
La grande festa del lungomare di Brolo nella calda estate del 2009, era stata tutta per Italo Zeus con la proiezione della “prima” del film sui moti brolesi e per il grande cast che caratterizzerò la produzione.
Era quello che tutti si aspettavano, ma che forse solo i più cocciuti lo immaginavano nelle proporzioni che hanno definito quell’evento con un lungomare stracolmo di gente, giunti a vedere “ogni giorno come se fosse l’ultimo”.
Un successo.
Alla fine della proiezione, mentre centinaia di mongolfiere salivano in aria, anticipando i fuochi d’artificio, un applauso lunghissimo sembrava tributare , anticipando la critica, il successo a quel film.
Brolo oltre che celebrare un momento oscurato, dimentica, celato della sua storia, che oggi nelle scuole andrebbe riscoperto e riletto, anche grazie a quel film ed al processo alla storia imbastito nella sala multimediale “Rita Atria”, aveva consumato un rito di unione, forse come mai visto prima.
Ma tornando a quella sera.
Un’ora e dieci minuti di proiezione che dava merito alla giusta intuizione artistica, il gesto cinematografico, al segno di regia di un giovane regista, piraniese di nascita ma certamente allora adottato da tutta Brolo.
Una festa chi ben ricorda iniziata con un sentito quanto necessario prologo dove parlarono gli allora sindaci di Brolo e Ficarra, Salvo Messina e Basilio Ridolfo, che promossero la realizzazione del film, patrocinato anche dall’Unione dei Comuni, “Terra dei Lancia”.
Paesi che oltre ad ospitare, sul loro territorio alcune location dei set erano i luoghi dove si svolse la “storia”.
Sul palco salì anche Antonio Traviglia, della Sak-Be, l’associazione locale che si era spesa moltissimo, fortemente volendolo, per la realizzazione di quest’evento e che ne aveva ottimizzato la produzione, con lui – a godersi degli applausi – anche Pierluigi Gammeri e Dario Ricciardello.
Suonò Nadia Impalà, la pianista che recitava anche nel film, salì sul palco la banda di Ficarra, esecutrice di pezzo della colonna sonora del film e che aveva corso sui sentieri dell’Argimusco..
E a tributare Italo anche due grandi registri, registi Vittorio Sindoni e Walter Manfrè, padrini, artisticamente parlando di Zeus nel suo avvio a quest’arte, giovane ragazzo, a Roma.
Poi, a luci abbassate, il film, seguito in un silenzio, quasi irreale, suscitò suggestioni e emozioni.
Tutti si ritrovavo, si rivedevano, c’erano.
Massimo Scaffidi, che condusse la serata dal palco, rammento come il precedente primo maggio si erano voluti ricordare i condannati, protagonisti del film, quei 15 operai e popolane, rei di aver partecipato allo sciopero del 14 marzo del 1921, a seguito del quale morì la giovane Angela Barà , illustrando il significato che rappresentava allora, ma che ha mantenuto inalterato, quella presa di coscienza di un intero territorio.
Il film infatti tratta di una storia vera e delle implicazione, ben tratteggiate, psicologiche ed emotive che hanno coinvolto e sconvolto i tanti protagonisti, che a vario titolo, sono entrati a far parte della storia.
E dal pubblicò applaudirono anche Michele e Cristina Manfredi Gigliotti, gli avvocati che avevano curato sotto l’aspetto giuridico, la ricostruzione dei fatti.
Poi il film divenne anche dvd, libro fotografico, ed ora per tanti un piacevole ricordo, per molti – amara considerazione – neanche una storia da ricordare.
Si girò all’Argimusco, in molte case di Brolo, lungo la ferrovia, questa storia sociale e d’amore che coinvolge ancora oggi.
E oggi vogliamo ricordare anche questo, aspetto importante: Brolo aprì i suoi cassetti, svuotò armadi, recuperò trine, merletti, gioielli, per vestire le comparse, gli attori.
Tutti diedero un piccolo contributo di fattività. Si chiuse al traffico la “nazionale”, si entrò in chiesa a celebrar “messa”, si fece festa in luoghi impensati, e ognuno faceva, diceva, recitava… Fu un momento collettivo di partecipazione, per molti irripetibile.
Era possibile allora farlo…Ed oggi? Questo sarebbe un bel punto di domanda.
