BIBLIOTECA TERRA DI SCONTRO – Botta e risposta- anche se ritardata, ma meditata – tra Opposizione e Sindaco a Sinagra
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BIBLIOTECA TERRA DI SCONTRO – Botta e risposta- anche se ritardata, ma meditata – tra Opposizione e Sindaco a Sinagra

Si è fatta attendere, ma non ha deluso i supporter del sindaco, la risposta che Nino Musca ha dato all’opposizione consiliare, diretta da Enza Maccora, per le accuse a suon di manifesti e comunicati relative alla nomina del nuovo responsabile della biblioteca comunale.  Un  chiaro segnale, quasi un moto d’orgoglio, avvertito come necessario.

Punto di partenza era stata la nomina di Enzo Caputo al ruolo di responsabile del polo culturale sinagrese, ma l’opposizione, in quel documento tramutato pure in manifesto – poi aveva dilagato su altro.

Oggi arriva la nota di risposta del sindaco.  Alza il tiro, diventa pesante e diretto, Rivendica il diritto di quella scelta – Enzo Caputo – respinge accuse.

Avrà certamente messo in conto la controreplica. Vedremo.

Ecco quel che dicevano i due documenti

SENZA VERGOGNA… Esordiva così il documento del Gruppo Consiliare ValorizzAMO  Sinagra.

“La nomina di Enzo Caputo, da parte del Sindaco Musca, a Responsabile della Biblioteca Comunale era già nell’aria!” scrivono aggiungendo “Durante la seduta del Consiglio Comunale, dello scorso 4 dicembre, la presenza ingombrante di Caputo “sfrontato” suggeritore dell’Assessore Mancuso, che brancolava nel buio durante la discussione sul regolamento della Biblioteca, non aveva lasciato dubbi all’opposizione.”

Quindi si esternava sul ruolo che i consiglieri di minoranza avrebbero avuto per “arginare il fiume di fango che stava per abbattersi sulla nostra comunità” e tra questi anche il voler impedire “la nomina di Caputo a nuovo Dirigente del comune di Sinagra.”

Per loro quella nomina non era altro che “un credito elettorale”.

Accusa certamente non leggera, ma come ha poi detto il indaco prima di fondamento.

Ed ancora e accuse dirette, da codice penale,  “In questi sei mesi di selfie e vari incarichi e “incarichetti”, affidamenti, spostamenti e riconoscimenti a sostenitori e parenti, ecco la nomina di Caputo con conseguente riconoscimento di una bella indennità,  alla faccia dei “finti” debiti sbandierati fin dalla campagna elettorale – aggiungendo passando al personale al poltico – Mettendo da parte le troppo facili ironie a cui questa Amministrazione pasticciona e arruffona ci induce, abbiamo qualche domanda che pretende risposta”

Ecco le domande:

“Sindaco quando, in Consiglio Comunale, le è stato chiesto se sapesse già chi avrebbe ricoperto il ruolo di responsabile della Biblioteca,  ha mentito, spudoratamente, dicendo di no?

Sindaco perché, seguendo l’esempio dell’Amministrazione Maccora che ha espletato i concorsi per tutti i contrattisti del nostro Comune garantendogli così la stabilizzazione, non ha espletato un concorso come richiesto nel regolamento?

Sindaco perché non ha fatto ricorso alla meritocrazia e alla professionalità locale tanto sbandierata in campagna elettorale?

Sindaco perché tra le numerose professionalità presenti nel nostro comune, con consolidata esperienza e profonda conoscenza del territorio, la scelta, come più meritevole a  ricoprire il ruolo di Responsabile della Biblioteca, è stata proprio quella di Caputo?

Sindaco “… atteso che tra il dipendente Caputo è in possesso dei requisiti, in atti di questo Comune, richiesti dal citato Regolamento e dispone di adeguata e consolidata esperienza nel settore di riferimento maturata nei Comuni di Castell’Umberto e Sinagra …”,  è una sua valutazione personale?”

Quindi l’affondo sul ruolo i giornalista di Enzo Capito – ed è questo alla fine il cuore dell’attacco – . Ruolo che nel documento si legge svolto “contro l’amministrazione Maccora”.

Ed infine l’invito al Sindaco di tornare “sui suoi passi, dimostri di essere capace di uno scatto di orgoglio in difesa della nostra comunità” revocando “questa nomina inaccettabile e inopportuna a Caputo” – accusato anche di non aver “nessun rispetto  nei confronti della nostra comunità, anche nei suoi momenti più dolorosi.”.

Accuse personali, che nulla hanno di politico, forse malamente mescolate di tal senso, dove c’è credine, nate per alimentare un clima di odio e violenza sul personale, cosa avvertita dalla piazza,  nei confronti di un giornalista al quale giunge anche in questa sede la solidarietà della redazione.

Ed ora arriva la risposta dell’amministrazione.

A scrivere è Nino Musca, lo fa a nome della Giunta e del gruppo consiliare Nuovamente Sinagra. Una nota dove vuol far chiarezza.         

Si legge: “Ancora un manifesto. Ancora uno dopo tutti i precedenti ai quali, nonostante le bugie facilmente confutabili, non abbiamo quasi mai replicato.

