Storie e suoni dei venti di Eolo. Ensamble musicale con Fabio Sodano Flauti, Pierpaolo Petta fisarmonica, Michele Catania piano, Salvo Nigro voce – voce recitante Cinzia Maccagnano- Atrio della villa romana,a Patti Marina, dalle ore 22.00. Da ricordare che questa sera – domenica- al Teatro Greco di Tindari va in scena “Lisistrata” (vedi articolo precedente)
Le fil rouge che ha legato gli spettacoli proposti nell’atrio della villa romana è la profondità della parola, – epos – e la suggestione del suono che riecheggia tra i mosaici emblematici delle insulae e tra le fronde degli alberi perenni.
In questo roboante frastuono di un mondo che urla, che terrorizza, che percuote, il vento, il soffio” musico” del flauto e della fisarmonica, la voce recitata e cantata emergono nella loro purezza e autenticità….
L’ ensamble, nato per questa occasione, riunisce musicisti che provengono non solo da studi di conservatorio classici ma da esperienze di “cross over”, di contaminazione, di composizione e con particolare attenzione alle tradizioni e al folk.
Sarà un viaggio tutto mediterraneo tra leggende, miti, magie e racconti ispirati al signore dei venti, che domina la nostra terra da millenni.
Le composizioni di ciascun musicista, saranno una straordinaria ed originale colonna sonora: i flauti di Sodano, l’aulos dell’ensamble si uniranno ai suoni Arbëreshe della fisarmonica di Petta, alla voce calda di Salvo Nigro, e al piano superbo di Michele Catania.
I recitati di Cinzia Maccagnano ci porteranno tra le tempeste di Eolo ai racconti dei venti e dei fumi vulcanici.
Anna Ricciardi direzione artistica Tindari Festival
E andando allo spettacolo di questa sera domenica 16 agosto.
Si svolgerà nel segno delle donne e del pacifismo il ritorno sulle scene del Festival “Teatro dei Due Mari”, che dopo una breve pausa riprende la sua programmazione, alle 21.15, a Tindari,con lo spettacolo “Lisistrata”, con Vanessa Gravina nei panni della protagonista e la regia di Massimo Boncompagni.
Rappresentata per la prima volta alle Lenee del 411 a.C., mentre gli animi erano prostrati dall’orrendo lutto di Sicilia, la guerra del Peloponneso riavvampava furiosa e le sciagure succedevano alle sciagure, la commedia di Aristofane è un manifesto ante litteramdell’emancipazione femminile e un’opera estremamente attuale per le tematiche trattate e le tante affinità sociali e politiche con i giorni nostri.
Protagonista della rappresentazione è una donna ateniese a cui un Aristofane senza più fiducia negli uomini affida il compito di far cessare la guerra. Per raggiungere il suo scopo, Lisistrata (il cui nome significa “la scioglieserciti”) raduna di buon mattino tutte le donne di Grecia e propone loro di fare uno sciopero del sesso finché gli uomini non firmeranno la pace.
Dopo un momento di sbigottimento e di rifiuto, le donne si dicono favorevoli al piano e occupano l’Acropoli. La reazione degli uomini è immediata: privati del sesso, tentano prima di scacciarle e in seguito mandano un Commissario, la cui ignoranza viene smascherata in un lungo dibattito da Lisistrata, che sostiene con grande e arguta eloquenza la sua tesi pacifista. Intanto, a mano a mano, gli uomini si trovano in condizioni tali da dover implorare la pace. Viene dapprima un Ateniese, un certo Cinesia, che rappresenta tutta la cittadinanza, e dopo di lui arrivano un araldo e dei plenipotenziarî spartani, costretti anch’essi a domare gli umori bellicosi dall’intransigenza delle loro donne. Tanto a loro quanto agli Ateniesi Lisistrata rivolge un’orazione piena di saggezza e di alto senso patrio, che ricorda a tutti le radici comuni dei popoli greci, finché la riconciliazione viene celebrata con bellissimi canti in un tripudio di danze e banchetti.
«Il Teatro Antico – spiega il regista Massimo Boncompagni – è come un film in “bianco e nero”. Quando ci capita di vedere una vecchia pellicola con una sceneggiatura socio culturale ci sembra che il tempo non sia passato, che tutto sia rimasto come in quegli anni del Novecento dove i sogni di cambiamento erano più forti dei disagi del presente. La stessa cosa ci accade leggendo le opere teatrali di un passato a noi sconosciuto. La nostra “Lisistrata” rimane attaccata fortemente a quanto Aristofane scrisse nel 411 a.C. Malgrado sia passato così tanto tempo, le differenze tra quell’epoca e la nostra sono pochissime; cambiano le cause ma le conseguenze sono quasi identiche. Tra poesia, commedia e dramma, raccontiamo la condizione delle donne di Atene, che sembra in qualche modo assomigliare a quella delle donne di oggi: spinte da esigenze diverse (la pace per Lisistrata da una parte e la riscoperta della difesa dei diritti dall’altra), ma ugualmente donne forti e fondamenta della società di tutti i tempi».
L’ATTRICE.
Nata a Milano nel 1974, Vanessa Gravina esordisce sul grande schermo con il film Colpo di fulmine, di Marco Risi, ottenendo una nomination al Nastro d’Argento come migliore attrice esordiente. Nota al pubblico televisivo a partire dal 1988, quando partecipa alla miniserie tv Don Tonino, ha preso parte a numerose fiction di successo come La Piovra 4, Incantesimo eCentoVetrine. Attrice eclettica, ha recitato in dodici lungometraggi e in 24 rappresentazioni teatrali, fra le quali Donna al mare di Giorgio Strehler e Nella città l’Inferno di Dacia Maraini.
DATI IN BREVE E CAST:
Domenica 16 agosto, ore 21,15
Teatro Antico di Tindari
Vanessa Gravina
in “Lisistrata” di Aristofane
Regia di Massimo Boncompagni
Produzione: Plautus Festival
Prenotazioni e biglietti online:
www.tickettando.it e www.liveticket.it
Call Center: 0942240912
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