Il 14 marzo 1921, Brolo fu scenario di uno sciopero, uno dei primi in un piccolo centro in Sicilia.
La scintilla che fece scattare nella popolazione la necessità di far sentire la propria voce, fu il licenziamento arbitrario di un operaio malato per via del lavoro stesso.
A guidare la protesta, un sardo trasferitosi a Brolo, Salvatore De Riu, che, reduce da esperienze sindacaliste al nord, diffondeva nella popolazione le idee socialiste.
Quel giorno avrebbero dovuto raggiungerli i componenti del sindacato di Messina, così da rendere più corposo e significativo lo sciopero, ma per oscuri motivi al loro posto scesero dei carabinieri guidati da un Tenente di un paese vicino.
C’era infatti in atto, da parte dei proprietari di agrumeti e fabbriche, un sabotaggio sistematico di ogni tentativo di rivolta.
Ad una prima reazione di malcontento, segue la pacificazione e il corteo riprende il suo cammino.
Giunti però alla chiesa madre, trovano schierati il maresciallo, il tenente, i carabinieri, il Sindaco.
La discussione, o meglio, la provocazione si accende, quando un gruppo di donne, capitanate da Giuseppa Marzullo, arriva sul posto. Giuseppa vede Ettore, il figlio di una delle potenti famiglie dell’epoca, che estrae la pistola, vuole sparare a De Riu.
La donna cerca di avvertirlo ma i rumori della folla glielo impediscono e scaglia una pietra che colpisce il Tenente.
Si scatena il caos, partono dei colpi, uno dei quali ferisce De Riu, un altro, partito dalla pistola di Ettore colpisce una bambina di dieci anni, Angela Barà , che muore.
Furono arrestate 15 persone, tra cui De Riu e Giuseppa, colpevoli di aver provocato le violenze.
Ettore venne convocato e subito prosciolto da ogni accusa, mentre i quindici furono portati in carcere.
Giuseppa dovette portare con se il figlio di un anno perchè doveva allattarlo.
Fu data loro anche una pesante condanna economica.
Da quel giorno le loro vite furono segnate da angherie e miseria, licenziamenti e malevolenza pubblica. Mentre la madre di Angela Barà dovette fare i conti con una morte assurda e casuale.
Nel 1945, finita le seconda guerra mondiale, De Riu provò a chiedere una revisione del caso, ma le forme cambiano i contenuti no, al potere ci sono ancora le stesse famiglie, e la loro influenza riesce a far cadere nel dimenticatoio questi avvenimenti.
Il film “Ogni giorno come se fosse l’ultimo” parte proprio da qui, dalla fine, e attraverso flashback, metafore oniriche e immagini musicali, cerca di ripercorrere questa storia, attuale e forte, in cui emergono temi impegnativi, quali il diritto al lavoro, la condizione delle donne in quell’epoca, i sistemi di potere immutabili, il lavoro minorile, l’omertà .
Mentre il titolo fa riferimento al caso, a come la vita può cambiare in un attimo e senza avvertire, così da rendere quasi inutile la programmazione di un futuro, e quindi necessaria la costante presa di coscienza del quotidiano, nel quale bisogna lottare per migliorare le proprie condizioni di vita, nel 1921 come nel 2009.
