Bollezzumme – L’ultimo film del pornografo genovese Michele Capozzi
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Bollezzumme – L’ultimo film del pornografo genovese Michele Capozzi

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 https://www.youtube.com/watch?v=tJu8CqJ-1O0 

 

E’ un esperto conoscitore dei caruggi genovesi Miclele Capozzi, l’autore di Bollezzumme il film documentario sul centro storico di Genova, che racconta le esistenze vere della strada, le storie di vita, i sostrati più invisibili del tessuto sociale urbano.

Gli angoli più nascosti dei vicoli cittadini, sono il terreno di crescita di Capozzi che tra gli anni del liceo e dell’università si forma e si tempra sulle strade del centro in mezzo a quell’enorme e pittoresco mondo sommerso che ci richiama alla mente le canzoni di Faber.

Prostitute, migranti e sopravvissuti, voci fervide di popolo ed esistenze nell’ombra, hanno accompagnato gli anni più formativi di Michele, che oggi a 68 anni, vive e lavora a New York dove continua a raccontare la strada.

Mi definisco pornologo perché racconto la prostituzione e la mercificazione del corpo. E sono un esploratore urbano perché a New York mi guadagno da vivere portando in giro le persone sulla mia vecchia Chevrolet, alla scoperta di locali che non troverebbero mai sulle guide turistiche“.

Oggi, dopo tre anni di lavorazione, esce  Bollezzumme, il film che lo consacra definitivamente un nome della pellicola a luci rosse. Si perché Capozzi non è nuovo nel mestiere, piuttosto annovera già altri progetti prodotti negli anni trascorsi e diffusi negli States, come “TV Transvestite” e “Pornology New York“, quest’ultimo conservato al Museum of Sex di New York. L’obiettivo per il futuro del film, è proprio quello di portarlo nella grande mela e cercarne un distributore per l’America. 

Capozzi è un esperto della strada dunque, da Genova a New York, ha conosciuto e raccontato i mondi occulti dei quartieri e dei veri underground urbani, dove non ci sono solo mode e lifestyle ma anche e soprattutto vita vera:

Se nel Bronx riesco a muovermi fiutando i pericoli in anticipo, è perché sono cresciuto nel centro storico…” dice il regista in un’intervista rilasciata per Repubblica.

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Bollezzumme, espressione genovese che descrive l’alzarsi del mare per effetto del vento, il gorgoglìo dell’acqua che rimesta e si infrange nella roccia. Metafora ideale per narrare di quella Genova, di quell’energia concitata e vivace che anima il centro storico e la sua movida notturna. Parabola di una visione ritrovata e innamorata, quella di Michele Capozzi, che oltre a raccontare di  weekend bukowskiani fatti di vizi, sregolatezza e vita intensa, ci descrive anche i vicoli dei negozianti e dei lavoratori, i volti degli artigiani e dei venditori.

Il docufilm segue i mutamenti economici e sociali di una città che nel corso del tempo ha ridisegnato il suo volto e il suo rapporto con gli abitanti. Il ricordo, è quello di una Genova più colorata e variopinta, ma Capozzi le riconosce ancora l’inarrestabile moto vorticoso dei suoi attori, e dei suoi ambienti. A distanza di 40 anni il Bollezzumme esiste ancora!

Un lungo pianosequenza di vicoli e palazzi della città vecchia, poi pian piano il documentario lascia spazio alla visione, al viaggio interiore, dentro una Genova sempre più immaginaria e chimerica.

 

Bollezzumme, l’agitazione del mare data dal vento, il tormento dell’acqua, uno stato della mente”.

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Scritto da Valentina Siligato per Scomunicando – Direzioni Ostinate e Contrarie

 

29 Gennaio 2015

Autore:

admin


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