Come un inno alla tradizione umana e non solo religiosa.
Questi tre scatti, realizzati nel contesto della processione della settimana santa, esprimono un “moto spirituale” che va oltre il rito sacro. Con 2.500 confrati incappucciati — un colossale corteo secolare di origine spagnola — il manifesto visivo di Cassarà si concentra sull’essenza dell’umanità collettiva che anima l’evento.
Il percorso “Mossi”
cattura il movimento non solo fisico ma emozionale dei confrati e della folla.
Il primo scatto coglie volti fluttuanti, un’immagine onirica che nasconde i profili, ma rivela un’umanità in cammino.
Il secondo pone la processione in dialogo con la piazza barocca e la basilica: fantasmi che animano il cuore antico della città e danno vita a un paesaggio urbano “vivente”.
L’ultimo scatto, con la proiezione sacra alle spalle, reinventa il rituale attraverso le linee sfocate dei confrati, come memoria collettiva proiettata nel tempo e nello spazio.
Queste immagini s’innestano nei “paesaggi” artistici siciliani fotografici, di documentazione comunitaria ed emozionale, che ha visto nomi come Lunardo, Lattuca, Marino e Mazzero – il cui scatto premiato dagli Sony World Photography Awards ha portato Enna alla ribalta internazionale. Cassarà adotta un linguaggio visivo contemporaneo fatto di lunghe esposizioni, sfocature volutamente mosse, e luci emergenti: “mosso” come simbolo di vita, di devozione e persino di spaesamento temporale.
Il risultato è un reportage culturale e fotografico che rinnova i codici del documentario religioso.
Non si ferma alla cronaca, ma propone un’esperienza sensoriale: la fede non è solo visibile ma percepita, scorre negli spostamenti, nei veli, nei passi ripetuti, nell’eco delle marce funebri.
Cassarà, attraverso il filtro estetico del “mosso”, rende la Settimana Santa un poema visivo sul legame tra memoria, identità e territorio.
Un progetto culturale, oltre che fotografico, partito da lontano, quando non c’era nè photoshop, nei droni o la tecnologia digitale, che si inserisce in una tradizione fotografica consolidata. Quelle fotografie di Lorenzo Cassarà, contemporanee ed emzoionali, per valorizzare i riti come patrimonio immateriale riconosciuto .
In sintesi, in questo contesto, la proposta “Mossi” di Cassarà rappresenta un ponte tra l’antico significato rituale e la sensibilità visiva moderna: una testimonianza fotografica che, più che mostrare, fa sentire. Un reportage che collega lo spirito profondo della Settimana Santa alla poesia del movimento umano, rendendo memorabile un rito secolare.
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