ANZIANI SOLI IN CASA – Quali precauzioni per non correre rischi?
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ANZIANI SOLI IN CASA – Quali precauzioni per non correre rischi?

I pericoli in casa, un malessere tira l’altro

Che sia una scelta dettata dal proprio gusto, dalla propria dignità o dalla personale predisposizione, decidere di vivere a casa da solo può essere, per un anziano, un passo difficile e non privo di rischi. Di solito questa scelta è fonte di grande preoccupazione per i figli e i parenti della persona anziana; ma ciò non sempre distoglie il protagonista dalla propria decisione, che pur di mantenere la propria autonomia accetterà qualche piccolo compromesso. Ecco quindi che in casa appariranno scale per anziani, corrimano, impianti d’allarme: ausili fisici e tecnici che possano aiutare gli individui di una certa età nello svolgimento delle azioni nella vita quotidiana.

I pericoli in casa (e fuori)

Per gli anziani che vogliono vivere in autonomia e non servirsi dell’aiuto di parenti, di inservienti o di collaboratori domestici, i fattori di rischio nel normale svolgimento delle attività quotidiane cresce esponenzialmente.

Mentre la speranza di vita si allunga – specialmente per le donne – e gli anni della vecchiaia aumentano sempre più, anche il numero di anziani che sceglie di vivere da solo in casa si incrementa ogni anno di più. E i fattori di rischio non riguardano solo problemi materiali, come cadute e incidenti domestici, ma anche fattori esterni – come ad esempio la maggiore esposizione a rapine e truffe – e fattori di tipo psicologico. Sono infatti sempre di più, secondo alcune ricerche, gli anziani che ammettono di sentirsi soli ed abbandonati, seppur nel rispetto della propria volontà di vivere in autonomia, in un proprio spazio, nei luoghi a cui sono affezionati.

Queste difficoltà sono aggravate dalle problematiche che affliggono gli individui con l’avanzare dell’età: la graduale ma inesorabile perdita di elasticità e forza nella muscolatura e nelle articolazioni, il progressivo peggioramento di vista e udito, i vuoti di memoria e la mancanza di sonno o di appetito. Si consideri, inoltre, che questi disturbi rappresentano il normale decorso della vecchiaia, ma molti individui sono soggetti anche a specifiche malattie, spesso degenerative, con problemi cardiaci o respiratori; talvolta le condizioni di salute dell’anziano sono inficiate improvvisamente dall’insorgere di nuove e più gravi problematiche, con le relative ulteriori difficoltà motorie e cognitive. Questo determina la necessità di ricevere maggiori cure e attenzioni, perché sarà sempre più complesso dedicarsi alle normali attività che riguardano la propria igiene, l’alimentazione e i momenti di distrazione e svago.

Un malessere tira l’altro

C’è una precisa correlazione tra la maggior parte dei disagi che affliggono gli anziani: spesso la causa di una patologia è proprio un’altra diversa patologia; qualcosa di simile accade anche con semplici disturbi e una cattiva abitudine può diventare fonte di ulteriori disturbi.

Prendiamo un classico esempio: l’anziano che soffre di apatia e di solitudine è molto spesso incline a prestare poca attenzione all’alimentazione; una cattiva alimentazione, basata su pasti sbilanciati, poveri e incostanti è un grave fattore di rischio per l’individuo in età avanzata, che spesso comporta un drastico aumento o una drastica diminuzione del peso; come ben si sa, l’aumento di peso porta co sé nuove patologie come il diabete e l’ipercolesterolemia e – allo stesso modo – il calo di peso è accompagnato da gravi mancanze nell’accumulo di principi nutritivi.

Bisogna anche ricordare, in questo contesto, che gli anziani tendono a prestare sempre minor attenzione alla propria salute con l’avanzare dell’età. Uno dei problemi più frequenti nella gestione di un anziano che vive da solo è proprio assicurarsi che rispetti le terapie prescritte dal medico specialista con la posologia esatta e la giusta costanza: l’anziano tende a sottovalutare l’efficacia dei medicinali, e anche quando ne comprende l’utilità, spesso si dimentica o sbaglia orari e dosaggio. È anche possibile che lo stesso problema si verifichi con visite su appuntamento da medici e specialisti.

Truffe, rapine e incidenti domestici

Come ben risaputo, gli anziani sono i bersagli più semplici di truffe e rapine. È bene perciò informare la persona anziana di queste possibilità, così da metterla in guardia da possibili danni. I pericoli più frequenti vengono da finti operatori, tecnici e corrieri che si presentano alla porta: meglio non aprire se non si è sicuri di chi si riceve; in caso di dubbio esortate l’anziano a contattare prima un parente e a restare in contatto telefonico durante tutta la visita dell’estraneo.

Se la persona anziana ha l’abitudine di ritirare la pensione alle poste, è bene che faccia attenzione ai malintenzionati che aspettano fuori dall’ufficio postale: è assolutamente indispensabile che non mostrino le banconote appena ritirate, anche se la richiesta viene da una persona con un’uniforme (spesso è solo un camuffamento).

Anche le cadute e gli incidenti domestici rappresentano un rischio importante per la salute dell’anziano: oltre alle conseguenze fisiche (ricoveri in ospedale, lunghi periodi di degenza, rischio di complicazioni, ecc.) c’è anche il fattore psicologico da non sottovalutare. L’anziano incidentato in casa propria subisce un duro colpo alla propria autostima: questo a sua volta è causa di ulteriori insicurezze e timori che possono rappresentare una nuova fonte di pericolo. Per questo è importante dotare l’appartamento di sedute comode e da cui è facile rialzarsi, corrimano nei punti cruciali di passaggio, montascale per eliminare il rischio di inciampo su gradini interni ed esterni, timer di spegnimento automatico per elettrodomestici come forno, stufe e fornelli. La cucina dovrebbe inoltre essere dotata di rilevatori di fughe di gas e andrebbe disposta in modo funzionale, così che tutto ciò che serve alla preparazione dei pasti fosse facilmente raggiungibile.

Il miglior rimedio, però, resta sempre la compagnia: anche se l’anziano insiste per vivere gli ultimi anni della propria vita in autonomia e senza il “controllo” di parenti e collaboratori domestici, è bene che senta che i propri gli sono vicino, che non si senta abbandonato e che possa, nei momenti giusti, ricevere il supporto delle persone a cui vuole bene.

25 Gennaio 2020

Autore:

redazione


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