Ma il sapore del Carnevale sarà già nei palati di tanti già nel pomeriggio di sabato quando nel borgo mediavale – cucinano le signore della zona storica del paese – verrà servito il “piacere della tradizione gastronomica nebroidea” tra dolci e salato.
A organizzare quest’evento, a partire dalle ore 17,30, denominato “Borgo in Gusto” teso appunto alla riscoperta dei vecchi sapori carnascialeschi e l’associazione Kronos, che con l’Acib e il DiscoClubIlGattopardo, unitamente all’amministrazione comunale stanno curando il cartellone delle manifestazioni.
Nel borgo, dove ci sarà animazione e mascottes, la degustazione è gratuita, ma sarà d’obbligo la maschera.
Ma tornando alla domenica, quando a Brolo si terrà la parata dei gruppi mascherati per le vie del paese.
Dato che sembra che il motto del Carnevale sia quello di mangiare a crepapelle, prima delle privazioni del periodo di astinenza della Quaresima, i ristoratori locali, proprio per la domenica di carnevale, seguendo l’antico uso che vuole che il consumo di alimenti in grande quantità serva a propiziare l’abboddanza futura, faranno la loro parte proponendo dei menù – a prezzo fisso – davvero interessanti.
Il Cafè Latino, in via Giuseppe Verdi, al civico 19, offre a 15 euro, a pranzo, antipasto misto, primo, secondo, frutta e bevande a scelta.
Per prenotare 0941 562230.
Il Ristorante La Quercia, all’uscita del paese, sulla Statale, sempre a prezzo fisso, 15 euro, propone Maccheroni al sugo, Porchetta, Patate al forno, acqua e vino.
Per prenotare 0941 561069.
Il ristorante Don Santo, sul lungonare, con un menù fisso a 12 euro, mette in tavola, Maccheroni al sugo di suino nero dei nebrodi, Salsiccia arrosto, Patate al forno, ed ancora vino e acqua minerale oltre al caffè.
Per prenotare 0941 561350.
Il Borgo Marinaro, lungo la via Marina, senza menù a prezzo fisso, inserirà nel sua carta sapori tipici della Festa.
Nino Tripi, l’assessore al turismo ha evidenziato che in tal modo per chi vuol poi seguire la parata dei gruppi mascherati, che partirà dalle ore 15,00 da via Kennedy – zona guardia medica – diventa una conveniente occasione per soffermarsi anche a mangiare a Brolo.
La gastronomia della festa fa largo uso di pietanze anche elaborate.
Su molte tavole si prevedono dei piatti tipici come: i “maccheroni al ragù” preparato con cotenna di maiale e spezie o il “Minestrone Grasso” preparato con verdure, patate, fave secche sgusciate, una cipolla, prezzemolo, sale e pepe, ma anche il lardo di maiale privato di cotenna.
La carne “capoliata”, si utilizza per condire la pasta, ma il piatto tradizionale per eccellenza del Carnevale è la salsiccia (detta in dialetto siciliano sasizza), prevalentemente arrostita alla brace.
A Piraino, tipica del periodo è anche a “fedda rassa”, che si lega con l’uscita del Carnevale dell’Orso.
Il primato spetta comunque ai dolci: si tratta di dolci molto ricchi come le “Teste di Turco” (delle frittelle dolci ripiene di crema ed uva passa prodotti a Modica) ma anche di dolci semplici come la “Pignolata” che è un dolce preparato con farina, tuorli, zucchero ed un pizzico di sale; l’impasto così preparato è tagliato in tocchetti successivamente fritti in sugna bollente, sgocciolati e decorati con miele allentato con acqua d’arance e spolverati di cannella spellata, o le meno elaborate “chiacchiere”, che a Brolo, in tanti forni e pasticcerie vengono elaborate anche spruzzate di miele o cioccolata.
Il dolce più “gettonato” è comunque il cannolo, il cui nome proviene forse da canna o cannolo che vuol dire rubinetto. Il composto della scorza, viene spianato in una superficie piana e successivamente si ricavano dei quadrati; quindi, per ricavare la sagoma della buccia, diagonalmente vengono avvolte intorno alla “canna” o ad un cilindretto di legno o metallico in acciaio, anticamente erano di latta, pressando le estremità per chiuderle.
Dopo la frittura le scorze dorate vengono fatte asciugare e freddare, prima di staccarle dai tubi.