«Salvatore e Giacomo Frazzetto pagarono con la vita la loro ostinazione a non voler chinare la testa e pagare chi li intimidiva, come altri prima di loro e altrettanti dopo di loro avrebbero fatto senza batter ciglio. Fare memoria di loro oggi, strapparli dall’oblio a cui la loro vicenda è stata tristemente consegnata, significa anche ricordare, soprattutto alla classe politica di questo Paese, distratta se non spesso collusa, che ci sono ancora rilevanti pezzi di territorio in cui non è possibile fare liberamente impresa, in cui il mercato semplicemente non esiste. Una situazione che in una democrazia avanzata e sostanziale diverrebbe una prioritàda affrontare con tutte le risorse e le energie disponibili». Lo ha dichiarato il deputato europeo dell’IdV e presidente dell’Associazione nazionale familiari vittime di mafia, Sonia Alfano, ricordando Salvatore e Giacomo Frazzetto uccisi dalla mafia il 16 ottobre del 1996.
Padre e figlio commercianti di gioielli uccisi a Niscemi dopo un’ennesima richiesta di estorsione. Il racket continueràa tormentare senza sosta la moglie di Salvatore Falsetto, Agata Azzolina, che si uccideràil 22 marzo dell’anno successivo.