Non è nostro costume farlo, poiché riteniamo che compito di un Sindaco, di un’amministrazione e della politica in generale, non sia di esacerbare ulteriormente un clima sociale che, a causa di pochi facinorosi debitamente aizzati, è già sufficientemente caldo.

Il nostro compito è, quindi, quello di amministrare lavorando per la collettività, a testa bassa e con l’impegno costante che, in questi mesi,non abbiamo mai cessato di profondere.”

Per Musca ora corre l’obbligo di intervenire “e non perché sia all’angolo: unicamente perché il crescendo di insulti (perché di insulti, anche gravi, si tratta!) lede seriamente la dignità di dipendenti comunali, amministratori e finanche rispettabilissimi cittadini che vengono additati e bersagliati sulla pubblica piazza con pesantissime offese, investiti da quel fiume di fango generato dagli stessi che lo hanno evocato.

Ho il dovere e la determinazione di tutelare con forza la dignità di ciascuno, e moralmente di difendere la verità, in tutte le sedi in cui si renderà necessario farlo.”

Dopo questa premessa il sindaco parla della nomina contestata:

“La nomina del dipendente comunale Enzo Caputo –[ndr:  andrebbe a coprire il ruolo che è stato di Carlo Cardaci] – a responsabile della biblioteca rientra in una razionalizzazione dei servizi intrapresa dal primo giorno dalla mia amministrazione, nell’ottica dell’utilizzo più oculato possibile delle risorse interne, basato sulle esperienze di ciascun dipendente.

È stata fatta con le stesse modalità che hanno spinto me e la mia amministrazione a fare i pochissimi spostamenti operati, ai quali altri potranno seguire.”

 

Quindi aggiunge:

“Non nominiamo parenti e non diamo incarichi con leggerezza: che io e la mia amministrazione siamo accusati di ciò dal gruppo consiliare Valorizziamo Sinagra e da chi ne è a capo, è semplicemente paradossalee grottesco. Non si tratta della nomina di un dirigente e non si capisce da dove si evinca il contrario. Non comporta nessun aumento stipendiale e non si capisce da dove si evinca il contrario. Non mento, non ho bisogno di farlo, allo stesso modo non ho obblighi nei confronti di nessuno, non avendo chiesto nessun trattamento di favore in nessun caso. Non ho seguito nessuna logica che neghi la meritocrazia, andrei contro la mia stessa storia.”

Musca evidenzia che in questa storia c’è chi mente sapendo di mentire e ritiene  – lo scrive chiaramente – e che nessun politico, essendo per definizione amante del proprio paese, possa desiderare che si crei un tale clima di veleni.”

Alla fine il sindaco di Sinagra, nel suo documento,  non è tenero in quei giudizi che pur dice che in questa fase vuole sospendere, ma che nei fatti esprime:  “Tuttavia una cosa ci è chiara: il modo di agire, ragionare e decidere mio e di tutto il mio gruppo politico, compresi i simpatizzanti e quegli alacri amministratori che vi siete permessi di additare come “brancolanti nel buio” (avercene di questa tipologia, se i risultati sono quelli evidenziati dalle notevoli migliorie apportate in questi mesi alla biblioteca), è– forse troppo spesso–diametralmente opposto al vostro. In effetti sta nelle cose, sta nel mandato che la Comunità sinagrese ha voluto attribuire con forza, nel giugno scorso, a me e alla mia amministrazione. Non credo possiate aspettarvi che la nostra gestione sia conforme ai vostri schemi, gli stessi che mettono i cittadini gli uni contro gli altri. Il proliferare di manifesti e comunicati, buoni a generare odio e insulti,utile solo ad accendere i riflettori sulla vostra parte politica (con risultati che io mai vorrei per la mia parte politica), non fa parte né della mentalità, né del modus operandi di questa amministrazione. Pertanto abituatevi a non trovare riscontro e, auspicherei, abituatevi a non fomentare rabbia e odio, facilmente detonabili in determinati soggetti “meno inclini” al ragionamento: in tal caso saremo sempre pronti a tutelare, come già detto “in tutte le sedi”, l’umanità degli offesi. Io non devo fare nessuno scatto d’orgoglio, perché con orgoglio, quello attribuitomi dalla Comunità di cui sopra, amministro il Comune insieme a tutta la compagine di “Nuovamente Sinagra”, costituita dalla giunta, dai consiglieri e dai tantissimi cittadini che ogni giorno, come dal primo del nostro insediamento, ci incoraggiano e ci sostengono nella difficile azione esercitata per risollevare la grave situazione ereditata. Il forte mandato ricevuto, perfettamente inteso anche come“monito”dal gruppo “Nuovamente Sinagra”, ci impone di non seguire “l’esempio” dell’amministrazione Maccora: se lo facessimo tradiremmo il mandato stesso, allora sì saremmo finti, pasticcioni e arruffoni.”

Di certo un moto d’orgoglio c’è stato, ed era necessario, ed è quello che trapela appunto dal documento di Nino Musca.

E comunque buon lavoro, in Biblioteca, a Enzo Caputo, ed auguri per la sua nuova nomina.

 

 

 

9 Febbraio 2018

Autore:

redazione


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