazzettadelsud.it+5giornaledilipari.it+598zero.com+5.

Assessore Alessandro Aricò (Assessorato Infrastrutture)

Spiega che le tre proposte pervenute non rispondevano ai criteri del bando, giustificando così la revoca. Assicura che un nuovo avviso è già in fase di preparazione, con l’obiettivo di avere presto un servizio efficace e sicuro 

ed infine l’analisi dell’imprenditore turistico Carlos Vinci

La notizia che ha sconvolto la costa tirrenica siciliana è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Dopo aver annunciato, con entusiasmo, l’inizio del servizio di collegamento dal porto di Capo d’Orlando alle Isole Eolie a partire dal 15 luglio, la Regione ha improvvisamente fatto marcia indietro, cancellando questo importante collegamento, mantenendo il monopolio del porto di Milazzo, lasciando così la costa tirrenica di 90 km priva di un servizio fondamentale per il turismo e per l’economia locale.
La delusione è amplificata dal fatto che questa scelta è vista come l’ennesima conferma della condizione di “cenerentola” di questa parte della nostra provincia, che continua a restare ai margini rispetto ad altre aree siciliane che vedono crescere, giorno dopo giorno, la propria vocazione turistica. Il mancato rilancio della costa tirrenica non è solo una sconfitta per i Nebrodi, ma una sconfitta per la Sicilia tutta.
In questo scenario, ci chiediamo: fino a quando continueremo a subire la disattenzione di chi ha il potere di cambiare le cose? Fino a quando una parte della Sicilia dovrà accontentarsi di restare invisibile agli occhi delle istituzioni? È urgente che la politica prenda coscienza della necessità di azioni forti e concrete per il rilancio economico di un’intera area, oggi ferita e abbandonata.
Cosa possiamo fare per evitare che la costa tirrenica, cuore pulsante dei Nebrodi, rimanga ancora una volta in ombra? La risposta deve partire dalla nostra determinazione a far sentire la nostra voce, a sostenere una crescita turistica che sappia valorizzare le bellezze naturali e il patrimonio culturale di un territorio che ha tanto da offrire.

Che dire:

La revoca della gara, pur tecnicamente motivata, ha sollevato un coro di critiche e preoccupazioni: c’è chi invoca rispetto per il territorio, chi rimprovera superficialità, chi cerca soluzioni pragmatiche. Il prossimo passo sarà cruciale: il nuovo bando – se ben strutturato, trasparente e partecipato – potrà essere la risposta concreta a un territorio che esige servizi adeguati e una programmazione efficace.

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19 Giugno 2025

Autore:

redazione


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