Il ritorno del Comandante
– di Claudia Lentini –
Il ritorno del Comandante, un racconto ‘d’amore e d’altre storie’, mutuando da un album musicale di successo.. questa è una storia che, se raccontata fuori dal contesto, parrebbe attenere solo alla sfera del sogno, ma da queste parti, un piccolo lembo di terra della provincia messinese, ha assunto i contorni del reale.
Questa è una storia che ci piace raccontare e, siamo certi, si racconterà in futuro, fatta di passione per lo sport, di amore per la terra, di futuro, di sogni appunto.
Questa è una storia che ci piace scrivere per i numerosi protagonisti che la animano e che all’interno si muovono all’unisono seguendo lo stesso schema tattico, la passione ed anche la gratitudine.
Attraverso le parole di Massimiliano Fiasconaro, coach dello Sporting S. Agata Basket, parleremo di pallacanestro, di qualche vecchio amico e di Sant’Agata Militello. Racconteremo anche di un imprenditore visionario venuto da un paese vicino, Salvatore Mangano per tutti Totò che, derogando alla regole aurea della massimizzazione del profitto, ma anche al mesto marxiano profitto normale, ha qui posto le fondamenta di un futuro sociale non solo sportivo. Totò, andando ben oltre il concetto di responsabilità etica d’impresa, ha edificato un palasport dove intere generazioni di giovani passeranno e, chissà, avranno una chance, di certo potranno diventare uomini migliori.
“Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia”. (Erasmo da Rotterdam)
Una nuova avventura per coach Massimiliano Fiasconaro
“Non si poteva non accettare la proposta della famiglia Mangano che, con sforzi indicibili, è riuscita a realizzare una struttura del genere. Quest’estate, quando il palasport non era ancora pronto, abbiamo avuto il primo approccio e ne sono rimasto impressionato, non pensavo si potesse finire per tempo, invece così è stato. Mi è stata chiesta una collaborazione e non ho avuto alcun dubbio nell’accettare, tornare ad allenare a Sant’Agata era un desiderio rimasto in testa per troppo tempo, e si trattava di un progetto serio. Ho redatto un piano con obiettivi precisi e possibilità d’esecuzione come s’addice tra professionisti ed è partita quest’avventura che ha insieme una grande organizzazione prima familiare e poi anche manageriale e, soprattutto, una struttura pazzesca. – Parliamo del PalaMangano – Struttura all’avanguardia, divisa in quattro aree perfette, aria acqua con una piscina di 25m e 6 corsie semi-olimpioniche, aria fitness 800 mq attrezzati Technogym di ultima generazione, con istruttori Technogym che stanno istruendo altri istruttori, una serie infinita di corsi, sia in acqua che in palestra, un centro benessere gestito direttamente dalla proprietà, infine, il palasport con 998 posti a sedere, attrezzato all’avanguardia e perfetto in ogni sua caratteristica, parquet di ultima generazione, canestri in consolle, insomma, è il luogo perfetto per fare sport.
– Progetto Sporting S. Agata Basket, Massimiliano Fiasconaro è anche il responsabile tecnico dell’area basket – Un progetto a lungo termine, partito con la formazione di una vero e proprio staff tecnico, dunque, abbiamo formato una scuola di basket, prima ancora di avere dei bambini da allenare. – Lo staff tecnico della scuola basket – Due grandi istruttori santagatesi Saro Pulejo e Luigi Limina, a questi si è aggiunta l’esperienza di Giovanni Gentile per i ragazzi un po’ più grandi, stiamo formando altri istruttori come i fratelli Ferruccio, Gabriele e Omar, infine Giuseppe Sindoni. C’era con noi anche Oscar Scarmatto ma purtroppo per problemi di lavoro ha dovuto smettere. Abbiamo un dirigente accompagnatore solo per il settore giovanile, Saro Leone, dunque una struttura organizzata per le attività giovanili. In meno di 60 giorni, abbiamo ‘accolto in squadra’ 60 bambini, decisamente un successo e quasi tutti fanno la doppia attività, da noi il basket , sotto palestra o piscina. Una bella sorpresa!. –
Il palasport si è reso disponibile a settembre, avete incominciato a lavorare senza alcuna promozione delle attività sportive – Siamo partiti da zero a settembre, sia con la prima squadra che col settore giovanile da cui è venuta una risposta decisamente scioccante, il gruppo minibasket, gli under 10anni sono 38, un numero decisamente impegnativo per gli istruttori, stiamo aumentando il numero di sedute tecniche da dedicare loro. – E’ uno spettacolo vedere nelle pause gara della prima squadra, il parquet gremito di bambini – Semplicemente fantastico!
