Il sindaco di Castelbuono, Mario Cicero, ha lanciato un appello alla cittadinanza invitando a boicottare i prodotti israeliani. L’iniziativa, diffusa attraverso la pagina Facebook del Comune, include un lungo elenco di prodotti da evitare, dai datteri della Valle del Giordano ai vini delle alture del Golan.
Secondo il primo cittadino, il boicottaggio rappresenta un gesto di protesta pacifica contro le violenze a Gaza, con l’obiettivo di promuovere pace e giustizia.
Una scelta di coscienza
“È una cosa che sento personalmente, non è un’azione politica,” ha dichiarato il sindaco Cicero. “Credo di interpretare i sentimenti della mia comunità. Il popolo castelbuonese è accogliente e molti cittadini mi hanno manifestato indignazione per quanto sta accadendo in quella parte del mondo. Mi meraviglio di come i potenti del mondo restino in silenzio di fronte a tanta violenza”.
L’invito al boicottaggio arriva in un momento di forti tensioni internazionali, con la situazione a Gaza che continua a destare preoccupazione nella comunità internazionale. Cicero ha ribadito che la sua posizione non mira a generare polemiche ma a sensibilizzare l’opinione pubblica su una tragedia umanitaria.
Un boicottaggio come atto simbolico
Nel suo messaggio pubblico, il sindaco ha definito il boicottaggio “un atto pacifico ma significativo”, volto a incoraggiare la comunità internazionale a prendere posizione. L’elenco dei prodotti da boicottare include aziende e marchi che hanno rapporti commerciali con Israele, tra cui Ahava, Intel, Motorola, Calvin Klein, Jaffa e molte altre.
“Non possiamo restare indifferenti di fronte alla tragedia umanitaria in corso. Spero che questa iniziativa serva a risvegliare le coscienze e a promuovere una riflessione collettiva che spinga verso soluzioni di pace e riconciliazione, sempre nel rispetto della dignità umana e dei diritti universali”, ha aggiunto il sindaco.
Reazioni e conseguenze
L’appello del sindaco ha suscitato reazioni contrastanti. Se da un lato alcuni cittadini e attivisti per i diritti umani hanno accolto favorevolmente l’iniziativa, altri hanno sollevato critiche, sottolineando possibili ripercussioni economiche e politiche.
Mentre il dibattito prosegue, la comunità di Castelbuono si interroga sull’efficacia di un simile boicottaggio e sulle possibili risposte della comunità internazionale. Quel che è certo è che il messaggio del sindaco Cicero ha acceso una discussione che va ben oltre i confini del piccolo comune siciliano.