Ecco i titoli di coda del film, che citano tutti i protagonisti
Una produzione Sak-Be
DVAMULTIMEDIA Production
Con il patrocinio dell’unione dei comuni “Terra dei Lancia” Brolo-Ficarra
Personaggi
Andrea Tidona, Anita Zagaria, Antonio Ianniello, Antonella Nieri e con l’amichevole partecipazione di Domenico Minutoli
E con Gaetano Mercadante, Anna Ricciardi, Nino Bontempo, Giuseppe Livoti, Turuzzo Emanuele, Giuseppe Pollicina, Cinzia Scaglione, Valentina Siligato, Nadia Impalà , Beatrice Damiano, Maria Lamonica e Francesca Princiotta nel ruolo di Angela Barà
Scenografia: Vittoria Cafarella e PierLuigi Gammeri
Assistente alla Scenografia: Dario Ricciardello
Consulenza legale e giuridica: Michele e Cristina Manfredi Gigliotti, gli avvocati che hanno curato sotto l’aspetto giuridico, la ricostruzione dei fatti
Assistenti ai Costumi: Mia Vilardo, Veronica Giaimo, Tiziana Alemanni, Natalia Zeus
Sarto: Rosario Motta
Trucco: Katia Caliò
Assistente truccatrice: Dora Calega
Parrucco: Manuela Bonfiglio, Benito Letizia
Musiche: Francesco Mastrolembo
Il Brano Duluri Mutu è di Valentina Siligato/Italo Zeus Interpretato da Valentina Siligato
Arrangiamenti: Pippo Faranda
Zufolo: Gemino Calà
La Cover del brano “Contessa Miseria” di Carmen Consoli interpretata da Nadia Impalà per gentile concessione della Narciso Record
I brani “Fredda” e “Modus Operandi” del gruppo GEMITI
Direttore della Fotografia: Gaetano Spagnolo
Riprese e Montaggio: Emilio Carullo, Gaetano Spagnolo
Assistente Operatore: Antonio Vezzari
Ufficio stampa: Massimo Scaffidi,
Ottimizzazione interventi tecnico-amministrativi a cura dell’ufficio turistico comune di Brolo: Maria Fonti, Natalina Magistro, Vittoria Ricciardo, Angela Gregorio, Maria Rifici, Maria Gentile, Angela Fogliani
Foto di Scena: Melisa Scolaro
Fotografi: Peppe La Rosa, Giusy Piccolo,
Direttore di produzione: Antonio Traviglia
Soggetto e Sceneggiatura: Italo Zeus
Con la collaborazione di: Enzo Avena, Giusy Piccolo, Antonella Nieri, Alessandra Macrì
Traduzione in siciliano: Angelo Santoromita Villa e Giuseppe Livoti
Aiuto Regia: Roberto Raffaele
Assistente alla Regia: Linda Mammana
Regia: Italo Zeus
Per le Location si ringraziano: Il Comune di Brolo. Il Comune di Ficarra. Il Comune di Montalbano. Il Comune di Piraino. Il Comune di Naso. La Residenziale Costruzioni s.r.l. Brolo. Basilio Scaffidi. Ernesto Germanà , Gianni Germanà .
Ed ancora l’avvocato Nino Germanà per la gentile concessione di alcuni saloni del palazzo di famiglia e luogi all’interno del Castello di Brolo. Pippo Incognito. I fratelli Spanò, Padre Marino, Padre Mancuso, Padre Cavallaro
Si ringrazia Il direttore del museo del costume siciliano di Mirto Giuseppe Miraudo
Argenterie: Antonino Germanà e Daniela Ricciardello
Collaborazione allestimento Scenografia festa Nobili: Alessandro Saturno, Plinia Capace, Nino Bontempo
Si ringrazia ANTICHI SAPORI, San Costantino, Piraino per la fornitura della porchetta, Benito Iuculano Frutta e Verdura, Brolo, Profas Costruzioni, F.lli Traviglia, Brolo, Ditta Ricciardello Carmelo, Brolo
Questa è la lista del “popolo” brolese ma che provenendo anche da tanti altri paesi (per esempio Sant’Agata di Militello, Galati Mamertino, Gioiosa Marea, Piraino, Messina, Caltanissetta, ….) ha reso davvero i set del film momenti di confronto e di conoscenza, ovviamente l’elenco potrà essere ancora integrato, e ci scusiamo se abbiamo omesso involontariamente qualcuno.
