I fatti risalgono al 2018
La moglie, al tempo, aveva sporto querela nei confronti dell’ex coniuge adducendo una serie di accuse che, se vere, rientravano nel condotta di stalking atta ad integrare gli estremi di cui all’art. 612 bis c.p.
Una serie di accuse volte a creare il ritratto di un perfetto stalker ma che, tuttavia, non si addiceva (e non può addirsi) all’ex coniuge.
Il processo ha visto la costituzione di parte civile della moglie e la difesa del marito, imputato, difeso dall’avv.to Maria Sinagra (nella foto in alto).
Il Giudice Dott. Edoardo Zantedeschi, nella giornata di ieri 5.12.2022, dopo una attenta analisi ed una consistente istruzione dibattimentale, ha assolto l’imputato con formula piena perché il fatto non sussiste.
Si dovranno attendere 90 gg per il deposito delle motivazioni.
La violenza domestica, intesa come violenza di genere, è stata oggetto di più rilevazioni statistiche che hanno permesso di mettere in luce le connotazioni principali del fenomeno, ma non dimentichiamo che alcune volte le situazione possono non essere cosi come rappresentate.
Se da un lato vi è una presunta vittima dall’altra vi è una persona, l’imputato, che, ove l’accusa è falsa, rischia di avere “distrutta” la vita.
Una etichettatura difficile da cancellare.
È quindi importante vagliare ogni singolo elemento, evidenziare come e da cosa nasce l’accusa.
Come si sono svolti i fatti, scavare nella vita dei soggetti coinvolti (P. O. ed imputato), cernere le emozioni ma anche il coinvolgimento psicologico, come e quanto la P.O. abbia subito conseguenze (anche nel vivere quotidiano, nelle abitudini, alla libertà) dalla presunta aggressione da stalking.
Nel caso di specie questi elementi sono stati scrutati uno ad uno.
Ci si è trovati dinanzi ad un uomo, ad un padre, ad un professionista costretto a subire un procedimento penale ove veniva contestato il reato di cui all’art 612 bis.
Una fattispecie grave in grado di incidere non poco nella vita dell’imputato non solo dal punto di vista personale ma anche professionale.