Il progetto è legato alla scuola basket ma chiaramente ruota intorno anche alla squadra senior, fatta praticamente ad alzata di mano. Ho chiesto a tutti i ragazzi di Sant’Agata di tornare in campo insieme con un campionato di promozione, parlo di Urso, di Sindoni, Strati, del capitano Gino Machì e compagni, molti erano impegnati in altre squadre, ma hanno accettato subito di vivere questa nuova esperienza insieme. Il roster si è poi completato con i miei ragazzi di sempre, parlo di Renato Mondello, Claudio Pizzuto, Alessandro Valente, subito hanno dato la loro disponibilità. E’ doveroso specificare che tutti giocano, lavorano senza alcuna pretesa economica, neanche il rimborso spese benzina per venire da Patti o Capo d’Orlando.
L’accordo con Totò Mangano è quello di non investire adesso sulle persone, allenatori e giocatori, ma di dedicare ogni risorsa economica al settore giovanile. – Padri e figli in campo, anche nipoti – Tra i giovani ho voluto con me mio nipote Federico, 18 anni, lo scorso anno si è divertito all’Upea – ha convinto anche papà Luca Fisconaro, un lusso per la categoria – è finita così, del resto era il nostro sogno, mio, di Luca e di Sasà Brogna, quello di ritornare in campo insieme ai figli. Sasà non c’è più…ma una Brogna sì, Vittoria ha deciso di far parte della nostra squadra femminile. Un’emozione che scalda il cuore – Il pubblico di Sant’Agata Militello – Campionato di promozione cominciato con quattro locandine e post su facebook, alla prima erano presenti sugli spalti in 400, alla seconda 600, anche questo emozionante”.
Caratteristiche tecniche dello Sporting S. Agata Basket, presenta la tua squadra e il campionato di promozione maschile
“Si tratta di un campionato a libera partecipazione, quindi, squadre organizzate come dopo lavoro, ad oggi noi abbiamo concluso il girone d’andata perché più organizzati, altri devono ancora giocare la seconda d’andata. Ciò premesso, pensavo che il livello fosse più basso, sono stato subito smentito, a Castanea abbiamo trovato i fratelli Carpinteri, nel Tartarughino gioca Fabio Bontempo e Vitale, dunque, un campionato con squadre discrete. Fin ora abbiamo fatto bene, ma il campionato è insidioso. – Caratteristiche tecniche e potenzialità di squadra – Proviamo a giocare organizzati, perché è quello che mi piace fare tecnicamente e tatticamente – l’organizzazione di gioco permette d’affrontare le eventuali debolezze tecniche individuali – è chiaro che poi che si lavora con le risorse tecniche disponibili, ma non devo dimenticare che lo scopo di questi ragazzi è divertirsi.
– Roster – Due playmaker, Giuseppe Sindoni e Claudio Pizzuto, uno giovane, estroso, più fisico, l’altro più esperto con tanti campionati giocati ed insieme si compensano bene. Un gruppo di guardie, Francesco Strati, Gino Machì, parte in quintetto subito dietro Luca Fiasconaro che mette minuti, sostanza, attacco contro la zona, soprattutto tanta esperienza; un ragazzo serio del 2001, scuola Upea in doppio tesseramento, che è qui con noi per fare esperienza. Ci aiuta anche Enrico Cipriano, orlandino, fisioterapista, che mette insieme le due competenze al servizio della squadra. Infine il gruppo dei lunghi, Antonino Urso, Renato Mondello e Alessandro Valente, tutti mettono fisico, altezza, peso ed esperienza. Si aggiungono due ragazzi che stanno facendo esperienza, classe 97 e 98, Federeico Fiasconaro e Arco Carrabba, stanno crescendo con noi.
