Dopo le “rettifiche” dell’orario, certamente migliorative, vedi articolo precedente dove si segnalavano alcune incongruenze, resta comunque il dubbio:” La centralità della scuola è ancora l’alunno o il docente?”.
Comunque il nuovo orario riporta un certo equilibrio.
Da una sua immediata analisi:
Prima cosa – comparsa l’ora di francese in 3C e comparse anche l’ora di arte in 2C, l’ora di scienze motorie in 2A, le ore di tecnologia e di musica in 1A!
Comparse anche le ore di religione.
I ragazzi potranno conoscere tutti i docenti, finalmente.
Riequilibrato il monte ore di musica in 3C e in 1C, di matematica, arte e inglese in 3C, di storia e geografia in 3A.
Sparite anche le contemporaneitá che hanno divertito i ragazzi.
Saranno ancora sfuggite le 3 ore di arte in 1B. (Ma si sa che i ragazzi amano disegnare) .
Nella opinione comune l’orario è uno strumento didattico che va usato in modo sapiente per favorire l’apprendimento degli alunni.
Appare evidente che la gestione scolastica sia divenuta più complessa per la distribuzione su più plessi o comuni di uno stesso docente, ma nei limiti del possibile occorre garantire una equa distribuzione del carico delle discipline in uno stesso giorno per gli alunni, proprio per favorire il loro successo formativo.
Comunque, l’iter dell’orario è disciplinato dal testo unico.
Nel caso specifico, l’art.10 del decreto legislativo 297/94, per quanto riguarda le competenza del consiglio di istituto.
E l’art. 7 per quelle del collegio dei docenti.
Il procedimento è caratterizzato da tre fasi.
Nella prima fase, il consiglio di istituto detta le regole o meglio i criteri per la compilazione dell’orario e la relativa scansione settimanale, compresa l’eventuale settimana corta.
Dopo di che il collegio dei docenti dà un parere tecnico sulla relativa attuazione formulando delle proposte.
Infine, il dirigente scolastico vi dà attuazione con un provvedimento, che deve essere informato ai criteri dettati dal consiglio di istituto, avuto riguardo alle proposte avanzate dal collegio.
Resta comunque il dubbio:” La centralità della scuola è ancora l’alunno o il docente?”.
Comunque è sempre molto meglio di prima.
Buona scuola a tutti!
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