IL PERICOLO DELLA MAFIA FOGGIANA
Antoci – Fondazione Caponnetto: “Rimanere al loro fianco. Bene impegno SOS imprese”
E’ ancora viva la vicenda che riguarda i fratelli Luca e Cristian Vigilante, imprenditori foggiani colpiti dalla mafia attraverso intimidazioni e bombe. Le ultime vicende riguardano le esplosioni di gennaio e quelle dei giorni scorsi che hanno colpito prima l’auto di Cristian e, successivamente, l’immobile di famiglia.
“Il coraggio della famiglia Vigilante va accompagnato con forza attraverso l’attenzione che deve essere loro riservata non solo dalle Istituzioni, ma anche e soprattutto dai loro stessi concittadini che devono stare al loro fianco dimostrando vicinanza e condivisione” – lo dice Giuseppe Antoci, Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto, vittima di un attentato mafioso e salvato dall’intervento degli uomini della scorta della Polizia di Stato.
“Lo Stato è stato vicino ai fratelli Vigilante – continua Antoci – anche attraverso il sostegno offerto dal Fondo di Solidarietà del Ministero dell’Interno che, preposto al ristoro di tutti i danni materiali, economici e personali che gli eventi criminali hanno prodotto, ne ha deliberato tempestivamente gli aiuti”.
Sono state, infatti, accolte dal Comitato di Solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura le domande di elargizione, proposte dai cittadini di Foggia che hanno subito danni materiali causati dagli attentati dinamitardi commessi nei confronti della struttura sanitaria “Il sorriso di Stefano”, oltre, appunto, a quelle a favore dei fratelli Cristian e Luca Vigilante. “Una risposta pronta, tempestiva ed efficace” – così scrive oggi la Commissione presieduta dal Prefetto Annapaola Porzio.
“Queste forme di ristoro – continua Antoci – lo Stato le assicura non solo alle vittime dirette degli attentat,i ma anche ai cosiddetti terzi danneggiati che godono dell’opportunità di ricevere il ristoro dei danni patiti. Anche questo è stato deliberato con solerzia grazie a SOS IMPRESA FOGGIA che si è impegnata in prima file in questo campo. E’ l’unica associazione antiracket riconosciuta presente in città ed ha fornito dal primissimo momento la propria assistenza e solidarietà alle vittime di questi attentati. Anche loro non vanno lasciati soli e a loro va il ringraziamento per l’importante lavoro che svolgono anche sul piano nazionale”.
“Occorre – aggiunge Antoci – che tutti i cittadini e gli operatori economici si fidino dello Stato denunciando, senza indugi, anche i primi tentativi di avvicinamento della criminalità che, approfittando anche del difficile momento che attraversa il Paese, cercherà sempre di più di allargare il suo raggio d’azione” .
Sono comunque in corso le indagini portate avanti da Magistratura e Forze dell’Ordine per dare un volto ai criminali che hanno compiuto gli attentati contro la famiglia Vigilante.
“Sono certo che la Magistratura e le Forze dell’Ordine sapranno dare, nel più breve tempo possibile, una forte risposta assicurando alla giustizia quei vili personaggi che, vigliaccamente, hanno attentato alla serenità e all’incolumità di Luca e Cristian Vigilante”.
“Appare chiaro, però – aggiunge Antoci – che ci auguriamo che questi valenti imprenditori foggiani non siamo mai obbligati a lasciare Foggia come accadde nel 1997 a Giuseppe Vèrbaro a Reggio Calabria. Sulla pelle di quest’ultimo e su quella della sua famiglia, si consumò l’impreparazione di quello Stato che, invece di aiutarli in loco, per protezione li trasferì in altra regione compiendo il grave errore di far vincere, purtroppo, la ‘ndrangheta. Oggi l’approccio è cambiato ma quell’esperienza, consumatasi in tempi passati, quando era difficile denunciare, deve farci capire che i Vigilante vanno aiutati in loco dalle Istituzioni, ma anche e soprattutto dai loro concittadini foggiani” – conclude Antoci.