ASD CARONIA CALCIO – Il ritiro della squadra? Potrebbe essere anche così

Nota durissima quella sottoscritta dal dirigente Pino Grasso. Una sorta di lettera aperta all’amministrazione, ma che si rivolge ai tifosi  e a chi ama questa squadra e lo sport.

 

 

 

 

“L’ASD CARONIA CALCIO , ad oggi, non può giocare le partite in casa per problemi di agibilità dello stadio. Ha già giocato la prima partita al neutro di Santo Stefano di Camastra e aspetta che l’amministrazione del proprio paese si metta in moto per risolvere il problema. Dopo vari incontri tra la dirigenza della squadra e le istituzioni, ad oggi, non si è mossa una foglia e soprattutto dopo il consiglio comunale che non ci lascia pensare niente di positivo…”.

Inizia così il lungo sfogo di uno sportivo, di un padre, di un cittadino di Caronia, che segue la squadra, ci gioco il figlio, che vorrebbe altre risposte dalla politica.

Pino Grasso è  stanco e deluso e scrive: “lo scorso 28 novembre abbiamo assistito al consiglio comunale di Caronia. Esprimiamo la nostra amarezza assistendo a un dibattito, a dir poco, sterile e disarmante. Durante la discussione di un punto che trattava di impegno spese attraverso il sistema di democrazia partecipata, sono venute fuori delle cose assurde – e racconta – Il consigliere di minoranza chiede dei chiarimenti su impegni di spese varie tra le quali la riqualificazione e messa a norma degli impianti sportivi. La risposta del Sindaco era: “noi destiniamo €3.000,00 per mettere a norma l’impianto elettrico (questo vi basta)””.

Pino Grasso evidenzia come proprio il primo cittadino abbia dichiarato che la squadra di calcio del paese “veniva meno agli impegni presi con i suoi assessori e che quindi si rifiutava di ripristinare la recinzione”.

Un’accusa diretta, alla quale Grasso replica “Vogliamo precisare che le cose non stanno esattamente come asserisce il Sindaco”.

Per lui la società calcistica oltre a ripristinare la recinzione e avrebbe provveduto anche alla pulitura delle zone adiacenti gli spalti e evidenzia che negli spogliatoi ora negati sono stati ospitati alti servizi, altre persone senza che nessuno riscontrasse problemi di sorta in fatto di impianti elettrici, lasciandosi, in maniera chiara, prendere la mano nel disegnare teoremi politico-amministrativi-familiari.

E Pino Grasso si sofferma sul disagio del giocare a “porte chiuse (senza pubblico)”, su quella che potrebbe essere una futura convenzione con la società che chiaramente non prevede una concessione gratuita, e sottolineando le querelle sorte – tra botte e risposte – tra maggioranza, opposizione consiliare e lo stesso sindaco,  ricorda a tanti, ma prima di tutto a se stesso, “che era stata fatta una riunione con i cittadini che avevano espresso, chi da un lato chi dall’altro, i loro suggerimenti su come impegnare le somme destinate, appunto, al progetto di democrazia partecipata”.

Quindi parla della decisione, pesante sotto il profilo politico, sociale sportivo: “A quel punto abbiamo deciso tutti insieme, con non poco imbarazzo e ritenendoci umiliati, di abbandonare la sala consiliare.”. Emette un giudizio: ” A proposito ci viene in mente un solo pensiero : ”IL NIENTE”!” E quindi l’annuncio: ” Se non dovessero esserci riscontri positivi, cogliamo l’occasione di invitare coloro i quali, volessero partecipare alla domenica calcistica dell’ASD CARONIA CALCIO allo stadio La Rosa di Santo Stefano di Camastra dove saranno disputate le gare “in casa” del Caronia. Visto che si devono sostenere delle spese, meglio farlo per un impianto dignitoso! Conseguenza più drastica potrebbe essere (e non ce lo auguriamo) il ritiro della squadra (Prima in classifica a punteggio pieno) dal campionato. Della serie: tranciamo sempre le gambe a quanti si propongono con spirito di aggregazione , di fare qualcosa di positivo, diverso e innovativo”.