
Obiettivo precipuo dell’interpellanza, è quello di dar voce alle morti silenti delle vittime dell’amianto, minerale che in ragione delle ottime caratteristiche chimiche e meccaniche, è stato utilizzato fino agli anni ’80, nella fabbricazione di oltre 3.000 prodotti e manufatti industriali, ma questo materiale reca con sé un paradosso eclatante, infatti, le fibre e la polvere di asbesto sono estremamente pericolose per la salute umana.
Seguendo pedissequamente l’evoluzione della normativa sia a livello italiano, che a livello comunitario, l’on. Germanà ha sollevato, con fermezza e dovizia di particolari, questioni di varia natura dalla “fabbrica della morte”, ovvero l’ex Sacelit di San Filippo del Mela e della Società Pirelli di Villafranca Tirrena, alla “schizofrenia” che sta momentaneamente caratterizzando l’azione dell’INAIL di Milazzo che si trova a ricoprire il duplice ruolo di Ente controllore ed ente erogatore, e dulcis in fundo ha posto l’attenzione sull’allarmante realtà che in Sicilia, non sono mai stati effettuati né i censimenti e né la mappatura dei siti nei quali si registra una forte presenza della fibra assassina che continua a mietere vittime, non solo tra gli ex dipendenti, ma anche tra tutti coloro che per circostanze fortuite ne vengono a contatto.
In Sicilia, ogni anno, si registrano 400 decessi accertati causati da cancro alla pleura, di cui l’amianto è il principale responsabile, ed è ormai dato assodato e comprovato che la piaga si sta inesorabilmente estendendo, facendo emergere nuovi casi, soprattutto in virtù della certezza che i danni di questo minerale “killer” si manifestano dopo circa venti o più anni, mettendo quindi a repentaglio il benessere delle generazioni future, in totale e assoluto spregio della responsabilità intergenerazionale che deve ispirare la comune condotta civile.
L’interpellanza verrà illustrata dall’ On. Germanà, giovedì mattina 10 febbraio, sul canale Sky della Camera dei Deputati.
Ufficio Stampa On. Nino Germanà