In un auditorium del Palacultura stracolmo, circa un migliaio provenienti da tutta la provincia e non solo, Alfano ha attaccato tutti a partire dal leader di Fli Gianfranco Fini, al candidato premier del Partito Democratico Pierluigi Bersani, all’ex premier Mario Monti.
Alfano, seppur con ironia, non ha lesinato critiche anche se queste spesso si scontravano con una realtà che comunque parlava di un Pdl che ha garantito il proprio sostegno parlamentare, in nome di una stabilità non percepita dai cittadini, ad un governo tecnico che ha portato dei risultati contestati durante la campagna elettorale. Il ruolo di “presentatore” dell’evento è stato ricoperto dal presidente della provincia Nanni Ricevuto che ha presentato anche i candidati alla Camera ed al Senato per il Pdl nella provincia di Messina.
C’è aria di rimonta in casa Pdl, questo è inutile negarlo, Alfano comunque rimanda al mittente le accuse di chi denuncia un monopolio governativo del centrodestra durante la seconda repubblica, rivendicando con orgoglio quanto fatto dal governo Berlusconi fino al 2010 “il nostro intento è quello di dare un’alternativa ai moderati, una strada diversa da quella proposta dalla sinistra. I giornali e l’informazione schierata contro di noi – attacca Alfano – ci accusa di aver monopolizzato la scena politica della seconda repubblica, ricordo che in questo momento il bilancio degli anni di governo, tra noi e il centrosinistra, è in assoluta parità 8 a 8. Non è certo colpa nostra se i governi presieduti da Silvio Berlusconi sono stati più stabili e duraturi delle legislature presiedute da D’Alema, Prodi ecc. Ricordo – ha poi continuato Alfano – che fino al 2010 la nostra esperienza al governo è stata positiva.
Abbiamo aumentato le pene per i reati di mafia, primo impegno per un politico siciliano, abbiamo aumentato le pensioni, tolto l’ICI e l’IRAP e creato una legge che tutela le donne vittime di stolking.
Poi il Presidente della Camera, per un suo mero capriccio personale, ha pensato di distruggere una maggioranza larga e compatta senza neanche avere la decenza di dimettersi dalla carica istituzionale che detiene per poi ridursi ad essere a capo di un partito con percentuali di consenso da prefisso telefonico”. il segretario nazionale Pdl non usa mezzi termini neanche quando si stratta di attaccare pubblicamente Mario Monti, leader sostenuto per un anno, ma adesso avversario “Monti ancora deve capire cosa vorrà fare Bersani con Vendola e viceversa per capire come posizionarsi, solo ed esclusivamente per il proprio tornaconto personale.
Monti è stato presentato come il nuovo salvatore della patria quando lo SPREAD era diventato un incubo collettivo. Aveva promesso rigore, sviluppo ed equità. Il primo, purtroppo, l’abbiamo visto, del secondo e del terzo neanche l’ombra.
I sacrifici li chiede l’Europa oppure soltanto la Germania e la Francia?”. Naturalmente non poteva mancare l ‘affondo nei confronti di Pierluigi Bersani “il Pd è l’ennesima riproposizione della sinistra trita e ritrita della prima repubblica. Ovunque amministrano – ha sottolineato Alfano – si vedono tasse su beni privati. La loro sembra quasi essere una malattia, non riescono a stare senza tassare beni privati”.
Alfano ha poi parlato del programma del Pdl basato sull’abolizione dell’IMU, sugli incentivi per le imprese ad assumere giovani (per 5 anni l’azienda non pagherà le tasse sul nuovo assunto) e agevolazioni sull’accesso al credito dopo.
Al termine dell’incontro però si è registrata la contestazione degli ex occupanti del Teatro Pinelli che si è tenuta al dì fuori del Palacultura.
I manifestanti, al grido “al Palacultura comizi elettorali, fuori per strada spettacoli teatrali”, hanno voluto esprimere il proprio dissenso verso l’uso, a loro dire inadeguato, di una struttura come il Palacultura dopo lo sgombero del Teatro Pinelli attuato giovedì da parte delle forze dell’ordine.
Antonio Macauda