Diego Fusaro, filosofo a tutto tondo, ha messo i piedi sul territorio di Barcellona P.G.. Un suo esponente è candidato a sindaco della città.
verso le elezioni
Giuseppe Sottile, avvocato già esponente di Fratelli d’Italia, che dopo una cocente delusione per non aver avuto accesso al parlamento nazionale, ha lasciato il suo partito d’origine.
Questo è accaduto lasciando campo libero all’On. Carmela Bucalo: così oggi si cimenta per la carica di primo cittadino.
Cresciuto più a pane e sport, non ha visto ed assunto l’impegno politico se non in età matura e con il carico della famiglia.
Una passione, che ha tratto origine dal suo impegno nelle arti marziali e perché gestisce un discreto numero di frequentatori della sua palestra. Certo è che Sottile non è passato dalla militanza giovanile, ma da un percorso accidentale che lo ha visto consigliere comunale, alla sua prima esperienza nell’impegno di una passione, giocata più che di pensiero, mediante il gesto pregevole di aver contribuito a defenestrare Maria Teresa Collica, quale primo sindaco donna di Barcellona P.G..
Approdato a Vox Italia ed ispirato da Fusaro Sottile prova a coniugare filosofia a bellezza, impegno ad azione.
Il suo programma, però, anche grazie ai video che sta trasmettendo in campagna elettorale, è più di denuncia che di proposta: o meglio ad una proposta astratta cerca di aggiungere il sogno di una rivoluzione non ben calibrata, nè concretamente delineata.
Fuor di metafora Sottile appare come un qualcosa di vago, poco definito, senza speranza di vincere, ma con la speranza di fare una buona figura. Certo che se si dovesse arrivare al ballottaggio il suo interpretare la politica oltre la destra e la sinistra gli darebbe la possibilità/facoltà di negoziare sia con una coalizione di cdx che lo vedrebbe comunque incompatibile con la componente di fdi ovvero con la sinistra fucsia per fare una rivoluzione di dubbio percorso.
Così facendo ed ipotizzando Sottile prova a tradurre in pratica i buoni consigli del suo mentore di qualità, già nominato assessore alla cultura tra i designati della sua Giunta municipale.
Tuttavia appare arduo immaginare un Sottile capace di interpretare una politica che non c’è e soprattutto balza agli occhi per altezza e larghezza di vedute che Sottile non è Fusaro, ma solo un’immagine buia che non induce a coltivare speranze per la città che vive, pulsa e abbisogna di chance credibili.
msm