Generi alimentari: non sono soggetti all’aumento, in quanto godono dell’aliquota IVA agevolata al 4% o al 10%. Scatta l’IVA al 21% invece per le bevande gassate, i tartufi, i superalcolici, i vini e gli spumanti.
Beni e servizi: spiccano fra tutti il carburante (che sconta questo ennesimo gravame dopo l’aumento delle accise) e il gas per i consumi superiori ai 480mc/anno.
Quali i settori, secondo Adiconsum, dove forte è il rischio arrotondamenti al rialzo o aumenti ingiustificati?
Il primo è l’alimentare e poi a seguire i vari componenti della filiera: trasporto merci, forniture di materiali, servizi resi al professionista da terzi. L’incremento dei prezzi a seguito dell’innalzamento dell’Iva – prosegue Giordano – è un inganno che sfrutta l‘ignoranza del consumatore sul meccanismo dell’IVA. Questa infatti viene sempre recuperata integralmente e non rappresenta mai un costo per professionisti e commercianti.
Una volta incassato il corrispettivo dal consumatore, il venditore dovrà versare allo Stato solamente la differenza fra IVA pagata nelle proprie forniture ed IVA riscossa dal consumatore.
Invitiamo, pertanto, i consumatori – conclude Giordano – a segnalare alle nostre sedi territoriali (indirizzi su http://www.adiconsumverona.it/info) eventuali richieste di pagamento di beni e servizi superiori all’1%.
COSA AUMENTA E COSA NO
Aumenta l’aliquota ordinaria oggi al 20%. Invariate le aliquote agevolate del 4% e 10%
Beni e servizi con IVA al 4% (nessun aumento previsto)
Latte, burro, formaggi e latticini
Ortofrutta
Farina, riso, pasta, pane, crackers e prodotti da forno
Olio
Giornali quotidiani e periodici (esclusa pornografia)
Case di abitazione non di lusso incluse assegnazioni di cooperative
Apparecchi ortopedici, protesi dentarie, occhiali da vista
Prestazioni socio-sanitarie ed educative (scuole, asili, ricoveri in istituti di cura, esenti invece le prestazioni mediche)
Servizi di mensa collettiva in scuole, ospedali, caserme e distributori automatici di cibi e bevande nei luoghi pubblici
Gas (per i primi 480 mc/anno di consumo)
Beni e servizi con IVA al 10% (nessun aumento previsto)
Carne, pesce (escluso il salmone e lo storione)
Yogurth, latte a lunga conservazione
Uova
Miele
Tè
Spezie
Margarina
Cacao, cioccolato, corn flave
Conserve vegetali (confetture, sottaceti e sottoli, frutta candita e sciroppata)
Birra e acqua minerale
fornitura di acqua potabile domesticatabacchi non lavorati
Elettricità
Medicinali umani e veterinari
Somministrazione di alimenti e bevande (bar, ristoranti)
Prestazione di servizi nelle strutture ricettive (alberghi ecc.)
Teatri, concerti, circo ecc.
Canone Rai
Servizi di trasporto pubblico
Tutti i beni e servizi non espressamente previsti fra quelli ammessi alle aliquote agevolate del 4% e del 10% passeranno dall’aliquota ordinaria del 20% al 21%.
Beni che passeranno al 21% di IVA
prodotti per l’igiene personale e della casa
casalinghi
automobili ed accessori auto
abbigliamento, calzature e pelletteria, accessori (inclusi occhiali da sole)
bigiotteria, gioielleria e orologi
articoli tessili per la casa, tappeti ed arredamenti
elettrodomestici, telefonia ed hi-fi
CD musicali e video
cartoleria e giocattoli
articoli sportivi.
Servizi che passeranno al 21% di IVA
servizi sportivi (palestre, piscine ecc.) e ricreativi (es. parchi giochi, animazione feste )
servizi estetici, barbiere/parrucchiere
telecomunicazioni (telefonia, Internet) e TV a pagamento
liberi professionisti (avvocato, commercialista, notaio)
artigiani: autoriparatore, idraulico, elettricista, pittore, ditte di ristrutturazione