
Di fatto – scrive Cerreti – l’ASP 5 di Messina negli ultimi due mesi, si sta caratterizzando con politiche aziendali nei confronti dei medici di base incomprensibili ed intollerabili, che costringono il territorio messinese ad essere, per l’ennesima volta, il fanalino di coda della nostra regione.
E continuando afferma – I medici condotti nella normalità delle conduzioni sanitarie, avevano sino al novembre del 2010 a disposizione una media di 20 ricettari regionali per le prescrizioni di farmaci e diagnostica, che sciaguratamente viene ridotta dall’attuale gestione dell’ASP 5 a soli due ricettari, creando di fatto un’indecente e grave situazione lavorativa per i suddetti professionisti.
Si capisce bene quanto la circostanza sopra esposta possa negativamente incidere sulla quiete pubblica, con cittadini esposti al serio rischio di non poter aver opportuni riscontri, ovvero le ricette, per le loro variegate patologie, ponendo medici e farmacisti in condizioni di rischio estremo, soprattutto in considerazione che i ricettari mensilmente rilasciati dall’ASP ai medici di base coprono appena le esigenze sanitarie di due giornate.
Tralasciando le grandi contraddizioni della gestione della sanità pubblica sul territorio messinese, oltre le difficoltà dei medici costretti a doversi recare quasi giornalmente per ritirare i ricettari presso la struttura ASP del Margherita, quando invece questi dovrebbero essere recapitati presso i loro studi, penso che sia sensato, onde evitare sollevazioni popolari, un vostro immediato e rapido intervento, non tralasciando l’ipotesi di attenzionare maggiormente l’opera dei vostri responsabili sanitari sul territorio messinese.
Alla fine conclude – Convinto che le esigenze pubbliche messinesi, come quelle delle altre province, debbano obbligatoriamente trovare riscontro in un’oculata gestione della cosa pubblica, porgo cordiali saluti.
Centro Studi “Autonomie Popolari” Il Cons. Prov. Roberto Cerreti