Le Neuroscienze e lo studio dei pensieri saranno al centro del convegno “Pratical Experiences in Brain Decoding Techniques”, che si svolgerà la mattina di martedi 22 maggio presso l’auditorium della Gazzetta del Sud a Messina. L’evento, organizzato dal Centro Neurolesi “Bonino-Pulejo” di Messina, avrà come ospite d’onore il prof. Soo-Young Lee, direttore del Centro di Studi del cervello di Daejeon in Corea del Sud. Il prof. Lee discuterà delle ultime novità, in tema di tecnologie, che permettono di captare le neuroinformazioni del cervello, campo in cui la repubblica coreana è la più avanzata al mondo. Lee non sarà il solo invitato a venire dall’estero, ci sarà anche il prof. Alessandro Vinciarelli dell’Università di Glasgow, che dioscuterà della comuniocazione e interazione tra i soggetti. Tra gli altri invitati spicca il prof. Pietro Burrascano, dell’Università di Perugia, che discuterà di innovazione, ricerca e internazionalizzazione dell’Università. Parteciperanno al Convegno anche i docenti Fabio La Foresta (Università di Reggio Calabria), Giovanni Finocchio “Università di Messina) e la dott.ssa Silvia Marino (IRCCS Centro Neurolesi Bonino – Pulejo).
Durante il Convegno verranno analizzati aspetti tecnici del settore delle Neuroscienze, a partire dai meccanismi che permettono ai neuroni di comunicare di altri suoi simili. Verranno analizzati quei complessi aspetti che portano al funzionamento e all’adattamento dei neuroni, analizzandone il singolo comportamento.
Ma questo sistema che ripercussioni ha sulla nascita del pensiero umano? Le ultime tendenze delle neuroscienze hanno portato a investigare sul funzionamento del cervello, in modo tale da analizzare il comportamento del cervello stesso. Inoltre si discuterà anche delle ultime tecniche di neuroimaging come la risonanza magnetica funzionale, la magnetoencefalografia e l’EGG che permettono di registrare l’attività celebrale di un soggetto esposto a stimoli previsti in un protocollo di stimolazione.
L’obbiettivo della decodifica è quello cercare di capire se siamo in grado di capire in anticipo la categoria dallo stimolo sperimentato dal soggetto e dalla sua attività cerebrale, tutto ciò naturalmente con l’intento di rendere ancora più efficiente il ramo della ricerca neuro scientifica. Per gli studenti universitari che parteciperanno al Convegno, sarà rilasciato un attestato che ogni studente potrà far valere presso la propria segreteria e ricevere i CFU stabiliti.
Antonio Macauda
Ma come da tutta questa attività neurale ha origine il pensiero umano?
Una nuova emergente tendenza nel campo delle neuroscienze è quello di investigare come il cervello funziona in termini di decodifica del cervello stesso.
Tecniche di neuroimaging come la risonanza magnetica funzionale (fMRI),la magnetoencefalografia (MEG) e l’EEG permettono di registrare l’attività cerebrale di un soggetto durante l’esposizione a stimoli previsti in un protocollo di stimolazione.
La sfida nella decodifica del cervello è quella di riconoscere una relazione tra questi correlati neurali e le diverse categorie di stimoli.
Lo scopo di questo evento è incentrato su esperienze pratiche di tecniche di decodifica del cervello L’obiettivo della decodifica cerebrale è quello di stabilire se siamo in grado di prevedere con precisione la categoria dello stimolo sperimentato dal soggetto dall’attività cerebrale e costruirne un modello, questo potrebbe portare ad importanti implicazioni nell’ambito dell’attività di ricerca .Le Neuroscienze ci insegnato molto sul funzionamento dei singoli neuroni, sui meccanismi che permettono a un neurone di comunicare con altri neuroni, sui processi con cui i neuroni si sviluppano e si adattano, e su quelli che regolano il funzionamento dei singoli neuroni
Ma come da tutta questa attività neurale ha origine il pensiero umano?
Una nuova emergente tendenza nel campo delle neuroscienze è quello di investigare come il cervello funziona in termini di decodifica del cervello stesso.
Tecniche di neuroimaging come la risonanza magnetica funzionale (fMRI),la magnetoencefalografia (MEG) e l’EEG permettono di registrare l’attività cerebrale di un soggetto durante l’esposizione a stimoli previsti in un protocollo di stimolazione.
La sfida nella decodifica del cervello è quella di riconoscere una relazione tra questi correlati neurali e le diverse categorie di stimoli.
Lo scopo di questo evento è incentrato su esperienze pratiche di tecniche di decodifica del cervello L’obiettivo della decodifica cerebrale è quello di stabilire se siamo in grado di prevedere con precisione la categoria dello stimolo sperimentato dal soggetto dall’attività cerebrale e costruirne un modello, questo potrebbe portare ad importanti implicazioni nell’ambito dell’attività di ricerca .
cervello è costituito da un gran numero di neuroni, tutti collegati tra loro.
Le Neuroscienze ci insegnato molto sul funzionamento dei singoli neuroni, sui meccanismi che permettono a un neurone di comunicare con altri neuroni, sui processi con cui i neuroni si sviluppano e si adattano, e su quelli che regolano il funzionamento dei singoli neuroni .
Ma come da tutta questa attività neurale ha origine il pensiero umano?
Una nuova emergente tendenza nel campo delle neuroscienze è quello di investigare come il cervello funziona in termini di decodifica del cervello stesso.
Tecniche di neuroimaging come la risonanza magnetica funzionale (fMRI),la magnetoencefalografia (MEG) e l’EEG permettono di registrare l’attività cerebrale di un soggetto durante l’esposizione a stimoli previsti in un protocollo di stimolazione.
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Le Neuroscienze ci insegnato molto sul funzionamento dei singoli neuroni, sui meccanismi che permettono a un neurone di comunicare con altri neuroni, sui processi con cui i neuroni si sviluppano e si adattano, e su quelli che regolano il funzionamento dei singoli neuroni .
Ma come da tutta questa attività neurale ha origine il pensiero umano?
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Tecniche di neuroimaging come la risonanza magnetica funzionale (fMRI),la magnetoencefalografia (MEG) e l’EEG permettono di registrare l’attività cerebrale di un soggetto durante l’esposizione a stimoli previsti in un protocollo di stimolazione.
La sfida nella decodifica del cervello è quella di riconoscere una relazione tra questi correlati neurali e le diverse categorie di stimoli.
Lo scopo di questo evento è incentrato su esperienze pratiche di tecniche di decodifica del cervello L’obiettivo della decodifica cerebrale è quello di stabilire se siamo in grado di prevedere con precisione la categoria dello stimolo sperimentato dal soggetto dall’attività cerebrale e costruirne un modello, questo potrebbe portare ad importanti implicazioni nell’ambito dell’attività di ricerca .