Carte di Nino Pino. Nuovo esposto del PdCI, che chiede il sequestro dell’abitazione dello scienziato e umanista barcellonese.
Abbiamo appreso da un periodico che esce a Barcellona P.G. che l’on. Ugo Sposetti, tesoriere dei Democratici di Sinistra, ha delegato persone di sua fiducia affinché prelevino “materiale documentale†nell’abitazione che fu di Nino Pino Balotta.
Ricordiamo che le carte (documenti, epistolario, foto, ecc.) e il materiale audiovisivo lasciati nella sua casa dallo scienziato e umanista spettano, per testamento redatto dallo stesso, poco prima della morte, all’Universitàdi Messina, essendo esclusi dall’elenco dei beni che Nino Pino vendette, alla cifra simbolica di 9.000.000 di lire, nel 1965, all’allora Partito Comunista Italiano.
Pertanto, questa Segreteria provinciale, dopo avere informato, con lettera, il Magnifico Rettore, invitandolo a far valere i diritti dell’Università, ha presentato, in data odierna, un nuovo esposto, dopo quello del 20 ottobre u.s., alla Procura della Repubblica di Barcellona P.G., chiedendo, fra l’altro, se essa non ritenga opportuno disporre il sequestro, con relativa apposizione di sigilli, dell’intera abitazione di Nino Pino, sita in Via Operai, all’attuale n. 108, per impedire l’incursione di estranei, l’ulteriore depauperamento del materiale ivi esistente, per verificare ammanchi, e per stabilire, una volta per tutte, le spettanze dell’Universitàdi Messina, dei Democratici di Sinistra e di altri soggetti.
Il PdCI fa, infine, rilevare all’opinione pubblica che i Democratici di Sinistra non esistono più come partito, essendosi sciolti nel Partito Democratico, ma che sopravvivono, in base ad una “fictio iurisâ€Â, come “lobby finanziariaâ€Â, che sfrutta e svende i beni (oltre alla casa di Nino Pino, case del popolo, sezioni, ecc., sparse in ogni parte d’Italia) giàappartenuti al PCI, che sono stati creati grazie al sudore ed al lavoro volontario, spesso festivo e notturno, di migliaia di militanti comunisti. Esprime, dunque, la più forte condanna di questa situazione vergognosa.