– La vocazione di squadra? – Siamo molto fisici, per il momento ci riescono meglio le cose in difesa, dunque, lavoro sull’attacco. Mi piace che sia così, perché dalla difesa posso recuperare palla e correre. In attacco, soprattutto contro le non-difese che sono caratteristiche delle squadre di questo girone, ossia difesa solo sul primo passaggio poi chiusura in zona, a volte ci facciamo prendere dalla fretta del tiro facile, ma non abbiamo grande esperienza da tre punti. Sto lavorando quindi per gestire meglio queste situazioni d’attacco, ma aggiungo che, ogni settimana miglioriamo. – Obiettivo campionato? – Vincere partita dopo partita – dunque il campionato? – provare a vincerlo. Abbiamo l’esperienza del girone d’andata, qualche avversaria strada facendo migliorerà senz’altro, qualcuna innesterà nuove risorse, quindi, dobbiamo provare a vincere tutte le partite, una dopo l’altra.
Al giro di boa, l’avversaria più interessante e perché?
“Mi è piaciuto molto il Castanea. Una squadra organizzata, che si allena tanto, soprattutto, hanno i fratelli Carpinteri, Simone ha giocato nella Costa d’Orlando lo scorso campionato. Col Castanea abbiamo faticato molto, li rincontriamo sabato prossimo. Non mi è affatto dispiaciuto il Tartarughino dei primi due quarti, qui da noi ovviamente si gasano tutti – era comunque un derby – poi per fortuna al primo break sono calati e ne abbiamo approfittato. Tartarughino ha guardie volenterose, di gran tecnica, e da qui a poco aggiungerà in roster Fabio Bontempo, giocatore di categoria superiore – Le tue personali aspettative di campionato? – Vorrei tanto vincerlo”.
Tanto lavoro, tanta fatica: Cosa sogna Massimo Fiasconaro?
“Sogno di non allenare mai più fuori da qui. Ho fatto tanta esperienza in giro, devo ringraziare tanti, soprattutto Cefalù che mi è rimasta nel cuore, campo, tifosi, persone, colleghi, tutti. – Tecnicamente sei cresciuto a Cefalù con tanti amici intorno – Ciccio Delise ebbe la felice idea di affiancarmi a coach Francesco Ponticiello, laziale, perché conoscevo bene le fortissime formazioni siciliane, Orlandina, Patti e Cus Catania, che militavano in quel campionato. Una promozione in B1, un maestro coach Ponticiello, anni meravigliosi. Ho fatto tante belle esperienze in giro, Patti, Messina ma il sogno è: non andare più via da Sant’Agata! – magari con una serie adeguata al contesto, alla voglia di pallacanestro – anche, siamo partiti dal primo gradino, qui mi diverto e vorrei che lo Sporting Sant’Agata durasse per sempre. Mi piacerebbe poi che la nostra comunità rispondesse con lo stesso entusiasmo che ci mettiamo noi, dirigenti, allenatori, giocatori, un pubblico collaborativo, che ci stia accanto, perché non è vero che l’erba del vicino è sempre più verde. Dunque: Tutti al campo senza se, senza ma!”.
Salvatore Brogna
“Sasà..il giocatore che cestisticamente più ci ha rappresentato in Italia. Grande talento, difficilmente allenabile, ma geniale. Estro, potenza fisica, dentro un uomo generoso, ribadisco, anche difficile come tutti i geni, estroverso, a volte chiuso – Per mia esperienza, uno anche disponibile ad arrotondare gli spigoli se gli parlavi con sincerità – Un aneddoto, era il mio giocatore più importante, un anno veramente difficile da giovane allenatore alla prima esperienza di C2 e una grande squadra da gestire, mio fratello Luca, Marco Vaida, Davide Praticò e Sasà Brogna che volevo incastrare in un sistema di gioco a tutti i costi. Quella mia grande presunzione mi ha portato a vivere con lui un’esperienza pazzesca, ho imparato a gestire il più difficile di tutti, lui. Abbiamo litigato ad ogni allenamento, veramente e quasi allo scontro fisico. Ma dopo si finiva a cena insieme, pizza e Sassicaia… che non berrò mai più.. dopo ogni litigata, dopo ogni partita finiva così. Ogni volta che incontro un giocatore dal carattere particolare penso a lui, e trovo la giusta soluzione. E’ rimasto nel cuore, penso a lui ad ogni allenamento.. sempre…”.
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