
Eventi
“Il Mondo Salvato dai Ragazzini” – Oggi alla “Tono Zancanaro” di Capo d’Orlando
I ragazzi del Laboratorio Ubu” si ritrovano – a distanza di tre mesi dalla conclusione dell’esperienza estiva – a raccontare una nuova storia: “Il Mondo Salvato dai Ragazzini” dall’omonimo libro Elsa Morante con la regia di Roberto Salemi e la scenografia di Riccardo Sivelli.
I due artisti, infatti, sono tornati tra noi per riprendere un percorso cominciato e mai interrotto.
Sono tornati per regalarci una nuova piccola stagione teatrale, brevissima ma intensa!
Il lavoro di oggi.
Una trasmissione radiofonica?
Forse. Un inno di libertà?
Il Pazzariello alla fine viene pressurizzato.
Un tentativo maldestro o una schiacciante verità?
Non si sa. In ogni caso una performance coraggiosa dove ognuno dei ragazzi – ancora una volta – è disposto a mettersi in gioco.
Quattro giorni di laboratorio che riportano tutti improvvisamente, allievi e insegnanti, alla stessa tensione creativa dei giorni dell’Ubu Opera; come allora infatti, e forse in quest’occasione ancora di più – data la brevità dell’esperienza – le energie di ognuno si concentrano su un obiettivo comune, e il risultato è come sempre imprevedibile!
Un carrozzone gigante e sgangherato porta in giro per il mondo la “Grande Opera”: uno spettacolo incomprensibile di cui tutti i cittadini però sono inconsapevolmente succubi, dipendenti.
Un ragazzino di sedici anni detto il Pazzariello che, per sua natura, non riesce a sottostare alle regole dello spettacolo della Grande Opera, viene, dopo vari, ripetuti e inutili tentativi di inquadramento, prontamente e definitivamente eliminato.
Lo spettacolo della “Grande Opera” sembra continuare indifferente, ma ben presto, dopo innumerevoli, contraddittori e confusi tentativi di ristabilire un cosiddetto “ordine”, si arriva ad un epilogo straordinario, imprevisto, che lascia tutti a bocca aperta…
Lo spettacolo della “Grande Opera” sembra continuare indifferente, ma ben presto, dopo innumerevoli, contraddittori e confusi tentativi di ristabilire un cosiddetto “ordine”, si arriva ad un epilogo straordinario, imprevisto, che lascia tutti a bocca aperta…
Elsa Morante, autrice del testo pubblica quello che lei stessa definisce un Poema nel 1968, esprimendo nella propria opera tutto lo spirito della rivoluzione culturale di quegli anni.
Il linguaggio è leggero, allegro, scanzonato, ma non per questo meno efficace nel rivendicare quei diritti di libertà del pensiero e di autonomia dal potere costituito che erano al centro di quel movimento culturale, vivo e vitale, di protesta sociale.
Riportarlo in vita oggi – grazie alla nostra performance -, oltre a rappresentare una adesione intellettuale al pensiero dell’autrice e allo spirito nel testo, vuole anche essere l’affermazione che pur essendo passati più di quaranta anni, e quei tempi sembrano ormai lontani, ancora oggi, probabilmente, è necessaria la purezza dell’anima e del pensiero dei ragazzini per portare un po’ di aria fresca in un sistema politico e sociale ormai arrivato al capolinea; che ha un urgente bisogno di rinnovamento radicale.
Riportarlo in vita oggi – grazie alla nostra performance -, oltre a rappresentare una adesione intellettuale al pensiero dell’autrice e allo spirito nel testo, vuole anche essere l’affermazione che pur essendo passati più di quaranta anni, e quei tempi sembrano ormai lontani, ancora oggi, probabilmente, è necessaria la purezza dell’anima e del pensiero dei ragazzini per portare un po’ di aria fresca in un sistema politico e sociale ormai arrivato al capolinea; che ha un urgente bisogno di rinnovamento radicale.
Roberto Salemi