APPELLI PER IL “GRANO” – Una firma per la prosperità!
Dal Palazzo

APPELLI PER IL “GRANO” – Una firma per la prosperità!

 


L’appello

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Con l’approssimarsi della stagione primaverile, il risveglio della popolazione di Sicilia quest’anno, passerà attraverso “Progetto Sicilia”: impegnati a tappeto nella raccolta delle firme per l’iniziativa di legge popolare, come da Statuto Speciale della nostra Patria regionale, che consentirà per la prima volta nella storia recente dell’Isola, alla gente di esprimersi sulla introduzione di una moneta autenticamente siciliana, il Grano, la quale seppure in maniera complementare e non contrapposta all’Euro, attraverso il meccanismo continuamente spiegato, consente la creazione di almeno 250 mila posti di lavoro, ovvero risollevare la società e l’economia dei siciliani ora disastrata e, con le avvisaglie che si prospettano, destinata al declino:

943326_608831285843332_2115187917_nl’Associazione di promozione sociale “Progetto Sicilia” rivolge un appello ai Siciliani liberi, i quali nella gran maggioranza hanno rifiutato il mercimonio della bassa politica con un atto legittimamente valido e costituzionalmente ineccepibile, ovvero non recandosi a votare alle ultime elezioni regionali per il rinnovo del Parlamento di Sicilia, il 28 ottobre del 2012. In quella occasione, pure se le votazioni sono state validate, ben il 53% degli aventi diritto ha disertato le urne: e se giuridicamente i 90 “deputati” di sala d’Ercole sono autorizzati ad assidersi, politicamente loro, il Presidente della Regione e tutto il codazzo dei collegati, sono del tutto illegittimi e rappresentano la minoranza della minoranza. Tutti senza eccezione.

A noi interessa il lavoro e la prosperità del popolo siciliano, senza niun bisogno di fare i carrettieri dei politici o i mestatori in squallidi giochi: perché “Progetto Sicilia” ha sempre proposto a viso aperto, nel suo leader e nel gruppo dirigente, un discorso chiaro e netto: con la firma si dà fiducia e mandato a gente del popolo perché il popolo si esprima, attraverso la prima legge di iniziativa popolare che sarà espressione dell’Assemblea Regionale Siciliana,  presentata dopo che, dal 15 marzo 2014, sarà completata la raccolta delle firme. E se i “deputati” del Parlamento panormita non volessero tenere conto della volontà popolare, si rileggano le pagine della storia passata e recente, rivedano attraverso i mezzi di informazione telematici quale fine è stata riservata a coloro i quali non si sono messi letteralmente sugli attenti, innanzi alle legittime, legali, ineccepibili richieste della gente. Tutto deve svolgersi e si svolgerà nell’alveo del rispetto e della serietà, ma senza che ciò possa flettere la volontà unanime del popolo siciliano.

Quella maggioranza che non è andata alle urne per le elezioni regionali vi si è recata, è vero, per le nazionali del 2013: ciò dimostra che il segnale dato non è contrario al governo romano, ma di disgusto verso la classe politica siciliana che non risponde più agli interessi autentici della gente, ne è completamente scollegata. Solo una iniziativa concreta come “Progetto Sicilia” costituisce la soluzione, ma loro non intendono comprenderlo, perché sarebbe contrario agli interessi della “casta della mangiùgghia” che ammorba quello che fu il palazzo Reale sede dei grandissimi sovrani Normanni, prima degli Emiri kalbiti e poi di illuminati Vicerè. Noi andremo comunque avanti perché così sente il popolo.

644473_608821945844266_1608125535_n_thumb_medium340_319Siamo consci, come scriveva Andrea Finocchiaro Aprile nel memorandum presentato alla Conferenza di San Francisco nel marzo 1945, che il danno “arrecato alla Sicilia dall’unitarismo statale non sta tanto nella forma di amministrazione più o meno accentrata, quanto nel maneggio della politica economica finanziaria e doganale”; come sappiamo benissimo che gli sperperi e le ruberie della locale classe politica sono, come sta giustamente dimostrando la Magistratura in questi giorni con apposite inchieste, ancora più gravi delle depauperazioni e prelievi forzosi destinati a strade che è meglio non conoscere. Per tutte queste ragioni, l’alternativa di sviluppo dell’occupazione attraverso il ricircolo delle risorse finanziarie allocate in Sicilia strutturata e proposta dal nostro Progetto, che può attuarsi attraverso la moneta Grano che è e sarà proprietà del popolo di Sicilia, quindi della Regione, è la conditio sine qua non per evitare il definitivo affondamento non già delle genti sicule, ma della coscienza comune del Siciliano. E perchè i nostri figli e nipoti non più debbano vivere all’estero o andarsene, ma restare e orgogliosamente dirsi figli di Trinacria.

Siamo certi, come sta avvenendo, del riscontro della gente: aumentano le richieste di moduli per la raccolta delle firme. Continuiamo la battaglia per la prosperità dell’Isola, sotto le insegne pacifiche e sacre della Spiga e della Triscele. L’animo nostro è nelle mani dell’Altissimo.

Associazione Progetto Sicilia, Ufficio Stampa e Propaganda

gennaio 2014

18 Gennaio 2014

Autore:

admin


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