La Regione copre solo un quarto del reale fabbisogno dei pazienti, mentre la quota a carico dei comuni viene erogata con ritardi che raggiungono anche i 24 mesi. E così, nel 2010, le circa 220 comunità alloggio per disabili psichici operanti in Sicilia hanno accumulato debiti per 30 milioni di euro. Una situazione drammatica che sta mettendo a rischio più di 1400 posti di lavoro, tra assistenti sociali, educatori, infermieri professionali e operatori sociali.
E’ questa la denuncia che l’Agci Sicilia ha lanciato oggi nel corso della manifestazione organizzata davanti a Palazzo d’Orleans dalle principali organizzazioni del settore dell’assistenza sociale. «Alla Regione chiediamo un impegno forte per sopperire alle carenze delle amministrazioni comunali – dice Michele Cappadona, presidente dell’Agci Sicilia – Per le comunità alloggio servono risorse aggiuntive pari a 10 milioni di euro». La richiesta è contenuta nell’emendamento alla Finanziaria 2011 che le organizzazioni del settore (Agci Sicilia, Aifi, Aism, Cittadinanzattiva, Coordinamento H, Federsolidarietà-Confcooperative, Legacoopsociali, Parlamento sociale, Sclerosi multipla e Sicud) presenteranno oggi al presidente della Regione, Raffaele Lombardo. «Non chiediamo solo più risorse – continua Cappadona – Ma una serie di interventi che affrontino in maniera complessiva i nodi critici del settore, a partire dal recepimento della direttiva europea che prevede che i pagamenti delle amministrazioni pubbliche vengano effettuati entro 30 giorni, passando per norme più efficaci per garantire maggiore trasparenza tanto per i bandi pubblici, quanto per le imprese sociali. Il nostro principale obiettivo – conclude – è che, nell’ambito di un sistema di massima legalità, vengano premiati coloro che finora, tra mille fatiche, hanno fornito ai cittadini quei servizi che i comuni non riescono più a erogare. Servizi essenziali per garantire solidarietà e giustizia sociale».

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