Colpo di scena a Sant’Angelo di Brolo. Il sindaco Basilio Caruso annuncia l’abbandono con una lettera aperta… molto più di un testamento politico.
A ridosso dalla scadenza del mandato elettorale clamorosa decisione a S.Angelo di Brolo da parte dell’attuale sindaco. Non si ricandida nè aspira ad incarichi o altre cariche.
Ecco il testo della lettera inviati ai suoi concittadini.
Care concittadine, cari concittadini,
siamo alla fine del mandato ricevuto nel 2006 e prima di fare un bilancio, che al momento rinvio, mi sembra doverosa una riflessione sulle prospettive per il nostro paese.
Dalla lettura del voto, che senza ambiguità ha sancito la vittoria mia e della coalizione “Nuova Sant’Angelo”, è emerso con chiarezza che il corpo elettorale ha dimostrato grande maturità democratica ed ha avuto il coraggio di scegliere liberamente chi doveva amministrare Sant’Angelo.
Il messaggio uscito dalle urne ha confermato una immensa voglia di cambiamento, di rinnovamento e di liberazione da certi metodi usati in precedenza.
Pur tra mille difficoltà e con l’ostilità di oppositori irresponsabili, che hanno cercato – sia dall’interno che dall’esterno – di paralizzare l’attività amministrativa, siamo riusciti a portare a compimento il programma sul quale avevamo chiesto il consenso.
A tutto questo si aggiunge un elemento non secondario: la serenità e la riappacificazione sociale riportata in questi anni nella nostra comunità.
Abbiamo dimostrato che Sant’Angelo poteva cambiare e che era possibile rivoluzionare i metodi della politica e le regole amministrative.
Abbiamo seminato tanto, con un lavoro assiduo e costante, con i primi frutti in corso di raccolta, mentre tanti altri arriveranno da qui a poco.
La serietà di quanti sono rimasti fedeli al nostro progetto (e quindi onorando la fiducia ricevuta dagli elettori), che non si sono fatti trascinare dalle convenienze e dalle emozioni, ha consentito di procedere sulla strada a suo tempo tracciata.
A ciò si aggiunge l’avvicinamento di tanti che nel 2006 erano su altri fronti e nel tempo, giudicando positivamente l’operato dell’Amministrazione, sono diventati simpatizzanti e sostenitori.
Questo dimostra che quando si lavora bene, oltre ai risultati – nonostante gli attacchi demolitori provenienti dai fronti che non si sono rassegnati al cambiamento – arrivano anche la stima e i consensi.
La mia presenza alla guida del Comune, sostenuta dal gruppo consiliare e dai tanti amici che mi sono stati vicini, oltre che per legalità, trasparenza, imparzialità, innovazione, rinnovamento e buon governo, si è caratterizzata per la coerenza, l’operatività, il prestigio nel territorio. Sono state seppellite le stagioni del trasformismo e dei tradimenti della volontà popolare. Queste pratiche le abbiamo lasciate ad altri, che tutte le volte cercano di metterle in atto.
Da alcune settimane gruppi politici – prima di tutti quelli che compongono la coalizione che ha condiviso il percorso amministrativo, a cui se ne sono aggiunti altri – hanno tenuto una serie di incontri, con l’obiettivo di trovare una sintesi per redigere un progetto comune, da sottoporre agli elettori nelle elezioni ormai prossime.
Ad un mese dalla scadenza per la presentazione delle liste, però, oltre alle non poche contraddizioni esistenti, che bisognerebbe superare, per comporre questo nuovo mosaico servono ancora diversi tasselli.
All’interno vi sono almeno due macrocomponenti: da un lato il cosiddetto “zoccolo duro” composto dalla compagine uscente e da nuovi soggetti che, come detto, si sono avvicinati nel tempo – che condivide i metodi di cambiamento messi in atto in questi anni e che fonda le sue ragioni esistenziali sui valori che hanno caratterizzato la mia vita amministrativa e politica; dall’altro lato ci sono altre componenti, che ancora oggi rifiutano il messaggio lanciato dagli elettori nel 2006.
Piuttosto che guardare avanti e superare le divergenze, tentano di riportare le lancette della politica al passato, per il quale la gente non ha alcuna nostalgia. In quegli incontri non sono mancate incursioni di mercenari – che fanno il giro di tutte le “parrocchie” per alzare il prezzo, in modo che alla fine possano schierarsi con il migliore offerente – accompagnati da veri e propri “cavalli di Troia”, incompatibili con le nostre idee, che hanno avuto il compito esclusivo di sobillare e tentare di destabilizzare la nascente coalizione.
Queste azioni possono indebolire il quadro amministrativo, rischiando di rafforzare altre potenziali formazioni alternative. Una parte considerevole delle discussioni sono state incentrate sull’idea di una restaurazione condivisa, che giudico incompatibile, perché contraddice la mia storia politica e amministrativa.
Anche se si è cercato di introdurre alcune regole, che non fanno giustizia e non aiutano il processo aggregativo in forma democratica, ad oggi la costituenda coalizione è ancora paralizzata. Sono convinto che alla base di tanta inerzia ci sarà stato lo spauracchio della ricandidatura del sindaco uscente.
Sentendomi in dovere di agevolare i percorsi della politica, convinto che nessuno sia indispensabile, ritengo sia giunto il momento di dichiarare la mia indisponibilità ad essere ricandidato, o candidato a ricoprire qualsiasi carica istituzionale nel Comune.
La possibilità di accettare la ricandidatura a sindaco (che non era incondizionata), manifestata in qualche circostanza, oggi viene meno. Non voglio essere di pregiudizio per la creazione della una nuova compagine, soprattutto se altri soggetti pensano che le ragioni che furono alla base del mio impegno politico, poi consolidatesi e applicate negli anni, possano essere messe in secondo piano. Alla nuova formazione auguro di trovare di meglio, sia sul piano del consenso elettorale, che su quello delle capacità amministrative.
Se nel progetto dovessero esserci elementi di continuità condivisibili e non confliggenti con le mie idee sulla gestione della cosa pubblica, per affrontare la prossima competizione elettorale potrò dare il mio sostegno “gratuito”, senza assumere alcun impegno istituzionale. L’augurio che faccio al mio amato paese è che comunque, anche se cambiano gli attori protagonisti, la vita pubblica non sia oggetto di terribili “inversioni a U”, ma continui, come avvenuto in questi anni, sulla retta via, sperando che il lavoro fatto con tanti sacrifici, non sia vanificato.
Colgo l’occasione per rinnovare il ringraziamento nei confronti di quanti si sono spesi ed hanno creduto, condiviso, appoggiato ed apprezzato la più grande rivoluzione amministrativa degli ultimi decenni che, durante il mandato che sta per concludersi, con convinzione e mai per interessi di parte, ho avuto il coraggio e la forza di realizzare.
Basilio Caruso, Sindaco di S.Angelo di Brolo