Una voce ancora contro, da politico e da avvocato, quella dell’onorevole Tommaso Calderone… sul caso del “depistaggio Borsellino”
L’onorevole barcellonese non è uno che le manda a dire e cos’ dice la sua anche oggi, su un caso attualissimo, sconcertante che avviene dentro quello che lui definisce il “Paese di Pulcinella”.
“La Corte d’Assise di Caltanissetta ha stabilito che nella indagine relativa alla strage di Borsellino – scrive Tommaso Calderone – e della sua scorta si è consumato il più grave depistaggio della storia giudiziaria. Pezzi delle Istituzioni hanno creato falsi pentiti a cui hanno fatto dire false accuse”. E aggiunde: “Il crimine è stato commesso da 3 appartenenti alle Istituzioni”.
Quindi stigmatizza: “Nessuna misura cautelare è stata applicata, nonostante la massima gravità dei fatti. In compenso tutti i giorni vengono portati in carcere tossici , ladri di polli e di biciclette”.
Poi sbotta anche sul ruolo dei media, almeno di quelli che hanno già letto le parti del dispositivo dove vengono elencati nomi e ruoli: “Orbene, i media fanno a gara per non pubblicare i loro nomi.”
E chiude il suo post: Dura lex sed lex.