
Il gip Michele Alajmo del Tribunale di Palermo, ha nelle ore passate, disposto che si definisca l’imputazione per due impiegati regionali che omisero di istruire i provvedimenti di decadenza dalla sindacatura di Ciro Gallo, il sindaco di Acquedolci, dopo la mozione di sfiducia del consiglio comunale.
Così Angelo Milone e Giovanni Cocco potrebbero da qui a poco doversi ceracre gli avvocati difenzori per i fatti del dicembre del 2009 che “sconvolsero” per mesi la vita politica del paese.
Ciro Gallo restò in carica, ad Acquedolci non si votò, e tutto seguì la strada della normalità.
Una strada contestata dall’opposizone consiliare che presentò querela non credendo giusta la tesi del “quorum insufficiente”.
Già allora i funzionari regionali furono oggetto di indagineper abuso d’ufficio ma il caso venne archiviato.
Una seclta anche questa contestata dai consiglieri Alvaro Riolo e Salvatore Barone.
Ora la decisione del giudice Aljmo rimette in gioco tutto.
Per il sindaco di Acquedolci, Ciro Gallo invece pare che tutto sia tranquillo e reglare in quanto la nomina del commissario a fine Agosto, ha permesso di superare qualunque altra ipotesi di irregolarità, se ve ne erano, messa in essere dai due funzionari.
Quindi egittima la sua permanenza nella carica di sindaco fino alla fine del mandato che coincide con le elezioni del 2012.
Certamnte il clima politico ad Acquedolci torma ad essere caldo.