LEZIONE DI ANTIMAFIA A BROLO – “DALLA PARTE DELL’USIGNOLO”
Cronaca Regionale

LEZIONE DI ANTIMAFIA A BROLO – “DALLA PARTE DELL’USIGNOLO”

DSC_0947-001Ecco l’intervento che l’assessore alla cultura di Brolo, Maria Ricciardello, ha proposto ieri, agli studenti intervenuti, all’incontro con l’autore  de ” Gli Insabbiati”, Luciano Mirone.

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Ho intitolato il mio intervento “dalla parte dell’usignolo” perché l’anno scorso, durante uno scambio scolastico-culturale con la Francia, ho avuto la possibilità di visitare alcuni negozi eco-solidali , chiamati appunto “dalla parte dell’usignolo”.

Il nome trae origine da una favola che racconta di un incendio in una foresta e di come un usignolo, addolorato nel vedere tutti gli alberi e tutti i fiori andare in fumo, si adoperasse per cercare di salvarli.

L’usignolo si riempiva il becco d’acqua e la versava sui fiori e sulle piante. Gli altri animali lo schernivano: “ Non puoi fare nulla! Lascia perdere! ” ripetevano, ma l’usignolo, molto determinato, continuava la sua opera . “ Io faccio solo la mia parte”, rispondeva.

Questa è la mia idea di legalità: fare la propria parte, ogni giorno, nelle attività quotidiane, nel lavoro, nello studio , in famiglia e nella società.

Educare alla legalità è compito di ogni istituzione scolastica che persegue il fine istituzionale di formare giovani capaci di esercitare la cittadinanza attiva, così come è compito di ogni amministrazione pubblica che pone attenzione al progresso della comunità.

DSC_0942-001Non è semplice! In Sicilia fare la propria parte spesso è stato ed è tuttora un atto eroico che porta all’isolamento e alla solitudine sociale e nella nostra regione l’educazione alla legalità non può prescindere da un’ ampia riflessione sul fenomeno mafioso, sulla sua struttura e pervasività nel sistema sociale.
Prendo spunto da una notizia che riempie d’orgoglio il nostro paese.

Cinque alunni dell’ istituto comprensivo hanno partecipato alle OLIMPIADI DELLA LINGUA ITALIANA , classificandosi al primo posto. Non è una vittoria da poco: in tutte le valutazioni esterne che riguardano la grammatica e la conoscenza della lingua italiana ( INVALSI, OCSE-PISA) le scuole del Sud risultano tra le ultime in classifica.

Non è però un dato ineluttabile : si può anche essere primi se la scuola fa bene la propria parte, adempie cioè alla funzione per cui è nata: istruire , educare e fare studiare gli alunni; e le famiglie e gli alunni rispondono assumendo responsabilità diretta per l’apprendimento. Ognuno fa la sua parte e i risultati arrivano.

La scuola non deve dare la caccia ai mafiosi né fare processi, per questo ci sono le forze dell’ordine e i magistrati. La scuola deve fornire gli strumenti idonei per modificare i vecchi modelli socio-culturali, improntati all’idea che “non sono fatti nostri”, e fare acquisire nuovi modelli che guardino nella direzione della responsabilità sociale condivisa e nell’esercizio della cittadinanza attiva. Le politiche europee dell’istruzione e della formazione non lasciano dubbi: lo sviluppo economico, la coesione sociale, l’occupazione, la crescita intelligente, solidale e sostenibile, l’inclusione e la cittadinanza attiva si fondano su un sistema di istruzione e formazione di qualità , per promuovere una conoscenza – in cui le “competenze”, si intreccino con i saperi, le abilità, gli aspetti affettivi, relazionali, sociali della persona.

DSC_1000-001Questa è la via della scuola per fronteggiare e vincere la complessità della cultura mafiosa e su questa stessa via si muove l’ amministrazione di Brolo che tanto ha investito nella lotta alla cultura mafiosa. Solo qualche esempio: l’intitolazione del centro multimediale di aggregazione giovanile a Rita Atria ,vittima di mafia, la cittadinanza onoraria a Piera Aiello, testimone di giustizia; l’intitolazione di uno slargo, nella parte nuova del paese, al “giudice ragazzino” Rosario Livatino, barbaramente ucciso dalla mafia; il monumento sul lungomare dedicato a Peppino Impastato, uno degli otto giornalisti di cui si parla nel libro di Luciano Mirone ; numerosissimi eventi come questo di oggi in cui la presenza dell’autore ci offre un’importante occasione di confronto e di dialogo.

Il silenzio sulla mafia è un grosso rischio per tutti e un danno enorme per i nostri giovani.

DSC_1005-001Ho scelto consapevolmente, per questo incontro come per altri simili , di invitare le scuole e di avere un pubblico prevalentemente di studenti e di insegnanti, che ringrazio per essere intervenuti, per una ragione specifica: io faccio il tifo per la scuola; la scuola intesa come comunità educativa aperta al territorio che non perde mai di vista il fine istituzionale dell’istruzione e della formazione delle nuove generazioni.

E quindi fa la propria parte. Faccio il tifo per gli studenti. Per gli studenti innanzitutto! Sono convinta che le famiglie e gli studenti comprendano perfettamente che il successo formativo si conquista con il sacrificio e con l’impegno nello studio. Nulla di eroico , basta fare la propria parte.

Educare alla legalità significa questo: promuovere l’assunzione di responsabilità a tutti i livelli: nella politica, nella società, nella scuola, nelle famiglia, nelle persone.

Che mondo migliore sarebbe quello dalla parte dell’usignolo!

Maria Ricciardello

28 Aprile 2012

Autore:

admin


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