Da lungo tempo ho passato “il mezzo del cammin di nostra vita” e
Sono stanco.
Sono stanco di vivere in una società ormai priva di valori, di ideali e di idealità.
Sono stanco di vivere in una società dove prevale l’ego, dove il nostro prossimo non è più visto cristianamente come insieme di esseri da amare e da rispettare, ma unicamente come oggetto di prevaricazione, di violenza, di sopraffazione.
Una società che ormai ignora la parola solidarietà, che anzi l’ha cancellata dal vocabolario e che poco si preoccupa degli indifesi e dei deboli.
Sono stanco di sfogliare con leggero disgusto i giornali e leggere di ruberie, di imbrogli, di corruzione, di violenze, cercando sempre qualche notizia che mi dia nuovamente la sensazione di un mondo più giusto. Più umano.
Sono stanco di vivere in una società dove i rapporti personali sono più improntati alla condivisione di ideali, al rispetto, alla voglia di ascoltare gli altri, di capirli, ma dove i rapporti umani si “consumano”, diventano funzionali ai propri interessi materiali.
Una società che crea “mostri”, falsi profeti, falsi difensori dei deboli, millantatori di credito, che nascondono il loro egoismo e la ricerca spasmodica di primeggiare con promesse che già sanno di non poter mai mantenere.
Promesse che fanno leva sul bisogno, sulle necessità dei tantissimi sui quali stanno caricando peso di una crisi economica sempre più drammatica, dei meno abbienti, di quelli che non hanno lavoro, dei pensionati che devono sopravvivere con poche centinaia di euro al mese.
Promesse fatte ai giovani che vedono il loro futuro sempre più cupo e sono costretti a credere in quelle promesse che sanno non verranno mai mantenute. Ma devono illudersi per non perdere del tutto la speranza.
Ed è veramente triste constatare che non viviamo, come diceva Leibniz, nel migliore dei mondi possibili, ma viviamo in un mondo dove l’ingiustizia, l’illegalità trionfano sempre a scapito dei più deboli.
Eppure…..
Eppure ci sono ancora delle persone che hanno ideali, idealità, senso delle giustizia sociale, rispetto per il prossimo e sperano si possa creare non certo il migliore dei mondi possibili, ma un mondo dove esista la convivenza civile e l’uguaglianza.
Persone che sperano in un mondo liberato dallo stato di bisogno e dove si possa vivere al riparo dei falsi profeti, dei millantatori di credito, degli arrivisti e degli egoisti.
In nome di queste persone ho deciso di superare la mia sfiducia nella classe politica e di andare ancora una volta a votare alle prossime elezioni comunali. Voterò per uno dei candidati che mi sembra non appartenere alla categoria sopra elencate, quelle dei falsi profeti, dei millantatori, ecc. e che riesce ad ispirarmi fiducia.
Voterò per Rosa Maria Testa, che credo si impegnerà seriamente per il bene della città, e in primo luogo per restituire a Cefalù quell’aria pulita che vi si respirava una volta. Un’atmosfera di civismo, di comunanza, di reciproca solidarietà, dove quando ti sentivi augurare il buongiorno, sapevi che era davvero l’augurio di un buon giorno.
Un cittadino come tanti