Tra gli attori e figuranti:
Adriana Palmeri, Alberto Boscia, Alessandra Ceraolo, Alessandro Agnello, Angela Fogliani, Angela Gregorio, Angela Maria Nanì, Angelina Basilisco, Anna Bertino, Anna Ricciardi, Anna Vasi, Antonella Traviglia, Antonio Ottaviano, Antonio Traviglia, Bianca Masi, Basilio Scaffidi, Beatrice Rasizzi, Calogero Tripi, Claudio Lucifero, Cona Scardino, Cristoforo Muscarà , Gaetano Raneri, Ciro Vasi, Dario Presti, Dario Ricciardello, Denise Emanuele, Domingo Vasi, Elisa Lamonica, Edoardo Palmeri, Emanuela Giakoumakis, Emanuela Ricciardello, Enzo Avena, Ernesto Scollo, Fabio Messina, Fabio Scaffidi, Dario Baratta, Filippo Natoli, Francesca Princiotta, Francesco Bonfiglio, Francesco Danzè, Franco Pasanti, Fratelli Caliò, Fulvio Emanuele, Gaspare Bertino, Giovanna La Motta, Giovanna Vilardi, Giovanni Gulli, Giuseppe Caranna, Giuseppe Monitto, Giuseppe Ricciardi, Giuseppina Tumeo, Grazia Armenio, Jessica Catania, Laura Rizzo, Linuccia Marino, Manuela Ricciardi Rizzo, Maria Gentile, Maria Giordano, Maria Rifici, Maria Scaffidi, Marica Traviglia, Marina RomeoMario Messina, Massimo Scaffidi, Matteo Aquilia, Matteo Palmeri, Maria Angela Raffaele Addamo, Merin Traviglia, Michele Ferracù, Mia Vilardo, Mirella Diluca, Natalina Magistro, Nicoletta Condipodero, Carmelo Crinò, Nicole Crinò , Ornella Fanzone, Pierluigi Gammeri, Pino Scollo, Renato Caldarera, Rosaria Raffaele Addamo, , Salvatore Ceraolo, Salvatore Cardaci, Salvatore La Galia, Salvo Muschio, Sarino Letizia, i Coniugi Villanti, Franchina Cettina, Silvia Gammeri , Stefano Facchi, Stella Traviglia, Tindaro Ricciardo, Tiziana Fazio, Valeria Traviglia, Vincenzo Maniaci Vittoria Ricciardo Vittoria Ricciardo Calderaro Vittoria Rita Castrovinci Vittorio Lenzo Stefano Iudicello Fabiana Iudicello Agnese Corica Andrea di Luca Carmen Zeus Annamaria Baratta Antonella Magistro Antonio Betta Claudia Ferracu’ Denise Campo Elisa Ceraolo Elettra Radici Emilia Starvaggi Emilio Traviglia Fabio Traviglia Francesco Scaffidi Gaetano Ottaviano Gemma Betta Germana GermanàGiorgia Ceraolo Giorgia Landro Giovanni Miraglia Giulia Pintabona Giuseppe Calabria Graziano Virzì, Marco Pintabona, Martina Calabrese, Mariano Scarpaci, Matteo Ricciardi, Paolo Pullella, Sara Magistro, Serena Betta, Sergio Defraia, Sophie Raimondo, Stefania Scaffidi, Traviglia Miriam ….
Ognuno, coro unanime, ha fatto bene la sua parte, anche se bisogna ovviamente soffermarsi sugli attori principali, Anita Zagaria che ha dato spessore e tragicità al ruolo della madre, Andrea Tidona è stato perfetto nel ruolo di sindacalista mai domo, Antonio Ianniello, giovane attore di talento perfetto nell’interpretare il nevrotico agrario ed infine Antonellina Nieri che ha conquistato tutti, per la sua verve e l’accattivante quanto dolce personalità di una popolana sanguigna e pronta alla lotta.
sui fatti di Brolo anche la tesi di laurea a cura della dott. ELEANA MARIANGELA FRATACCI per la facoltà di Lettere e Filosofia.
Su Youtube anche
Fotogallery completa in allestimento, presto integralmente pubblicata
Tante storie di Brolitani e Brolesi.
Scomunicando ne ha fatto una rubrica. Ecco alcuni titoli da ricercare nell’archivio del nostro giornale.
BROLESI IN “EQUILBRIO”- CONO BARNÀ E NATALE CALDERARO, INSIEME , IN CIMA AL GOTHA DEL MONDO SCIENTIFICO MONDIALE
Brolo – Tutti meno uno
Ricordando il Vajont – E Brolo, quella mattina, pianse un suo “figlio”
Antonio Agnello – La morte di un imprenditore brolese
Brolesi – Vincenzo Stancampiano, l’arte dell’intarsio e il serio lavoro di artigianoBrolesi –
STORIE BROLESI – LA MAESTRA LETIZIA
Nuovi Poveri – L’onorevole non arriva a fine mese
STORIE BROLESI – Il “Barone” del mare
SBARCHI & GUERRA – 72 ANNI ANNI FA GLI AMERICANI A MALPERTUSO
RICORDI BROLESI – Vent’anni. Quando la Tiger li festeggiò al Gattopardo
Poeti Brolesi – Vittorio Ballato
Personaggi – Brolo: l’ultimo saluto a “don Nunzio” Giuffrè
NINO SPEZIALE – “Le piene del torrente … e della mia vita”
Mangiar Bene – A Brolo c’è, da sempre, “La Quercia”
LUTTI BROLESI – E’ morto uno dei “padri” del sindacalismo sui Nebrodi.
