E’ di stamani in comunicato che sotto riportiamo che l’oppozione consiliare brolese ha diramato. Immediata la risposta del sindaco, Salvo Messina.
I due documenti
Nell’ultima seduta di consiglio comunale del 09 Maggio u.s., abbiamo appreso che il Comune di Brolo aveva presentato, presso la Cassa Depositi e Prestiti in riferimento al decreto legge relativo allo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, una richiesta di anticipazione di liquidità. Su specifica domanda, circa l’ammontare di tale richiesta, in quella sede, i sottoscritti, vennero “liquidati” con un rapido “non ricordo” da parte del Sindaco.
Nonostante il nostro accesso presso gli uffici, avvenuto nei giorni seguenti al consiglio comunale, non siamo riusciti a conoscere l’esatto ammontare della somma richiesta.
Soltanto qualche giorno fa, grazie alla pubblicazione della lista sul portale della Cassa Depositi e Prestiti, abbiamo appreso con sconcerto ed incredulità che il Comune di Brolo ha presentato una richiesta di anticipazione di liquidità per ben 5.222.643 euro per debiti certificati alla data del 31.12.2012.
Cifra che è stata accordata per il 62% quindi per euro 3.264.203 da restituire in 30 anni con rata di mutuo mensile (presumibile) di circa 15 mila euro, per un totale di circa 5 milioni di euro. Una “manovrina” che costerà ben 2 ulteriori milioncini di soli interessi alle nostre già disastrate casse comunali!
Facendo due conticini elementari…(quelli non mentono…) sulla base del debito certificato ed in rapporto al numero di abitanti riscontriamo che il Comune di Brolo oltre ad essere tra i più indebitati della provincia di Messina e fra i primi della Sicilia, si ritrova ad avere un debito pari a poco meno di mille euro per ciascun abitante… Dal neonato all’anziano!!!
Un vero record!… Di cui però andare veramente poco fieri ed orgogliosi!!!
Ma quello che ci sorprende maggiormente è il fatto che il nostro Sindaco,ha sempre negato situazioni “disastrose” dal punto di vista finanziario, anzi ad ogni nostra interrogazione o richiesta che avesse a tema chiarimenti sulla situazione debitoria del Comune (decreti ingiuntivi, mancati pagamenti trattenute dipendenti o altro), ha sempre risposto che non c’era assolutamente nessun problema particolare di debiti e che le nostre erano soltanto delle accuse scaturite da una volontà di strumentalizzazione politica che aveva come unico scopo quello di fare del “terrorismo psicologico” verso la popolazione. E, dopo averci rivolto i “soliti complimenti” degni di un vero “signore della politica”(ne citiamo solo alcuni giusto per rinfrescare la memoria…stolti, terroristi, scorretti,…) ci ricordava come i problemi dovuti alla crisi di liquidità attanagliano tutti gli enti “da Trento a Trapani”…
Come si può ben vedere invece le nostre segnalazioni, rappresentavano solo una constatazione reale di quello che, giornalmente, vedevamo emergere sotto i nostri occhi. Constatazione fondata e resa ancora più chiara ed inequivocabile dall’Assessorato alle Autonomie Locali, che ha inviato l’Ispettore Dott.Girolamo Ganci per un’ispezione al nostro Ente.
E comunque sia, ci chiediamo, se il Decreto in oggetto era a favore di tutti gli Enti d’Italia, come mai hanno presentato richiesta solo 1500 comuni su 8000 presenti in Italia (cioè il 18,75%)? Forse perché la situazione non è poi così eguale “da Trento a Trapani”… passando per Brolo!
Ma ritornando al nostro “debituccio”… alla luce di tutto ciò e considerando che i debiti in questione sarebbero soltanto quelli certi con copertura finanziaria, ci chiediamo a quanto ammonta la totalità dei debiti aggiungendo anche i ”famosi” debiti fuori bilancio e quelli relativi ai mancati versamenti irpef ed inps?(soltanto questi ultimi dovrebbe essere di circa un altro milione di euro)…
Ci chiediamo inoltre, considerando che il nostro Ente è già gravato dal pagamento di alcune rate per rimborso mutui, che, attualmente, si aggirano già intorno agli 800mila euro l’anno, e considerata anche la recente drastica riduzione dei trasferimenti statali e regionali agli enti locali, possono, le nostre casse, permettersi una ulteriore rata, che sommata alle precedenti, arriverà a far versare al Comune di Brolo 1milione di euro all’anno per rimborso mutui, per i prossimi 30 anni!!?
