Il progetto “Brolium. Il Giardino di Bianca” presentato nel 2019, superando la griglia delle selezioni è risultato tra i primi nel campo per la riqualificazione dei borghi abbadonati siciliani.
Questo progetto rientrava nel bando teso a metter a dispozione dei fondi nella disponibilità dei piccoli comuni nell’ottica della Fondazione Sicilia, presieduta da Raffaele Bonsignore – che rappresenta la naturale evoluzione della Fondazione Banco di Sicilia, nata il 21 dicembre 1991 -.
Alla base di tutto la voglia da parte della Fondazione, quale scopo prioritario di favorire la crescita sociale, culturale ed economica dell’Isola, attraverso iniziative che investono diversi campi, fra cui l’educazione, la formazione, la conservazione e la promozione dei beni artistici e culturali, la ricerca scientifica, ma anche il teatro, l’arte e la letteratura.
A questo bando che metteva quindi a disposizione risorse per progetti di restauro e conservazione del patrimonio storico nei piccoli centri il comune brolese ha presentatouno studio di fattibilità denominato “BROLIUM. IL GIARDINO DI BIANCA – Un percorso partecipato per far rifiorire la tradizione dell’accoglienza e creare nuove opportunità economiche”.
Questo era il frutto di una collaborazione tra il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, coordinato dal Prof. Stefano Bertocci e dal Prof Giovanni Minutoli, il Comune di Brolo, l’architetto Salvo Gentile e definiva la creazione di un partneriato con diverse associazioni locali.
Un progetto orientato – si legge nella premessa della documentazione prodotta alla Fondazione – alla progettazione e restauro non solo rivolta all’oggetto – il borgo storico – ed allo sviluppo delle sue fasi ma che intende ampliare l’orizzonte alla ricucitura di tessuti urbani attraverso l’analisi socio-economica e all’importanza del coinvolgimento dei cittadini.
La notizia che il progetto è stato valutato positivamente è di queste ore, e nelle prossime settimane seguirà un incontro a Palermo dove verranono illustrate le modalità di applicazione del bando, anche se – questa la nota dolente – i fondi potrebbero non bastare per i tre progetti qualificati ed utilizzati solo per il primo.
Ma già è un passo avanti che premia lo studio fatto.
Ma tornando alla progettualità presentata, spiega il vicesindaco di Brolo, l’avvocato Carmelo Ziino: “L’amministrazione comunale ha con questa inizitiva voluto continuare quel progetto di recupero del borgo medievale che intende attuare, in quanto ritiene che sia un punto vitale per l’economia e la cultura sociale-turistica del paese e anche con quest’azione si intende fare acquisire la conoscenza del ruolo sociale che quest’area può assolvere. Un progetto che deve diventare una sorta di scuola di pensiero, in quanto pone alle base di tutto – conclude il vicesindaco – quel rapporto che deve instaurarsi nel recupero del sito storico, tra forma e contenuti, tra fini ambientali e sociali, tra uso dei materiali e loro prestazioni, tra logica degli spazi, logica delle funzioni e ragioni strutturali”.
Anche in tale ottica il Comune di Brolo, si è già reso disponibile alle indagini su futuri possibili finanziamenti a sostegno della fattibilità di un progetto complesso ma necessario rendendosi disponibile a costruire un sistema aperto e collaborativo con la propria cittadinanzae le associazioni locali che hanno già dato adesione attiva a quest’iniziativa.
Lo studio di fattibilità che si intende attivare da parte dell’UniFi – Dipartimento di Architettura, – spiega l’Arch. Salvatore Gentile – ha quindi lo scopo di sviluppare due azioni parallele e convergenti – una di conoscenza del patrimonio architettonico e delle relative necessità di restauro e una di individuazione di nuove funzioni, individuate a partire dalla conoscenza dei territori, delle sue potenzialità e della sua comunità – in modo da sperimentare un modello di riattivazione di oggetti e persone per garantire l’uso efficace degli investimenti sul territorio, la sinergia dell’azione fra pubblico e privato, la coerenza con l’idea di sviluppo della comunità locale.
Lo studio di fattibilità, come immagina Giovanni Minutoli, docente ed architetto presso il Dipartimento di Architettura di Firenze, che ha già sviluppato nel centro storico brolese il colpesso lavoro di mappatura tridimenzionale del borgo, divenuto poi il libro-studio “Bianca Lancia”, vuole disegnare un percorso di riqualificazione sistematica e programmata per priorità, coinvolgendo da subito la comunità per permettere l’individuazione di soggetti disposti ad agire e le loro minime condizioni di ingaggio.
L’idea da cui parte lo studio di fattibilità, che dovrà confrontarsi in modo dialettico con la Comunità locale è quella di lavorare alla realizzazione di un modello turistico ispirato all’albergo diffuso nel Borgo animato anche dalla realizzazione di un centro commerciale diffuso che riporti nel borgo botteghe artigiane e punti vendita e degustazione legati alle eccellenze locali, dove si possa anche apprendere la narrazione della tradizione e della filiera produttiva.