LA STAZIONE & BROLO – L’ULTIMO TRENO
DON SABBATURI – A BROLO, LA MORTE DELL’ULTIMO ARTIGIANO
DOLCEZZE BROLESI – Armando finisce tra i quaranta pasticceri fotografati da Giò Martorana
CINEMA E UOMINI – I Vitelloni “Brolesi”
CIAO VINCENZO – Ieri i suoi funerali a Brolo
CAMERA DEL LAVORO – QUELLA DI BROLO È “UNA FUCINA DI FORMAZIONE”
BROLO, BROLESI E IL CARNEVALE – Ettore Salpietro, uno scienziato nella tradizione della “festa”
Brolo e la Guerra – A 70 anni dallo sbarco
BROLO AMARCORD – Ecco la “Scuola”
BROLO “GELATO EXPO” – CHI CI SARÀ! ( storia dei bar di Brolo)
BROLO & LA GUERRA – Le foto dello sbarco
BROLO & LA GRANDE GUERRA -“CHI DIEDE LA VITA EBBE IN CAMBIO UNA CROCE”
BROLO – SI CELEBRA, TRA ANTIMILITARISMO E COMMEMORAZIONI STORICHE, LO SBARCO AMERICANO DEL 1943
BROLO – Si celebra, tra antimilitarismo e commemorazioni storiche, lo sbarco americano del 1943
BROLO – Ordigno bellico rinvenuto in mare a Malpertuso, ultimo testimone dello sbarco degli alleati
Brolesi: Joe Ziino – Un “pezzo” di paese che va via… in America
Brolesi: A “Puntidda” – L’oste di Lacco, che ha attraversato un secolo … va via.
Brolesi, Pippo Cipriano – Pescatore, “bandito & pentito”… è morto
BROLESI CHE VANNO VIA – Mariano Scarpaci il “compagno” imprenditore
BROLESI – Tra ironia e amarcord
Brolesi – Santa Lucia del ’41, quando “Ciccio” s’inabissò
BROLESI – Ricordando Carmelo Ricciardello, “inghiottito dal fango” nell’alluvione di Scaletta
BROLESI – Piccoli meccanici … era il 1955
BROLESI – Nino Capitti, “maestro pasticcere”
Brolesi – Morire per un lavoro.
BROLESI – MA QUALE SICUREZZA? I GO KART SI VEDEVANO COSÌ
BROLESI – La neve del ’62 in attesa del “Big Snow”
Brolesi – La buona pesca
Brolesi – La Bidella
Brolesi – L’atto di eroismo di Basilio Napoli
BROLESI – Indaimo e gli altri in consiglio comunale
BROLESI – GIUSEPPE BELLANTONI UN GRANDE BARITONO “DIMENTICATO”
BROLESI – E piazza Nasi divenne piazza Mirenda
BROLESI – E loro andavano all’Università
BROLESI – Don Carmelo, il “primo” telefonista
BROLESI – 1 milione di kilometri con l’Onorevole.
BROLESI – “Reverendi”
Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.
Brolesi – “Peppinello”
Brolesi – “All’ombra dell’ultimo sole”
Assenze – Ciao Giovanni.
Arturo Caranna – Un brolese “sovversivo”
ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU
AMARCORD BROLESI – La prima sagra del pesce, erano appena iniziati gli anni ottanta
A Proposito del Giro – Quando passava da Brolo, e Moser era testimonial delle gare che i brolesi organizzavano
PIPPO SOTTILE – ELOGIO AL GRANDE “PICCOLO” ATTORE
Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via
BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”
Brolesi – Si “allunga” la via dedicata a Don Carmelo Pizzino
Rivedendolo – “Ogni giorno come se fosse l’ultimo”, quando i brolesi divennero tutti attori
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