Quali prospettive di crescita e di sviluppo può avere un Comune con un fardello così enorme sulle spalle ?
Quali investimenti si possono programmare con una rata del genere che in pratica paralizzerà per i prossimi decenni il bilancio del nostro Comune?
Saremo costretti ad aumentare ulteriormente le tasse comunali?
Signor Sindaco… Lei ultimamente ama ripetere spesso che negli ultimi venti anni a Brolo sono stati spesi i soldi dei nostri figli e dei nostri nipoti… e su questo non possiamo che darLe ragione, ma ci chiediamo, perché continuare il trend dell’ultimo ventennio, continuando a spendere anche i soldi dei nostri pronipoti? Non Le sembra il caso di darsi una “calmata”?
Caro Sindaco, alla luce dei fatti sopra esposti, riteniamo che la situazione finanziaria del nostro ente sia davvero preoccupante, e riteniamo che sia arrivato il momento di fare scelte responsabili, dando una frenata alle spese folli ed a quelle superflue, e pensare piuttosto alle vere e reali esigenze dei nostri cittadini ed abbandonando bizzarri pensieri come, per esempio, quello relativo alla accensione di un ulteriore mutuo per la costruzione del palazzetto dello sport…
Caro Sindaco, i responsabili di questa catastrofe finanziaria hanno dei nomi e dei cognomi: I VOSTRI…
I Consiglieri Comunali: Rosaria Ricciardello, Giuseppe Miraglia, Vincenzo Princiotta, Gaetano Scaffidi, Filippo Collovà
La risposta del Sindaco
Debiti & Interrogazioni.
Il sindaco di Brolo commenta dopo l’ultima interrogazione “con grande serenita’ continuiamo a lavorare”.
E aggiune in risposta all’ennesimo comunicato, quello di stamani “Siamo ad un punto molto importante della vita aministrativa del paese, che certamente non è alla deriva, abbiamo un ispettore che controllerà atti e fatti, abbiamo il controllo in atto di tutti quegli enti che grazie al certosino ed egregio lavoro dei consiglieri di opposizione sono super informati attraverso diversi esposti .
Oggi è perfettamente inutile rispondere punto su punto alle accuse di sempre, chiedersi quali sono le spese folli di cui parlano i consiglieri?
Fare i conti sulle rate dei mutui?
E’ inutile rispondere alle accuse che provengono sempre dalla stessa direzione, che guardano forse a futuri orizzonti elettorali e non certo al futuro del paese, oggi serve avere la pazienza di aspettare”.
E sorridendo Salvo Messina aggiunge: “mi piace rammentare, con l’invito a rileggerla un’antica storia Sufi. Saggia e preziosa, quella dell‘Asino nel pozzo.
Mi auguro solo che questo loro dire non finisca come quella la storiella.
“C’era una volta un asino di un contadino.
Un giorno l’asino cadde in un pozzo. Il povero animale pianse ininterrottamente per ore. Il contadino affranto dai lamenti dell’asino voleva tirarlo fuori. Ma dopo inutili sforzi e tentativi, pensò di lasciar perdere: l’animale era vecchio e il pozzo secco.
Decise quindi di lasciare l’asino sottoterra e di chiudere il pozzo ormai privo di acqua. Chiese così aiuto agli altri contadini del villaggio per ricoprire di terra il pozzo. Il povero asino imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che gli piovevano dal cielo, capì le intenzioni degli esseri umani
e scoppiò in un pianto irrefrenabile.
Ma all’improvviso smise di piangere, suscitando lo stupore di tutti.
Passarono le ore, le zolle di terra venivano buttate velocemente fin quasi a ricoprire il pozzo interamente.
Finalmente il contadino ebbe il coraggio di guardare in fondo al pozzo e rimase sorpreso per quello che vide.
L’asino era ancora lì: utilizzava ogni palata di terra che riceveva sulla testa come un gradino, la scrollava di dosso e la lasciava alle sue spalle.
Man mano che i contadini gli gettavano le zolle di terra, saliva sempre di più e si avvicinava al bordo del pozzo.
Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino, l’asino riuscì ad uscire dal pozzo con un grande balzo.
Cominciò così a trottare felice.
Con le pale in mano i contadini rimasero a guardare lo spettacolo ed erano talmente allibiti che non erano capaci di dire nulla