L’Acib, associazione commercianti ed imprenditori brolesi, è per tanti una sigla storica.
Nata per promuovere l’immagine commerciale del luogo, furono suoi i primi carnevali brolesi, con i grandi gruppi in maschera coordinati, – quelli del rilancio della manifestazione – poi si è fregiata negli anni di impegno sociale, ha fatto denunce e corsi di formazione, ha presenziato a cerimonie ufficiali, organizzato incontri e convegni, esternato commenti, emesso giudizi, partecipato al fianco delle Istituzioni a lotte e rivendicazioni ma ora per il Prefetto non ha più qui requisiti per star nel club delle associazioni antiracket. Quindi By By.
E così il ad inizio del novembre 2016, la notizia si è ufficializzata in queste ore ma già circolava da qualche settimana, l’associazione brolese è stata cancellata dall’elenco delle Associazioni e dalle Fondazioni antiracket ed antiusura d’Italia.
E’ questa, ovviamente una decisione mal digerita e contestata da parte dei vertici dell’associazione brolese.
E’ una decisione di di quelle che fanno male.
Per questo l’Acib, oggi diretta da Mario Castrovinci, ha già portato la vicenda – difesa dagli avvocati Luca Frontino e Vincenzo Amato – davanti al Tar, ed è fiduciosa sul reintegro.
Ora i requisiti tesi a potersi fregiarsi di quelle qualifiche di “antimafia e antiracket” devono, per la Prefettura – secondo quanto disposto dal prefetto Santi Giuffre’ – Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura – sussistere congiuntamente e non alternativamente con la continuità nella collaborazione con le forze di polizia, la costituzione di parte civile in almeno un procedimento penale nell’ultimo biennio e con l’attività di sensibilizzazione alla denuncia e la promozione di campagne educative e di diffusione della cultura alla legalità
E per questo sembra che l’Acib , dalle rilevanze del 2015, abbia peccato.
L’associazione brolese, di contro evidenzia – come oggi dice anche il suo presidente Mario Castrovinci – come abbia sempre svolto quelle attività di sensibilizzazione, di aver organizzato convegni, di aver collaborato con le forze dell’ordine, di aver fatto sentire la sua voce sul tema della repressione del racket e dell’usura, di aver portato avanti un’attività capillare ed efficace che negli ultimi anni, compreso il biennio 2013-2014 – oggetto della valutazione della Prefettura.
Castrovinci evidenzia, dicendosi fiducioso nella decisione di riaccreditamento del Tar – che anche per quanto fatto in passato dalla sua associazione oggi sul territorio brolese non si registra alcuna attività criminosa di rilievo nei confronti degli associati e di conseguenza non ci sono stati procedimenti penali in cui gli associati siano risultati persone offese e che quindi non sono necessitate azioni di costituzione di parte civile nei processi.
Quindi quelle omissioni non sussistono in quanto non necessitante un comportamento attivo.
La vicenda comunque porta alla luce, cosa taciuta ai più, sicuramente anche per un problema di immagine, dei rapporti tesi, nell’ultimo anno, tra l’Acib e la stessa associazione nazionale antiracket.
I brolesi infatti pare che, con un’altra decina di associazioni tra calabria e campania, da tempo erano ai margini del Movimento diretto da Pippo Scandurra e vicino a Tano Grasso.
Una posizione, che, anche basandosi su cavilli procedurali, ha reso difficile comprendere se queste associazioni dissidenti erano ancora dentro della Fai, se erano andate via da questa o messe all’angolo della Fai stessa. Di fatto l’Acib, e non ne faceva mistero, non condivide più le linee strategiche dettate dai vertici direttivi tese a creare un arcipelago di associazioni dove – evidenziavo loro – si tendeva e limitare le autonomie delle singole associazioni.
Eclatanti, a testimonianza di ciò, di questi attriti, le assenze importanti ad alcuni recenti e pubblici incontri a Capo d’Orlando e Sant’Agata Militello.
Di certo nei prossimi giorni se ne saprà di più, ma resta un dato di fatto.
A Brolo l’Acib nei fatti, per una serie di strategie politico-sociali adottate nel passato, di scelte fatte, aveva chiuso con tanti – altrimenti non si sarebbe spiegato il motivo di una seconda associazione di commercianti – e non rappresentava che se stessa – chiusa in una sorta di isolazionismo dorato – ed al cambio di guardia, Mario Castrovinci, il nuovo presidente, aveva ereditato una strada da percorre tutta irta e in salita.
da leggere ancora
http://scomunicando.hopto.org/notizie/mario-castrovinci-sara-il-futuro-dellacib-brolo-dopo-le-dimissioni-di-carmelo-ioppolo/
http://scomunicando.hopto.org/notizie/nessuna-polemica-semplicemente-la-sottolineatura-di-una-mancata-anzi-tardiva-solidarieta/
http://scomunicando.hopto.org/notizie/brolo-i-ventanni-dellacib-gli-auguri-dellamministrazione/
http://scomunicando.hopto.org/notizie/kronos-brolo-gli-auguri-a-mario-castrovinci-neo-presidente-dellacib/
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.